Creato da middlemarch_g il 24/01/2008
'Fallisci meglio' è il mio secondo nome
 

Messaggi di Dicembre 2008

Non c'è più religione

Post n°380 pubblicato il 17 Dicembre 2008 da middlemarch_g
 

Scamarcio si lamenta che le ragazzine non gliela danno. Non perché in senso lato trovino riprovevole o sgradevole un passaggio di letto dalle sue parti, ma perché prima vogliono avere garanzie circa la serietà delle sue intenzioni. Garanzie che evidentemente lui, per ragioni non precisate, non intende fornire. Ezio Greggio al contrario, non più tardi di una settimana fa, raccontava dappertutto di aver passato l'estate a schivare aspiranti veline che gli tiravano in faccia le mutande pur di garantirsi una chance televisiva supplementare.

E' evidente che sono notizie su cui sarebbe opportuno fare la tara. Perché non le ho lette sul National Geographic – dove pure, nella rubrica Anthropology today: the decline of humans and other big primates, non avrebbero sfigurato – ma sulla directory gossippara di Libero. In altre parole c'è il caso verosimilissimo che siano delle gran cazzate.

Se fossero vere però, fornirebbero lo spunto per qualche riflessione interessante, no? Perché così, a occhio, anche senza commissionare un sondaggio all'Eurispes, è plausibile supporre che la maggioranza delle donne trovi sessualmente più appetibile Scamarcio piuttosto che Greggio. E non ne faccio certo una questione di età. Scamarcio non sarà figo come Brando quando faceva Kowalski in canottiera, però insomma l'occhietto verde c'è, il fisico non è da disdegnare, il capello nero sta ancora tutto al posto suo, e insomma se fa lo sforzo di tacere ed evita di smottarti l'ormone dicendo qualche cazzata alla Moccia, un pensierino ce lo puoi anche fare. Mentre Greggio? Ecco, appunto. Greggio? E' un punto interrogativo con la potenza di un'epigrafe funeraria. Un punto interrogativo a cui puoi appendere solo un velo pietoso. A meno che, certo, non apprezzi quel sottotipo di umorismo alla Nonno Libero. Che va benissimo per lo zampone e il cenone di Natale. Un po' meno per il pensiero impudico.

Malgrado questa sostanziale ovvietà, le ragazzine con Scamarcio vanno meno volentieri che con Greggio. Perché Scamarcio ti garantisce forse una paio di fotine sfocate che vi ritraggono fuori dal Bolognese, e al massimo un inseguimento sulla tangenziale con la Golino che ti tallona perché vuole rifarti i connotati a colpi di wok, mentre Greggio, se ti giochi bene le tue carte, ha il potere di fare di te una Velina.

Quello che mi colpisce è che darla via per il successo, di per sé, non è certo una strategia originale. Va avanti dai tempi di Assurbanipal e non è il caso di starla a fare tanto lunga. Come tutte le cose, si può fare con più o meno intelligenza, con maggiore o minore successo. Non tutte le donne sono furbe allo stesso modo però. Per molte di loro è difficile tenere dietro all'algoritmo con cui ti tocca ricalcolare quotidianamente la quotazione di listino dell'uomo a cui ti accompagni con un obiettivo ben preciso. Bisogna tenere conto di una complessa rete di fattori. Il potere senz'altro, ma anche il fascino, la capacità di seduzione, la rete di relazioni, le amicizie, il valore commerciale. E siccome tante sono poco portate per la matematica, specie quella commerciale, di fronte a due occhietti come quelli di Scamarcio e alla pappagorgia vanziniana di Greggio, fanno presto a fare male i propri conti e a preferire l'uomo in effetti meno solvibile ma più caruccio.

Ed è per questo che se me lo avessero detto con largo anticipo, se mi avessero raccontato che un giorno diventare una Velina avrebbe fatto una tale tabula rasa sul mercato della prostituzione televisiva da rendere Greggio inequivocabilmente più scopabile di Scamarcio, ecco questo sinceramente avrei stentato a crederlo. E invece certe cose succedono. Che piaccia o no.

 
 
 

Tu quoque, Betta

Post n°379 pubblicato il 16 Dicembre 2008 da middlemarch_g
 

Questa qui è Beth Ditto, ed è una cantante. Non so perché da un po’ di tempo me la trovo sempre citata di straforo di qua o di là. Siccome quello che so io di musica lo puoi scrivere serenamente su un francobollo, è strano che mi capiti, tanto più che non è celeberrima. Gode di un vasto credito in certi ambienti musicalmente periferici. Quelli che preferiscono tenersi distanti dalle grandi etichette discografiche perché amano la musica, la amano sul serio, e non hanno voglia di andare a fare i pupazzi da gossip a qualche stronzo mtv awards. Credo che nel giro la chiamino indie music, o indie rock.

