Creato da middlemarch_g il 24/01/2008
'Fallisci meglio' è il mio secondo nome
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Messaggi di Giugno 2008
Leggevo oggi su Repubblica che secondo la Corte d'Appello un graduato dei carabinieri ha il diritto di riprendere un sottoposto che intreccia una relazione extraconiugale e ha titolo per pretendere da lui che sia prontamente interrotta. Pare infatti che la frequentazione di letti foresti "getti disonore sull'Arma". A parte ogni considerazione di merito su ciò che davvero getta discredito sull'Arma, che non è il caso di cominciare e che ci porterebbe lontano, pensavo che in fondo è tutto molto bello. Cominci così, e poi è un attimo passare al diritto del capufficio di cassare le tue opinioni perchè gettano discredito sull'azienda, il diritto del prete di dirti accanto a chi non ti puoi sedere in pubblico per non gettare discredito sulla sacralità dei valori condivisi, il diritto del professore di dirti quello che non puoi pensare perchè getta discredito sull'istituzione scolastica, il diritto della vicina di casa di dirti di che colore devi indossare le mutande, perchè il perizoma appeso ad asciugare getta discredito sulla moralità della confraternita condominiale. Io ve lo dico sempre. A guardarmi non mi dareste una lira. Sono una tranquilla signora borghese che fa la spesa al Despar e va in palestra due volte la settimana per mantenere le cosce un pelino toniche, compatibilmente con l'età. Ma vi giuro che ci sono certi giorni che penso mi ci vorrebbe un attimo ad imbracciare un mitra, nascondermi sulle montagne, ed aggregarmi alla Resistenza con l'entusiasmo di una staffetta partigiana. Non c'è niente come lo Spirito Conservatore per risvegliare la rivoluzionaria che è in me. Hasta la victoria, compañeros. Siempre. |
Post n°120 pubblicato il 16 Giugno 2008 da middlemarch_g
Visto che ho cannato di brutto il compleanno di Santessa, sabato scorso, cerco ri rimediare così. Sii felice amore mio. Che il tuo futuro sia radioso almeno il doppio del tuo passato. E pensare che lei ha avuto perfino la premura di scrivermi un messaggio per comunicarmi che, contrariamente alle mie ingannevoli aspettative, Briatore e la Gregoraci si sono sposati proprio il giorno del mio anniversario di matrimonio. Non ho visto immagini dell'evento. Spero che almeno venisse giù acqua a carrettate. |
Post n°119 pubblicato il 16 Giugno 2008 da middlemarch_g
E senti allora, se pure ti ripetono, che puoi fermarti a mezza via o in alto mare, che non c’è sosta per noi, ma strada, ancora strada, e che il cammino è sempre da ricominciare Eugenio Montale Montale è un poeta che non si cita mai abbastanza. Un Maestro d’anime di proporzioni incommensurabili, specie per essere un genovese con quella faccia da ragioniere, buono al massimo a prenotare un viaggio organizzato. A parte la sua intrinseca grandezza però, oggi lo cito per altri motivi. Perché è in linea con il mio umore del lunedì. Perché è adeguato a questo tempo del cazzo che mi sta infettando. Perché conclude efficacemente un fine settimana che ha sovvertito le aspettative. E perché si presta a commentare ogni singolo istante della mia vita, che è senza sosta, e ha strada, ancora strada, e un cammino sempre pronto a ricominciare. Non mi si può rimproverare di non dirlo spesso. In realtà lo ripeto sempre. Ogni tanto aggiungo anche: ringraziando Dio. E ogni tanto no. Oggi è più sul no. |
Dice: te la sei cercata. Dice: se la piantassi con tutte queste salaci vagonate di facili ironie, certe cose non ti capiterebbero. Dice: ma perché non dai uno sguardo alla trave che c’è nel tuo occhio invece di continuare ad occuparti con tanta acribia delle pagliuzze altrui? Sia come sia, ragazzi, mi sento come Kate Winslet recuperata a stento dalle gelide acque dell’Atlantico in mezzo agli icerberg un attimo prima di spirare congelata, e un attimo dopo aver visto l’amatissimo Leo scomparire nel fondo nero dell’oceano dopo l’estremo sacrificio. Perché anche questa, a modo suo, è una storia di amore e morte. La Gregoraci sposa Briatore questo venerdì, il 13, l’ho saputo solo oggi. Il mio anniversario di nozze è il 14. Un solo infinitesimale scarto di ventiquattr’ore, e mi sarebbe toccato festeggiare il mio matrimonio, in saecula seculorum, con Flavio ed Elisabetta. Eccheccazzo, no! |
Post n°115 pubblicato il 10 Giugno 2008 da middlemarch_g
Lo so, ormai sembra una questione personale. E dire che io il 7 giugno avevo ben altro di cui preoccuparmi, ringraziando Dio. Ero presa da un daimon che per inciso di sicuro non avrebbe incontrato la sua approvazione. Ma nel caso specifico lei non deve averlo saputo, o comunque non ha ritenuto di dover rilasciare dichiarazioni in proposito.
