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QUESTO BLOG NON E' UNA TESTATA GIORNALISTICA, DATO CHE NON E' AGGIORNATO PERIODICAMENTE E NON HA FINI DI LUCRO: AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE, NON PUO' CONSIDERARSI UN PRODOTTO EDITORIALE (L.62 DEL 7/3/'01).

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NIRVANA - YOU KNOW YOU'RE RIGHT

 

DA MOLTO NON SE NE PARLA PIU', MA LA "RIFORMA GELMINI", IN REALTA' E' PASSATA. NON HA PIU' SENSO RICHIAMARE UNA RACCOLTA DI FIRME (COME AL MIO POST #160, IN CUI NE RICHIAMAVO UNO DI  elena.c.q.d) . PERO', INVITO TUTTI COLORO CHE HANNO FIGLI, TUTTI QUELLI CHE SOGNANO UN MONDO MIGLIORE, TUTTI QUELLI CHE SANNO ANCORA PENSARE CON LA PROPRIA TESTA, A NON ABBASSARE LA GUARDIA E AD ESSERE PRONTI AD ANDARE IN PIAZZA PER SALVARE LA SCUOLA ITALIANA E, CON ESSA, IL NOSTRO FUTURO.
mgf70

 

LOSING MY RELIGION

 

CREDO SIA IMPORTANTE...

Inviato da andrea7770 il 26/05/08 @ 08:41 via WEB
MESSAGGIO IMPORTANTE Gli operatori delle ambulanze hanno segnalato che molto sovente, in occasione di incidenti stradali, i feriti hanno con loro un telefono portatile. Tuttavia, in occasione di interventi, non si sa chi contattare tra la lista interminabile dei numeri della rubrica. Gli operatori delle ambulanze hanno lanciato l'idea che ciascuno metta, nella lista dei suoi contatti, la persona da contattare in caso d'urgenza sotto uno pseudonimo predefinito. Lo pseudonimo internazionale conosciuto è ICE (=In Case of Emergency). E' sotto questo nome che bisognerebbe segnare il numero della persona da contattare utilizzabile dagli operatori delle ambulanze, dalla polizia, dai pompieri o dai primi soccorritori. In caso vi fossero più persone da contattare si può utilizzare ICE1, ICE2, ICE3, etc. Facile da fare, non costa niente e può essere molto utile. Se pensate che sia una buona idea, fate circolare il messaggio di modo che questo comportamento rientri nei comportamenti abituali.
 

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Matite insanguinate e matite nel taschino...

Post n°921 pubblicato il 07 Gennaio 2015 da mgf70
 

“Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo.” (Voltaire)

.

.

Poche ore fa l'assalto al giornale satirico francese Charlie Hebdo: dei terroristi armati hanno ucciso diversi autori, dei poliziotti che sono intervenuti e persone comuni, che vi lavoravano. I morti, ad ora sono 12, ma ci sono altri feriti gravi.

Anche se il clamore è ancora grande, anche se l'inseguimento dei terroristi non è finito, anche se nulla ancora, di questa vicenda è concluso, non è il momento di tacere.

Non è mai il momento di tacere, anche quando c'è di che avere paura. Anzi, soprattutto quando abbiamo paura...non dobbiamo tacere...

Spesso, non mi trovo d'accordo con certe vignette satiriche, perché dal mio punto di vista arrivano a "mancare di rispetto" al pensiero, al sentimento, al credo, altrui. Ma non vorrei mai vivere in un paese in cui fosse proibito scrivere/disegnare qualcosa a priori, se non per l'incolumità del singolo individuo.

Dopo avere visto alcune vignette del giornale colpito, ho storto un po' la bocca: non mi piacevano e non le approvo, tutt'ora. Ma guai a vietare la libertà di stampa, la libertà di pensiero!

E, ancor più, guai a censurare per paura di ritorsioni: il senso della trasmissione del pensiero, delle idee, con qualsiasi mezzo, con qualsiasi tono, è quello di liberare l'individuo e l'umanità intera.

Pur sentendomi piuttosto laico, ho sempre rispetto per coloro che credono, qualunque sia il loro Dio, qualunque sia il loro pensiero. E quando qualcuno, in nome del laicismo, insulta una qualsiasi religione, ho sempre un moto di fastidio: è andar contro un aspetto intimo, dell'animo umano.

Ma MAI, per nessun motivo, una mancanza di rispetto dev'essere avversata con la violenza, con le armi. E per nessuna religione al mondo, si dovrebbe mai soffocare il dissenso altrui.

