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Post n°54 pubblicato il 22 Novembre 2011 da Marisa63
In un tempo che non esiste più, Trasimeno, figlio del re etrusco Tirreno era accampato con i suoi soldati vicino al lago.
Cantava e ballava sulla riva, con la veste bianca svolazzante ed i capelli sciolti sulle spalle che sembravano avere una vita propria. Il giovane si innamorò così tanto di quella ninfa, di nome Agilla, che ogni giorno si recava sulle rive del lago per ascoltarla e guardarla.Solo dopo molti giorni trovo il coraggio di avvicinare l’eterea creatura del lago e di mostrarsia lei come un umile essere umano.
Ma mi piaceva raccontarla.
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Post n°53 pubblicato il 18 Novembre 2011 da Marisa63
I miei genitori quando si parlava della mia adolescenza ed anni limitrofi, hanno sempre negato…di essere stati piuttosto duri e irremovibili, ma facciamo un passo indietro.
Da piccola sono sempre stata una bambina sveglia, il fatto che avessi fatto a botte con metà dei bambini dell’asilo e fatto nascere un bozzo in testa a forza di colpi di Lego alla bambina bionda antipatica con i boccoli non credo sia stato rilevante per la scelta dei miei genitori.
E’ che proprio ero una bimba sveglia.
Così entrai a scuola direttamente in seconda elementare.
A sei anni. Se questo mi ha portato innumerevoli vantaggi, nella mia adolescenza mi ha tarpato letteralmente le ali.
“Posso andare in gita a Parigi con la scuola?”
“No, sei troppo piccola”
“Posso avere il motorino?”
“No, sei troppo piccola”
“Posso scegliere che scuola fare dopo le medie?”
“No, sei troppo piccola”
Va da se che per studiare non ero troppo piccola, insomma non lo ero solo se si trattava di situazioni a loro comode.
Fatto sta che, al momento di scegliere la scuola, voce in capitolo non ne ho avuta.
Ma si sa, i genitori scelgono secondo logica e coscienza, in base alle attitudini ed alle inclinazioni dei figli.
Possono farlo molto meglio di loro, che magari possono basare le proprie scelte su quelle delle amichette del cuore o all’euforia del momento.
Giusto che in certe decisioni intervenga il controllo parentale.
Quindi, è giusto che se la propria unica figlia femmina viene promossa con ottimo in terza media ed è considerata un piccolo talento letterario, venga iscritta senza colpo ferire all’istituto tecnico….umpffff… Inutile puntare i piedi. Sbattersi. Piangere.
No, no, no.
Così si fa.
Noi sappiamo cos’è meglio per te.
E questa è casa mia, e qui comando io.
E poi scrivere non dà da mangiare, in effetti..forse forse...
Peccato che la tranquilla scuola superiore a cui i miei mi avevano iscritta d’ufficio, a parte avere delle materie che detestavo (merceologia??? E che roba è?), fosse frequentata dalla feccia della società. Avevo alcuni compagni di classe dell’età degli insegnanti, pluriripetenti che ammazzavano il tempo a scuola e minorati assortiti che rullavano canne in classe. Avevo anche il bidello maniaco e pedofilo che mi chiamava principessina.
Un bell’ambientino...vè?
Così sono passati cinque anni, divisione programmatori…l’élite, in pratica…i genietti della scuola. Sono passati noiosi, campando di rendita, inanellando bei voti e pessimi giudizi caratteriali, continuando a non capire la differenza tra conto economico e finanziario (tutt’ora non lo so, vi prego illuminatemi!) ed a sentirmi diversa da tutti gli altri. Considerando che ora, per modificare il mio template devo piangere miseria presso colui che tutto può, devo dire che è stato tutto molto utile. Però conosco il COBOL….ma non ho ancora capito a chi e a cosa serve…ma poco importa… Lo so, un po’ è l’adolescenza che ti fa odiare tout-court tutto della tua vita. Ma molto era anche dovuto al fatto che non era quello che volevo. E oramai per tornare indietro era troppo tardi.
che nervoso.
Non che frequentare un liceo mi avrebbe cambiato la vita, o reso la vita innegabilmente migliore o con più talento. Magari ora sarei disoccupata, o mi toccherebbe fare la cameriera in qualche pub del centro gremito di ragazzini erasmus urlanti.
Oppure no.
Il mio unico cruccio, a dire il vero, è che le mie amichette del cuore delle medie si erano iscritte a una sezione distaccata della scuola professionale per estetiste.
