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I SIGNORI DELLA GUERRA E L'IPOCRISIA DELLA PACE INTERESSATA
Post n°36 pubblicato il 16 Marzo 2007 da ema75
Pensavo alla solerzia dei nostri governanti. Pronti a mettere un fucile in spalla ai nostri soldati. Armatevi e partite. Per le missioni "di pace". Siamo stati in Iraq per anni. Abbiamo appena rifinanziato la missione in Afghanistan. "Per la pace". E allora perchè questa gente che insiste per un paese che vada in guerra "a portare pace", non manda a fare la stessa cosa laddove ce ne sarebbe bisogno veramente? Laddove le guerre non vengono "stimolate" dall'Occidente, ma sono invece il segnale di difficili transizioni democratiche? Paesi poveri, lontani dagli interessi economici. Eppure a loro, una mano dall'Occidente servirebbe eccome. LE GUERRE DIMENTICATE DALL'OCCIDENTE UGANDA Dal 1985 siede sulla poltrona di presidente in maniera illegale il dittatore Roweri Museveni, presidente dell’armata di resistenza nazionale. Museveni da oltre vent’anni semina terrore per le strade, con massacri e spaventose violazioni dei diritti umani. Si combatte soprattutto nelle campagne attorno a Kampala, la capitale, dove la gente è più povera. Prima di Museweni in Uganda si erano susseguiti una lunga serie di dittatori: il gnerale Idi Amin (1971-79), Milton Obote (1962-71 e 1979-84), che ha abolito la costituzione in vigore. Il suo regime terminerà con la guerra civile. Nessuno è mai intervenuto BURUNDI Dieci anni di guerra con trecentomila morti, che seguiranno anche nella vicina Rwanda, fra le due fazioni Hutu e Tutsi. RWANDA Nessuna forza Onu è mai intervenuta nei giorni dell’eccidio fra le due fazioni, facendo finta di non vedere e non sentire gli appelli. Amnesty International e Human Right Watch hanno segnalato continue violazioni dei diritti umani, con anche sei pesone in celle da due metri quadrati. Oggi un monumento a Kigali, la capitale, ricorda il genocidio. Sono rimasti gli orfani ed i profughi. CONGO Dal 1997, caduto il regime dittatoriale di Mobutu, non c’è stata pace. Tutti contro tutti. Angola, Uganda, Namibia, Zimbabwe, le forze del generale Kabila che ha rovesciato Mobutu, il movimento per la liberazione del Congo e il raggruppamento congolese per la democrazia. Motivo: la gestione delle miniere di diamanti del Congo: 350 mila morti per il confilitto, 2 milioni per la carestia. Nel silenzio assoluto. Altri conflitti per il controllo delle miniere d’oro e la raccolta del legno. SUDAN Ricordate le violenze nel Darfur? Ne parlò Bonolis, a Sanremo 2005. Il suo progetto per la costruzione dell’Avamposto medico “55” è stato un fiasco perché nessuno lo ha aiutato. Il Darfur è una regione semidesertica abitata da tribù animiste nomadi. Negli ultimi anni quest'area è stata al centro di una campagna di repressione da parte del regime, che ha cercato di stabilirne il controllo utilizzando il pugno di ferro, tramite rastrellamenti, arresti e condanne a morte di oppositori, oltre ad abusi sulla popolazione civile da parte dell'esercito stesso o di squadre paramilitari.Nel resto del paese, soprattutto nella zona sud, il paese è ricchissimo. Oltre al petrolio, anche acqua, terreni coltivabili, bestiame, minerali. l'intervento di influenti multinazionali petrolifere straniere, che hanno fomentato la campagna di guerra di Khartoum per tentare di conquistare quante più "aree produttive" a sud. Si è così instaurato un circolo vizioso, attraverso cui il regime ha utilizzato gran parte dei ricavi dell' "oro nero" per acquistare armi sempre più distruttive, e prendere il controllo di un numero sempre maggiore di giacimenti. Centinaia di migliaia di civili sono stati così scacciati o uccisi unicamente per il fatto di abitare nei pressi di campi petroliferi In questi posti non è mai intervenuto nessuno. Cosa volete che interessi all'Onu e all'Occidente di queste zone dove non c'è niente da "controllare"? Lì la pace non è il caso di portarla. Nè di finanziare la guerra con le armi (made in Italy) IPOCRITI. 1/segue |
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