Il 7 giugno c’è stato il Gay Pride. L’Amara Carfagna si era già sperticata in surreali proclami negando patrocini a destra e a manca, e si sapeva da tempo. Avevo anche pensato di scriverne ma poi mi sono detta: lasciamo stare, è come sparare sulla croce rossa, non mi diverto neanche più.
Ma oggi, non so come, mi sono saltate agli occhi un paio di perle che mi hanno fatto uscire il fumo dalle orecchie.
La prima: Roma è la capitale della cristianità, una cosa come il Gay Pride è irresponsabilmente provocatoria. A me questa cosa farebbe incazzare a prescindere, anche se fossi nata, che ne so, a Sgurgola Marsicana. Ma da romana me le fa davvero girare vorticosamente. In pratica sarebbe come dire: siamo un libero stato, ci mancherebbe, se non lo so io che sono ministra! Sappi però che in quanto romana, ad limina apostolorum ci aspettiamo che tu faccia uno sforzino per fartela passare. Da romano, sei obbligato a sperimentare una diminutio della tua laicità. La vedi la piazza? La vedi la finestra? La vedi la chiesa? La vedi la cappella sistina? Vorrai fare qualcosa per dimostrare la tua gratitudine per essere nata in mezzo a tanto soverchiante shining estetico o pensi che sia gratis? Eh no. Troppo facile. La prossimità col pontefice è un privilegio. E non s’è mai sentito che i privilegi li regalino al mercato. Il fatto che a te del privilegio in questione non freghi un cazzo e che anzi saresti lietissimo di devolverlo in beneficienza - ma che dico, al limite anche pagando una cifra congrua, se alla tua portata - quello è un dettaglio irrilevante. Non c’è cervice al mondo come quella di un cattolico che sia altrettanto dura in proposito. Che poi, ti compensassero della privazione in qualche modo! Siccome da romano ti tocca subire una restrizione della laicità rispetto a un milanese o a un palermitano, se risiedi a Roma ti aumento la detrazione di imposta oppure ti riduco l'iva. Macchè, non se ne parla, gratis lo vogliono il tuo sangue.
E questa è una. Ma lì dove esco veramente di testa, lì dove capisco che il cattolicesimo italiano è un tale magmatico impasto di ipocrisia e falsità, di perversione e contraddizioni, di intenti dichiarati sulla carta e poi traditi prima ancora di avere messo giù la penna con cui li hai vergati, è nella dichiarazione successiva. Il gay pride a Roma, ha il sapore dello scontro ideologico contro chi si oppone, a mio avviso giustamente, alle unioni omossessuali.
Ma guardi, ministro, che se è per quello non si si oppongono solo alle unioni omosessuali, si oppongono anche a qualsiasi manifestazione libera e spontanea della sessualità, per esempio la masturbazione. Se è per quello ci sono legioni di minorenni segaioli e camionisti solitari che non acquistano calendari per segnarsi l’appuntamento col dentista, ma per sfinirsi di pippe. Se è per quello lei di calendari ne hai fatti, se non sbaglio, e non credo fosse all’oscuro delle finalità a cui sarebbero stati destinati urbi et orbi.
Quell’opposizione lì la inquieta di meno? E come concilia le due differenti prese di posizione, dannato sepolcro imbiancato?
Non c’è speranza. La verità ultima è che con questa gente non c’è uno straccio di speranza.
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