Almeno, ora, saprei fare il french…(si dice cosi? Bohhhh!!! )
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Post n°52 pubblicato il 17 Novembre 2011 da Marisa63
ESERCIZI PER OGGI |
Post n°51 pubblicato il 15 Novembre 2011 da Marisa63
Amore, amore, amore.
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Post n°50 pubblicato il 14 Novembre 2011 da Marisa63
Se c’è un periodo della vita che, chi più chi meno, tutti abbiamo detestato alla follia, per me è stato sicuramente quello delle scuole medie inferiori….anni d’inferno. Garantito Sarà che, per luogo comune, quella è (era?) un’età in cui non si è né carne né pesce….troppo piccoli per essere adolescenti, troppo grandi per essere considerati ancora bambini.
Ma è ancora davvero così?
I fatti di cronaca, sembrano confermare l’incubo e dissolvere come un vampiro al sole la purezza e l’innocenza dei dodicenni. Che, secondo me, sono e saranno sempre gli esseri più perfidi del reame…sono dei piccoli mostri.
Anzi, nemmeno tanto piccoli, vista stazza ed altezza superiore alla media.
Quindi…per ovviare a tutto ciò…quando arriva il desiderio irrefrenabile di maternità…si potrebbe stipulare un qualche tipo di accordo per cui allo scoccare dell’undicesimo anno di età ti vengono a ritirare il pupo e te lo riportano a 18.
Non si può fare?
Peccato.
Allora niente.
Io alle scuole medie ero una creaturina assai originale.
Vivevo nel mio piccolo mondo che si trovava tutto nella mia testa.
Non mi interessavano ancora i ragazzi, non sapevo nulla di moda, diete, trucco e fino alla terza non mi sono mai comprata il mitico Cioè. Alle feste (se e quando venivo invitata) nessuno mi invitata a ballare un lento o tentava di infilrmi la lingua in bocca….sono sempre stata molto schizzinosa, qualche filarino si…ma giusto per dirlo alle amiche…e lui giusto per dire agli amici..sono “fidanzato con m… la tettona…(l’orgoglio…di dirlo ed esserlo..l’ho capito..molto…molto più tardi) Insomma, ero e mi sentivo ancora molto bambina, specialmente nei primi due anni. Per il superamento degli esami mi fu regalato una copia de “La Storia Infinita” di Michael Ende (ben prima che il cinema ne facesse scempio, sia chiaro). L’incontro con il mondo di fantasia, il libro nel libro, il labirinto creato dal “questa è un’altra storia e dovrà essere raccontata un’altra volta” mi avevano così tanto convinta di essere uno spirito affine a Bastiano, lo sfigatissimo e alquanto bruttino protagonista, da impedirmi una vera socializzazione alla pari con i miei compagni.
Cosa peraltro agevolata dalla mia spiccata tendenza verso il sogno ad occhi aperti e l’imbambolamento, atteggiamento che verrà prontamente spazzato via fin dal primo giorno all’istituto tecnico. Mi feci quindi paladina inopportuna degli sfigati della classe, visto che non mi sentivo all’altezza di far parte dellla comitiva di quelli parecchio trendy e, orrore orrore, pure un filo paninari e griffati Best Company.
Miei amici erano, la ragazzina di colore, il compagno di classe con le mollettine tra i capelli di cui si intuiva già smaccatamente l’omosessualità e la passione congenita (poi divenuta negli anni palese) per il travestitismo, la bambina talmente timida da passare per ritardata. Immaginate il panico che posso aver generato nella mente di mia madre.
Capirete la mia sorpresa ed il mio stupito sgranamento di occhi, quando mi capitò sotto mano la lista delle più gnocche della 3A in cui io comparivo gloriosamente come medaglia di bronzo al terzo posto subito dopo la ragazzina bionda e con gli occhi azzurri (oggettivamente figa) e la Kathy Holmes de’ noialtri, tutta occhioni e mossettine. Shock totale.
Pensavo veramente di penzolare intorno alle quindicesima posizione su 18.
Capperi. Che non avessi capito nulla delle scuole medie?
Comunque sia, oramai era tardi: le scuole superiori bussavano forte alla porta.
Con grande goduria, posso affermare che tutte quelle che si ritenevano molto fighe all’epoca hanno sfornato almeno un paio di marmocchi, hanno sposato uno del quartiere e si sono sfasciate in maniera inimmaginabile. Diciamolo, dimostrano almeno 10 anni più di me.
