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NIRVANA - YOU KNOW YOU'RE RIGHT

 

DA MOLTO NON SE NE PARLA PIU', MA LA "RIFORMA GELMINI", IN REALTA' E' PASSATA. NON HA PIU' SENSO RICHIAMARE UNA RACCOLTA DI FIRME (COME AL MIO POST #160, IN CUI NE RICHIAMAVO UNO DI  elena.c.q.d) . PERO', INVITO TUTTI COLORO CHE HANNO FIGLI, TUTTI QUELLI CHE SOGNANO UN MONDO MIGLIORE, TUTTI QUELLI CHE SANNO ANCORA PENSARE CON LA PROPRIA TESTA, A NON ABBASSARE LA GUARDIA E AD ESSERE PRONTI AD ANDARE IN PIAZZA PER SALVARE LA SCUOLA ITALIANA E, CON ESSA, IL NOSTRO FUTURO.
mgf70

 

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CREDO SIA IMPORTANTE...

Inviato da andrea7770 il 26/05/08 @ 08:41 via WEB
MESSAGGIO IMPORTANTE Gli operatori delle ambulanze hanno segnalato che molto sovente, in occasione di incidenti stradali, i feriti hanno con loro un telefono portatile. Tuttavia, in occasione di interventi, non si sa chi contattare tra la lista interminabile dei numeri della rubrica. Gli operatori delle ambulanze hanno lanciato l'idea che ciascuno metta, nella lista dei suoi contatti, la persona da contattare in caso d'urgenza sotto uno pseudonimo predefinito. Lo pseudonimo internazionale conosciuto è ICE (=In Case of Emergency). E' sotto questo nome che bisognerebbe segnare il numero della persona da contattare utilizzabile dagli operatori delle ambulanze, dalla polizia, dai pompieri o dai primi soccorritori. In caso vi fossero più persone da contattare si può utilizzare ICE1, ICE2, ICE3, etc. Facile da fare, non costa niente e può essere molto utile. Se pensate che sia una buona idea, fate circolare il messaggio di modo che questo comportamento rientri nei comportamenti abituali.
 

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Dissevizi e timori: perché restiamo un paese del terzo mondo

Post n°918 pubblicato il 31 Dicembre 2014 da mgf70
 

Fatti: 1) nella mia città finalmente si effettua lo smaltimento dei rifiuti, con raccolta differenziata; 2) nel mio quartiere, in specie, il ritiro dei rifiuti domestici, avviene "porta a porta"; 3) diverse volte, certe strade della mia zona, vengono "dimenticate" ed il ritiro non viene effettuato; 4) il cittadino medio, dopo averla lasciata in strada una giornata intera, comprensibilmente NON intende riportare in casa, la propria spazzatura non-ritirata; 5) se il cittadino medio, dopo diversi disservizi, visto quanto sborsa di tariffa-rifiuti effettua un reclamo, si ritrova diversi "dispetti" anonimi, se non veri e propri danneggiamenti di proprietà...

A casa, quando si dimenticano di prelevarci l'immondizia, visto il proliferare dei topi nel quartiere, in conseguenza della spazzatura che staziona per strada, si preferisce prenderla, portarla in macchina fino ad un quartiere vicino (dove la raccolta viene effettuata con secchioni differenziati), senza protestare.

Bene il fatto di non voler lasciare i rifiuti in giro; meno bene il non segnalare il disservizio, affinché non si ripeta. Malissimo, invece, il motivo per cui non si protesti: la paura di ritorsioni. E addirittura ridicolo che si voglia accollare la colpa sul sindaco di una metropoli, pensando di protestare nei suoi confronti, o di non votarlo, invece che aiutarlo a far pulizia di assenteisti, fannulloni e sabotatori, segnalando ciò che non va, nella municipalizzata dei rifiuti.

