Creato da middlemarch_g il 24/01/2008
'Fallisci meglio' è il mio secondo nome
 

Messaggi di Gennaio 2009

Non me ne faccio una ragione

Post n°407 pubblicato il 20 Gennaio 2009 da middlemarch_g
 

Ieri sono stata a fare shopping con risultato fallimentare. Trovo sempre sorprendente il modo in cui una media boutique quasi decente riesce a trasformarsi nel Piccolo Mercatino degli Orrori nel periodo di saldi. Ma da dove la ripescano certa roba? Capisco il concetto di rimanenza di magazzino, e comprendo che si tenti disperatamente di smaltirla, ma da quale recente collezione possono essere state partorite certe esplosione centripete di cattivo gusto? Perché io i negozi li frequento sempre, da parecchio. Faccio un giro ad ogni cambio di stagione almeno dal 1984, o giù di lì, e certe cose non ricordo di averle mai viste, nemmeno nei momenti di peggiore riflusso gastroesofageo della moda.

Ma insomma, non era questo che volevo dire. Quello che volevo dire è che sono passata, come sempre, di fronte al negozio della Thun. Non perché ci tengo. Perché è in centro, e bisogna costeggiare le sue vetrine volente o nolente. E anche perché devo confessare che esercita su di me una sottospecie di fascino perverso. Non riesco mai a evitare di chiedermi: ma chi è che compra i feticci della Thun? E soprattutto: perché?

 
 
 

Il re taumaturgo

Post n°406 pubblicato il 19 Gennaio 2009 da middlemarch_g
 

Ascolto con progressivo smarrimento l'elenco dei festeggiamenti previsti per l'insediamento del presidente eletto. Quattro giorni di celebrazioni. Quattro. Accipicchia, che inno al low profile. Manco il carnevale di Venezia ai tempi del Tiepolo. Ma non sarà un filino troppo? Soprattutto, non sarà un filino inappropriato date le circostanze planetarie? Sento dire che perfino l'esercito israeliano si sta consumando le ginocchia per smobilitare a razzo da Gaza in tempo per far adagiare al suolo tutto quel polverone a favore di telecamera. Accipicchia. Nient'altro? E per un favorevole allineamento planetario non c'è proprio nessuno che si muova? Che si deve fare da queste parti per avere una stronzissima cometa che solchi i cieli in concomitanza con l'insediamento? Sarà poi tanto difficile porca paletta?

A me Obama non è antipatico per partito preso, se non altro perché è nero, e ammesso che a titolo personale finisca per non combinare niente di buono, almeno potremo dire che sarà servito a una buona causa. 
Però ho la sensazione che in una democrazia, diversamente da una qualsiasi altra struttura governativa a titolo ereditario o comunque non elettivo, il succo del discorso dovrebbe essere appunto che, ammesso che ci sia qualcosa da festeggiare, le bandierine le sventoliamo dopo, e non prima. Quando c'è qualcosa da valutare. Quando ha senso esprimere un giudizio. Prima semmai capisco che tu possa avere voglia di andarti a prendere una pizza al take away con la famiglia e gli amici, e aggiungerci, chessò, un bottiglione di champagne californiano per festeggiare. A titolo privato però, e nel contesto dei tuoi affetti più cari.

Ma che la tua nazione senta la necessità di festeggiarti anticipatamente in questo gigantesco baraccone spontaneo e caloroso come l'iceberg del Titanic, a me lascia abbastanza perplessa.

Non lo so. E' proprio l'avverbio che mi indispone.
Prima. Ma prima di che?

 
 
 

Tutte le fortune

Post n°405 pubblicato il 19 Gennaio 2009 da middlemarch_g
 

Dice che: Uomini ricchi, quindi più desiderabili, fanno provare alle donne più orgasmi

Certo che se uno l'avesse detto a Galileo tutto intento alla composizione del Siderus nuncius, se l'avessero bisbigliato all'orecchio di Cartesio che vergava il Discorso sul metodo, se qualcuno insomma avesse avuto il cuore di rivelare impietosamente a questi o  altri Padri della Rivoluzione scientifica che di lì a 400 anni l'attenta applicazione dei protocolli di ricerca che stavano inventando sarebbe servita a dimostrare simili stronzate, facile che magari si dedicavano a qualcosa di più innocuo. Chenesò. il giardinaggio per dire. 

Risparmiandosi così nel primo caso il picnic col tribunale del Sant'Uffizio, e nel secondo una morte triste e solitaria, perché ho fondati motivi per credere che se Cartesio si fosse limitato a coltivare petunie, la regina di Svezia non l'avrebbe mai invitato a corte in pieno inverno causandone la morte prematura per collasso dei bronchi. Tipino fragile come tutti gli intellettuali, Cartesio.