E i maschi? O sono diventati operai edili imbaleniti o nella migliore delle ipotesi hanno quattro capelli di numero in testa. Almeno il mio amico travestito è una drag queen da paura.
Tiè.
Magra consolazione? |
Post n°49 pubblicato il 10 Novembre 2011 da Marisa63
Meglio un giorno da lupo o cento da pecora?
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Post n°48 pubblicato il 09 Novembre 2011 da Marisa63
Novembre, per usare un francesismo, è proprio un mese del caxxo. Da un giorno all’altro il tempo cambia, fa un freddo cane a cui ancora non sei abituato. E poi c’è la nebbia. Una nebbia così fitta che pensi di stare in Valpadana invece che nella Capitale. Una nebbia così densa che ti aspetti Gary Oldman uscirne all’improvviso indossando canini di plastica performata. Io vorrei due buone ragioni per amare l’arrivo dell’inverno. Non cinque, non quattro, non tre: me ne basta due. Due piccolissime ragioni. E non tiratemi fuori la storia che l’inverno è bello perché ci si può rotolare sotto il piumone per ore ed ore con l’uomo della vita al calduccio e stare davanti al camino scoppiettante mangiando schifezze e facendo pucci pucci per serate intere. Vi ricordo che sono single…umpffff Quindi. Questo tempo mi mette di cattivo umore e la nebbia rende i miei capelli ancora più crespi di quello che sarebbero in natura. E la cosa è di per sé quasi impossibile. Ed il piumino mi fa sembrare l’omino della Michelin dopo le festività natalizie. Grassa. Brutta. Orribile. Quando arriva l’estate?...eheheheheh…si ok…l’ho pensato e lo scritto e allora?
Sento freddo. Orribile novembre, solo l’inizio di una lunga stagione di buio e gelo. Mi domando, ma come faranno nei paesi scandinavi a tollerare sei mesi di buio inverno senza speranze? Come il tasso dei suicidi? No, perché secondo me è un clima favorisce la produzione e proliferazione di depressi e serial killer. Sole, sole, sole. Scaldare un pochino di più, no? E poi lo vogliamo dire? Alle cinque e mezza è già buio. Si può? Si può?? Ma quand’arriva l’estate?...umpfff si…l’ho ridetto…e quindi???
L’umore nero, come il cielo sopra la mia testa, l’aria spazzata dalla tramontana e la pioggia che non si sa se verrà. Ma forse no. Io, proprio io, che ho passato l’ultimo anno a cercare di non piangere, a ripetermi che le lacrime vanno usate solo per nobili ragioni. Mi sembra di non avere abbastanza talento…non mi sento realizzata, magari non lo sarò mai. Me tapina…me poveretta…l’incompreso in versione campana.
Per fortuna basta poco.
Una mail di chi non ti conosce di persona, ma sa leggerti l’anima e toccarti il cuore come se abitasse accanto a te. Un “Ti adoro” improvvisato. Un regalo inaspettato fatto solo per veder nascere il tuo sorriso da chi ti conosce come il fondo delle sue tasche. Un “Chiama se hai bisogno” urlato dal fondo di un corridoio da chi sai che ci sarà sempre, magari silenziosa ma presente.
Ed anche novembre ha le sue giornate di sole. |
Post n°47 pubblicato il 04 Novembre 2011 da Marisa63
Non si sceglie dove nascere e dove crescere. |
Post n°46 pubblicato il 31 Ottobre 2011 da Marisa63
La sfortuna non esiste. Macchè corno, cornetto, fiocco rosso o zampetta di coniglio. La sfiga non esiste, è solo frutto di preconcetti popolari, di false credenze. E dell’ignoranza, sì. Certamente, è frutto dell’ignoranza e della poca conoscenza delle leggi della fisica e della matematica. Poi quando succede in sequenza che:
E’ logico che, in questi frangenti, non è che il mio sistema nervoso stia proprio benissimo. Anzi, c’avrei proprio bisogno di una settimana ai Caraibi, su una amaca, con una pina colada in mano e due sventolatori mulatti tutti muscoli che mi fanno aria con una foglia di palma di almeno due metri quadrati e mi spalmano la crema solare al cocco. Nell’attesa che il mio desiderio si realizzi, mi domando una cosa: con quest’aria che tira, non sarebbe cosa buona è giusta una puntatina a Lourdes, no? Io, intanto, mi metto un fiocco rosso in testa…
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Post n°45 pubblicato il 28 Ottobre 2011 da Marisa63
Halloween questa festa….sconosciuta…
Mi fanno molto ridere quelli che per le nostre strade vanno festeggiando Halloween.