Questo, mi porta a riflettere sul mio paese: come si può pensare che i malfattori paghino per colpe ben più gravi, se non siamo disposti nemmeno a segnalare un disservizio? Senza denunce, non possiamo pretendere che le cose cambino: l'autorità non potrà intervenire, impedire il ripetersi delle cose negative, ristabilire un po' di giustizia.

Partendo dal presupposto che "tutti sanno" e che è meglio che siano altri a denunciare quanto accade, il sistema-Italia è andato sempre più in malora: sono sempre di meno a fare il proprio dovere, perché nessuno paga più per le proprie colpe.

Così i Carminati si sono divorati i soldi del Comune di Roma, i politici corrotti hanno depredato i conti dello Stato e i quartieri...si sono riempiti di topi...

Eppure, proprio tra coloro che non protestano mai, come e con chi dovrebbero, c'è il più alto numero di lamentosi furibondi. Ma preferiscono scaricare un sindaco che cerchi di fare funzionare una città in modo normale, piuttosto che indignarsi col predecessore che ne ha rovinato i conti, il tessuto sociale e morale, le aziende municipalizzate...

Date certe premesse degli onesti, calcolando che ci sono moltissimi approfittatori, non possiamo che rimanere quel paese del terzo mondo, che mostriamo di essere per la classe politica, che ci scegliamo.

 
 
 
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STING -Moon over Bourbon street

 

(1989) SENTO IL ROMBO DEI BUS

Non più amici, né donne, o altro, intorno a me. Alle mie parole, solo il silenzio risponde. Lontano, sento il rombo dei bus: pur colmi di gente, a me paion vuoti. Condannato così, a restar in balìa di me stesso, nevrosi e stanchezza...           Inverno e non me ne accorgo, se non dal passo pesante: lo stesso di chi ha perso una partita; identico a quello sulla ghiaia di un cimitero.                                              E, così, non riesco più a sorridere, ad esorcizzare le mie fobìe: spezzati sono i miei ricordi (giammai felici).                                                                                                 Questo mondo di rumori cittadini, è ben distante dai miei pensieri e, mi fa sentire ancor più distante; non ho scampo, dalla mia mente, né dal mio destino...
 

L'ULTIMO SPETTACOLO (S.VECCHIONI)

...non lasciamoci "stancare" dalla prima parte: dà un senso alla (meravigliosa) seconda...

 

R E V I S I O N E

OGGI DI' 5 D'APRILE DELL'ANNO DOMINI 2012, HO DECISO DI PROCEDERE AD UNA PRIMA REALE REVISIONE DEL TEMPLATE DEL MIO BLOG, RIPRISTINANDO, CANCELLANDO, SPOSTANDO, CIO' CHE NON HA PIU' RAGIONE DI RESTARE, CIO' CHE NON ERA PIU' FRUIBILE, CIO' CHE HA PERDUTO DI ATTUALITA' IMMEDIATA: ogni tanto, occorre far pulizia !

SPERO, NESSUNO SE NE ABBIA A RISENTIRE...

 

COL TEMPO SAI (VERS. BATTIATO)

 

(1992) LA FRATTURA

Un attimo, una stupida incomprensione, un attrito ridicolo e ogni motivo di serenità è già finito: non sembra svanita la passione; ma, appare perduta ogni volontà di comprendersi. Non più la voglia di starsi accanto, ma la tentazione d’offendersi, che diviene un muto schivarsi, tra le pareti domestiche…Anche da momenti banali, stupidi, può morire un rapporto.

A che serve, far l’amore con passione, con la voglia dell’altro, se poi ne subiamo il fastidio, nelle cose di tutti i giorni? Poi, si finisce di farlo per noia, o (peggio), per quella forma di “dovere”, insita nei comportamenti consolidati... Così, si finisce per sconfessare il proprio desiderio, arrivando a fare (o farsi) male, pur di annullarne l’identità, con la cosa bella, che conoscevamo.

 

 
 

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