Ma lasciamo stare, che non è questo il punto. Il punto è che Beth Ditto passa per essere molto anticonformista. In effetti basta darle un’occhiata per capire che non ci tiene ad essere omogeneizzate alle barbie da passerella. Da qualche parte in un’intervista ho letto che certi giorni in cui le pare di essersi tenuta troppo leggera, fa uno sforzo anche se non ha voglia, e ingurgita una porzione da mezzo chilo di gelato tanto per essere sicura di mantenere il suo peso. In più è il tipo che non fa mistero di avere gusti polisessuali, di non amare lavarsi, depilarsi, o dedicarsi ad altre attività che giudica perversamente figlie di una dittatura culturale in cui non si riconosce.

Io questo lo apprezzo. Personalmente non sento la necessità di fare cose altrettanto estreme, ma va da sé che se mi chiedete chi preferisco buttare giù da una torre tra lei e Britney Spears, non c’è storia. Mi sembra che lei almeno abbia qualcosa da dire, mentre Britney Spears sarebbe capace di rendere catalettico dalla noia anche un ragazzino autistico.

Quello che mi ha sorpreso quindi è stato osservare un po’ più da vicino questa copertina, dove è apparsa nuda l’anno scorso. Perché è vero che ha un fisico non standardizzato. Ma è vero anche che la foto è pesantemente ritoccata. Una donna di 35 o 40 chili in sovrappeso non è solo più larga come appare lei. E’ molle. E’ bucherellata. E’ cadente. Trentacinque chili in più non si limitano ad alterare il profilo del tuo corpo, ma lo sgranano, lo fanno smottare a valle. Se a te sta bene lo stesso, hai tutta la mia ammirazione. Lì dove non capisco il senso di questa operazione però è nel ritocco. Perché si raggiungono le vette del surrealismo puro. Ti fai fotografare nuda malgrado tu non corrisponda a uno standard – bene – per dimostrare che si può essere donne e stare bene con se stesse anche senza imporsi un fisico extraterrestre empiricamente praticabile solo tramite photoshop e/o abbondante cocaina – benissimo – non fai nulla per nascondere le tue rotocicce ma anzi ti metti di profilo per evidenziarle e sbatterle in faccia ai plotoni di anoressiche frigide da copertina – fantastico! – e poi acconsenti al ritocco fotoscioppato che allisci tutti quei rotoloni come palle di Natale e che gli dia la consistenza innaturale di un blob in luccicosa pasta di mandorle?

Cadere proprio a un passo dal traguardo. Mi ero illusa che si potesse fare qualcosa di più. Che vi devo dire: non mi pare bello, ecco.

 
 
 

Chiedilo con un fiore

Post n°378 pubblicato il 16 Dicembre 2008 da middlemarch_g

Vale quanto appena detto.

Certo, quando ce lo chiedono così, è più carino. Crea intimità insomma.

Peccato solo che quelli che doing more is in their nature non siano la maggioranza.

Del resto, pure noi, non è che siamo tutte perfette. Va detto.

 
 
 

Saggezza popolare

Post n°377 pubblicato il 16 Dicembre 2008 da middlemarch_g

La nonna novantenne dell'amica di miss ms pare che vaticini così:

dalla via, che tanto non ci rimane mica la firma.

Un buon consiglio, se mai ne ho sentito uno. E alle soglie delle 42 primavere mi sento di aggiungere:

dalla via perchè non solo non ci rimane la firma, ma non continueranno a chiedertela per sempre.

E' un bene prezioso, ma con margini di scadenza ristretti. In qualche caso ristrettissimi.

 
 
 

Kermit, we miss you!

Post n°376 pubblicato il 15 Dicembre 2008 da middlemarch_g

Subheading: voi non saprete mai che fortuna è stata avere 11 anni intorno al 1978 (a meno che non siate nati all'incirca nel 1967)

Non c'è nulla, assolutamente nulla che non possa essere sopportato se si canticchia consapevolmente a fior di labbra un manah-manah

Attenzione a Statler e Waldorf alla fine del video: The question is: what is a manah-manah? The question is: who cares?

Indimenticabili.

 
 
 

Great expectations

Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere. Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio.

Samuel Beckett

 

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