Poi uno dice che bisogna avere fiducia nella scienza. 
Ma vaffanculo, va'.

 
 
 

Mi sto annoiando

Post n°404 pubblicato il 19 Gennaio 2009 da middlemarch_g

Si. Mi sto annoiando. Ma parecchio. Oltretutto ho il pc in manutenzione e posso usare solo il mac di mio marito. Che non conosco nella maniera più assoluta. E poi non ha Explorer. Solo Safari. Safari è misterioso. Apri l'editor per scrivere un post ed ha un aspetto calvinista. Non ti permette di formattare niente di niente: formato, colore, allineamento, carattere, dimensioni. Niente, quello che c'è ti tieni. Per cui vi preavviso che mi vedrete un po' trascurata esteticamente nei prossimi giorni. Del resto la pausa di riflessione cade a fagiolo. Perché quando vi cagnate io mi annoio. Si, mi annoio. Ma parecchio.

 
 
 

Del perché gli anonimi mi mettono a disagio

Post n°403 pubblicato il 18 Gennaio 2009 da middlemarch_g
 

A me non interessa quello che fate in casa mia. O perlomeno, non fino a quando non si trascendono certi limiti. Ma devono essere davvero pesanti, e fino ad oggi ancora non l'ho mai visto accadere. Personalmente non mi frega una mazza di partecipare a risse virtuali e non mi faccio tirare dentro, ma se proprio non è possibile prescindere, prego, accomodatevi pure. E' uno dei tanti corollari alla mia idea di assoluta libertà. Che vale per me come per gli altri. Se avvertite l'esigenza di cagnarvi tra voi di sicuro non mi fate felice ma questo non vuol dire che non ci sia qualche buon motivo per farlo. Il blog è un posto come un altro, e io non ho velleità da padrona di casa in pattine. Potete strappare le tende e tirarvi i piatti, se credete, tanto questo non è il genere di appartamento arredato con porcellane di Sévres.

E' abbastanza frequente che nelle risse ricorrano gli anonimi. Va da se' che nulla vieta loro di restare tali, altrimenti gli avrei efficacemente impedito di manifestarsi spuntando la casella opportuna. Non l'ho fatto, sebbene obtorto collo. E' vero che mi creano delle difficoltà, ma a pensarci bene il loro ostracismo mi sarebbe sembrato un modo per far scontare ad altri le mie paranoie. E' una forma di libertà anche l'anonimato, ed è una cosa su cui non voglio sindacare.

Però una cosa almeno mi pare il caso di dirla, se non altro perché l'essenza dell'età adulta mi pare stia proprio in questo: il diritto di fare quello che si vuole senza essere gravati dal peso del giudizio altrui, insieme al senso di responsabilità delle proprie azioni e delle loro conseguenze. Chè praticare una cosa senza l'altra, m'è sempre sembrato o troppo comodo o inutilmente censorio. Siamo tutti anonimi dietro ai nostri nick. Più passa il tempo più me ne rendo conto. Ma esattamente come nella vita reale, optando per un nick ognuno si sceglie una maschera, e sulla base della sua scelta agisce, a volte godendo di quello che fa, altre scontando il peso delle sue cazzate. In piccolo è esattamente come nella vita. Si tratta solo di un'identità un po' meno strutturata, e di azioni che si imprimono con minore profondità nella nostra esperienza emotiva, non fosse altro perché in ogni istante è sempre possibile la fuga e l'annichilimento della maschera, e perfino la sua veloce sostituzione con un'altra completamente diversa. Ma è una differenza quantitativa, non di qualità. Credere che sia davvero altro rispetto alla vita reale solo perché lì agisci in base a un fascio di motivazioni che sei abituato a chiamare 'la mia personalità' mentre in rete ti sembra di scambiare quattro fregnacce a cui non riconosci nessun credito, è solo una trappola nominalistica che qualsiasi filosofo di quarta categoria ti smonterebbe in dieci minuti.

Parlare tramite un nick è ancorarsi a un nucleo minimo di coerenza operativa che ha una funzione precisa: serve agli altri molto più che a noi. Perché in quel modo ti conoscono, ti riconoscono, e possono attribuirti una serie di caratteristiche che consentono loro di interagire con te. Se proprio ti urge la necessità dell'anonimato, ripeto che non intendo impedirtelo. Però non lo trovo carino. E mi mette a disagio. Detto questo, anonimo passato, presente e futuro, fa' un po' come ti pare. E buona domenica a tutti.

 
 
 

Great expectations

Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere. Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio.

Samuel Beckett

 

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