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Post n°44 pubblicato il 24 Ottobre 2011 da Marisa63
Metti una sera a cena, dopo 2 ore di chiacchiere inutili sul perché esistiamo “ancora”, a cui magari vai controvoglia.
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Post n°43 pubblicato il 20 Ottobre 2011 da Marisa63
Eccolo….finalmente? l’autunno, e puntuale come l'equinozio è arrivato anche il raffreddore. |
Post n°42 pubblicato il 17 Ottobre 2011 da Marisa63
Il rito di accoppiamento del riccio è molto lungo.
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Post n°41 pubblicato il 13 Ottobre 2011 da Marisa63
Ho poca pazienza lo so…odio fare la fila alla cassa del supermercato. |
Post n°40 pubblicato il 10 Ottobre 2011 da Marisa63
Era parecchio che non bazzicavo un centro commerciale. Non per eccesso spocchia o per una improvvisa redenzione pseudo-anticonsumistica, ma perché l’ho vicinissimo al lavoro, così approfitto della pausa pranzo di un ora per sessioni rapide di shopping compulsivo. E poi perché il sabato e la domenica sto scoprendo la bellezza di restare ancora all’aria aperta, anche se non è più estate. Orde esagitate e ormonalmente distrutte di under 16 si aggiravano con fare altero e scoglionato, invadendo ogni residuo di spazio calpestabile lasciato libero tra le panchine ed i negozi. Frotte di ragazzine in minigonna e troppo ombretto, figlie deviate de “il tempo delle mele” intente in chiacchiericci cacofonici al limite massimo di decibel consentitto prima della perdita dell’udito umano. Battaglioni di Britney Spears profumate e unte, con piercing all’ombelico come boa di salvataggio, intente nel corteggiamento di piccoli teppisti hip hop vestiti come se fosse residenti a Brooklyn e non nella “capitale”. Avversari di emuli mancati di Brad Pitt, ragazzini vestiti griffati Baci&Abbracci e la sicumera di un cretino di 35 anni. Lotta aperta tra cafoni. Andavo in piazza, al massimo. Ma poco, perchè i miei non mi facevano tanto uscire. Un annetto dopo, magari, la mia emancipazione mi può aver portato a vascheggiare allegramente esibendo il nuovo rossetto perlato dalla Fontana alla Piazza e ritorno. Avanti e indietro. Su e giù. Non certo in un centro commerciale. Ci mancherebbe. Che tempi, signora mia!!! Un momento...fermi tutti. Non esistevano i centri commerciali, quando avevo 14 anni io...Ahm...Già…umpff... Ehm, dicevamo??? Un paio di ragazzini, fiutando l’odore della donna matura partono all’arrembaggio con frasi di sicuro effetto, se lanciate ad una quattordicenne. No, tesorino, non sarò la tua nave scuola. Dimenticatelo. Proprio. E se non te ne vai aiuterò la tua virilità nascente a sterzare bruscamente verso l’altra sponda. Parecchio bruscamente...fidati. In mezzo a cotanto orrore, ho cercato di scappare via rifugiandomi in un luogo temuto dal teenager medio: la libreria. Ah! Quale rifugio più accogliente e sicuro? Come poter chiedere di meglio? Respirare a pieni polmoni l’aria dei libri nuovi, girare tra vecchie edizioni e pubblicazioni fresche di stampa, saltellare da un banco all’altro in cerc… Ahhhh! Eccola… la bacheca del Codice Da Vinci… oltre al mostro a più teste creato da dan Brown, l’efferata creatura ha procreato mille figli. Dalla guida al codice, al Codice stesso scritto in caratteri maxi (ma perché??), passando per spiegazioni varie, analisi delle metafore, la vita al tempo di Da Vinci, nonché la cucina. AH! Scappo atterrita. Me ne torno a casa mia, e dal libro che sto leggendo. Ahhhhh orrore…come sono anziana... |
Post n°39 pubblicato il 07 Ottobre 2011 da Marisa63
E’ molto che non scrivo di cinema, non perché non vada al cinema, anche preferisco guardarlo in tv, come questo che sto per raccontarvi. C'è l'amore, ma è un amore grande quanto fragile, ci sono le paure, le sciocche fisime, i punti deboli dove le difficoltà di ogni giorno che scavano un solco fino a indebolire anche la relazione più solida. Ognuno ha cose da rimproverare all'altro, ma soprattutto si sentono ormai prigionieri di un menage che non riconoscono più, non si riconoscono né conoscono più. |