L'uomo è libero di credere, o di non credere. L'uomo è libero di scrivere in modo serio, o in modo dissacrante. L'uomo è libero di approvare, o di non approvare quanto altri scrivono, pensano o...disegnano...

Ma è nella libertà, che si fonda il principio di "umanità" e nessuno dovrebbe mai provare ad impedire, a condannare, con la violenza, il pensiero altrui.

Oggi hanno spezzato, insanguinato, le matite della satira. Oggi hanno provato a zittirla con la violenza, con la rabbia. E hanno avuto la presunzione di gridare d'averla uccisa.

Ma non si può uccidere né la satira, né il libero pensiero.

E, se vogliamo essere tutti uomini liberi, dobbiamo esserlo per primi dalla paura di questi violenti e non dobbiamo tirarci indietro, a mostrarci alla loro opposizione.

Da domani, tutti dovremmo andare in giro con una matita nel taschino, a gridare anche con la nostra sola presenza, che il libero pensiero non può essere ucciso, che le matite per scrivere, per disegnare, sono milioni e non possono essere spezzate tutte.

E, anche se molte loro vignette non le approvavo, oggi sono pronto a dire: "IO SONO CHERLIE HEBDO"...!

 
 
 
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Un blog di: mgf70
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ROBERTO SAVIANOLucide le sue analisi, coraggiose le sue parole, profonda la speranza che sa dare: non esiste un "Grazie" sufficientemente grande, per la luce che sa dare, in questo lungo periodo di tenebre.

Meriterebbe una vita "normale", a premio del suo coraggio.

Il suo esempio, riscatta la sua terra e l'umanità intera...

 

C O N S E G U E N Z E . . .

Alla gran maggioranza di noi si richiede un'ipocrisia costante, eretta a sistema. Ma non si può, senza conseguenze, mostrarsi ogni giorno diversi da quello che ci si sente: sacrificarsi per ciò che non si ama, rallegrarsi per ciò che ci rende infelici. (...) La nostra anima (...) Non si può impunentemente violentarla all'infinito...

(Boris Leonidovic Pasternak, Il dottor Zivago)

 

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STING -Moon over Bourbon street

 

(1989) SENTO IL ROMBO DEI BUS

Non più amici, né donne, o altro, intorno a me. Alle mie parole, solo il silenzio risponde. Lontano, sento il rombo dei bus: pur colmi di gente, a me paion vuoti. Condannato così, a restar in balìa di me stesso, nevrosi e stanchezza...           Inverno e non me ne accorgo, se non dal passo pesante: lo stesso di chi ha perso una partita; identico a quello sulla ghiaia di un cimitero.                                              E, così, non riesco più a sorridere, ad esorcizzare le mie fobìe: spezzati sono i miei ricordi (giammai felici).                                                                                                 Questo mondo di rumori cittadini, è ben distante dai miei pensieri e, mi fa sentire ancor più distante; non ho scampo, dalla mia mente, né dal mio destino...
 

L'ULTIMO SPETTACOLO (S.VECCHIONI)

...non lasciamoci "stancare" dalla prima parte: dà un senso alla (meravigliosa) seconda...

 

R E V I S I O N E

OGGI DI' 5 D'APRILE DELL'ANNO DOMINI 2012, HO DECISO DI PROCEDERE AD UNA PRIMA REALE REVISIONE DEL TEMPLATE DEL MIO BLOG, RIPRISTINANDO, CANCELLANDO, SPOSTANDO, CIO' CHE NON HA PIU' RAGIONE DI RESTARE, CIO' CHE NON ERA PIU' FRUIBILE, CIO' CHE HA PERDUTO DI ATTUALITA' IMMEDIATA: ogni tanto, occorre far pulizia !

SPERO, NESSUNO SE NE ABBIA A RISENTIRE...

 

COL TEMPO SAI (VERS. BATTIATO)

 

(1992) LA FRATTURA

Un attimo, una stupida incomprensione, un attrito ridicolo e ogni motivo di serenità è già finito: non sembra svanita la passione; ma, appare perduta ogni volontà di comprendersi. Non più la voglia di starsi accanto, ma la tentazione d’offendersi, che diviene un muto schivarsi, tra le pareti domestiche…Anche da momenti banali, stupidi, può morire un rapporto.

A che serve, far l’amore con passione, con la voglia dell’altro, se poi ne subiamo il fastidio, nelle cose di tutti i giorni? Poi, si finisce di farlo per noia, o (peggio), per quella forma di “dovere”, insita nei comportamenti consolidati... Così, si finisce per sconfessare il proprio desiderio, arrivando a fare (o farsi) male, pur di annullarne l’identità, con la cosa bella, che conoscevamo.

 

 
 

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