Post n°38 pubblicato il 06 Ottobre 2011 da Marisa63
Vorrei tanto sapere il mio scopo sulla Terra….perché sono cosi?... Perché? Perché? Perché? Così come?...Così restia alla logica delle persone normali. Così poco incline a ragionare in linea retta…così difficile da interpretare. Così brava a saltare di palo in frasca allontanando l’oggetto spinoso, deviando l’argomento fastidioso. Così brava a scappare e nascondersi dietro un dito…possibilmente il medio. Così, insomma. Così strana per dirla “ facile” …spesso così irrazionale, in una parola. Non potevo essere normale?...magari…una con un cervello e perché no il corpo da velina come tante?...Invece no. Allegra…solare,trasparente, divertente…a volte un fiume in piena….altre una notte buia e misteriosa. Ma comunque un libro aperto, insomma. Ecco cosa ho sentito dire di me da chi mi conosce in superficie, conoscenze di spogliatoio, compagni di banco…amici di amici di amici. Tutta fuffa. Da piccola ero timidissima, chiusa in un mondo tutto mio popolato di elfi, fate e gnomi. Potevo passare le ore a giocare con amici immaginari chiacchierando da sola in un mondo di nonsense. Tanto mi piaceva star da sola, tanto odiavo il silenzio mentre ero insieme agli altri. Forse perché il silenzio nella mia teste era sinonimo di tensione…ed andava eliminato. E quindi ho iniziato a riempire gli spazi. Bla bla bla bla...fin da piccola...bla bla bla bla. Con gli anni questa mia propensione ad essere prolissa mi ha portato, però, solo guai. Un po’ perché mi ha portato ad essere fraintesa come persona dalle nuove conoscenze (ma chissenefrega), un po’ perché questo voler riempire di gomma piuma tutti gli interstizi rende impossibile ai più conoscermi davvero per come sono. E raggiungere le strade tortuose attraverso cui le mie sinapsi si muovono sdrucciolevoli ed insidiose. Strade incasinate, ripide e scoscese, disagevoli alla massa, strade spesso inaccessibili che rendono difficile comprendermi davvero. E questo aumenta la mia solitudine. Vorrei essere più normale, meno ingarbugliata, più logica e meno emozionalmente contorta. Eppure sono il parto di una vita qualunque, senza particolari traumi, senza enormi crudeltà. Come può il mio cervello essere così erraticamente disconnesso? Forse perché in matematica alle medie non ero un genio...????
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Post n°37 pubblicato il 27 Settembre 2011 da Marisa63
A settembre arriva puntualmente la necessità di cambiamento.
Di solito parto con la testa, se durante l’anno latito, di questi tempi finalmente mi decido a prendere un appuntamento dal parrucchiere.
Capita giusto una volta l’anno (massimo due) che abbia l’animo predisposto ad una seduta di ore.
Con il bisogno impellente di avere un “tutto compreso”... Shampoo, taglio, colore, maschera rinforzante, quella alla vitamina, quella per renderli lucenti (anche al buio), messa in piega.
Richiedendo con forza anche una pausa per “fregola da noia al parrucco” con pasticcini e caffè.
Un patrimonio ben speso, comunque. Quando ne esco, indolenzita nelle giunture a furia di stare seduta, quasi non sembro io. Mi ci vorrà un paio di settimane per tornare la solita scarmigliata di sempre con coda perenne. Ma tanto basta a soddisfare la mia voglia di nuovo.
Tra non molto ci sarà il cambio degli armadi…solo il pensarci…mi fa venire l’ansia, a voi no? |
Post n°36 pubblicato il 26 Settembre 2011 da Marisa63
L’estate è la stagione dei giornaletti frivoli e gossippari, letti sotto il solleone e commentati a viva voce con la sciura vicina d’ombrellone. |
Post n°35 pubblicato il 22 Settembre 2011 da Marisa63
Non so se si era già capito…, ma io leggo molto. Questi romanzi fanno affrontare alle mediocri e sfortunate eroine le più grandi difficoltà e sofferenze, fino a veleggiare tranquilli verso un melenso happy end liberatorio e, a dire il vero, alquanto noioso. |
Inviato da: ania1981
il 02/07/2014 alle 10:53
Inviato da: vogeo
il 08/08/2013 alle 16:44
Inviato da: Io_piccolo_infinito
il 28/07/2013 alle 11:07
Inviato da: orologionuovo
il 30/06/2013 alle 19:40
Inviato da: remoboys
il 08/06/2013 alle 16:37