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ΠΑΡΑΛΕΙΠΩ (PRETERIZIONE)
Post n°134 pubblicato il 27 Marzo 2014 da Coralie.fr
Tag: Alex, Bordeaux, Caroline, CelestinoV, Cloro, film, Montaigne, Ovidio, parcheggio, PieraDegliEspositi, pioggia, Ronsard, schiavi, Sulmona, tempo Fer d'esclave, Antoine Taveneaux
Non inizierò scrivendo della mia giornata a scuola quando all’ingresso un foglio A3 imbustato e scocciato sulla grata del cancello scorrevole chiuso a doppia mandata vietava in lingua italiana in corsivo rosso il posteggio dell’autovettura nel cortile interno del complesso. Non racconterò di come ho acceduto allo stabile facendo il giro dell’edificio per introdurmi nell’atrio della scuola attraverso l’uscita di emergenza perché tutto il primo piano fuori e dentro era occupato dalla troupe cinematografica. Non dettaglierò della pioggia che si è abbattuta su di me proprio lungo tutto il tratto costretta a percorrere a causa dell’interdizione di parcheggiare sotto la finestra della mia classe. Tacerò sulle riprese di Cloro che hanno reso quasi inagibile tutto il piano terra della scuola e pure sui cineoperatori, sulle comparse e sui cavi elettrici sparsi sul pavimento come cappi, sui macchinari per l’audio e il filmato. Potrei raccontare del restauro operato sulla propria persona delle bidelle e di quei colleghi della prima ora tanto di sesso femminile che maschile, un’impresa così accurata da renderli quasi irriconoscibili, ma invece, mi limiterò a ricordare il 25 marzo, come la giornata internazionale in memoria delle vittime della schiavitù. E a proposito della tratta dei neri dall’Africa alle Americhe, non scriverò dell’indimenticabile giornata trascorsa qualche mese fa a Bordeaux in compagnia di una persona a me tanto cara e nemmeno della stessa città tappa fondamentale di questo antico e attuale mercato umano. Non descriverò il garbo, la timidezza e la generosità dell’amico premuroso che ha voluto dedicarmi molto del suo tempo regalandomi mille attenzioni. Non dirò infine della tipografia Mill’Anges in rue Saint-James sede della prima edizione degli Essais del filosofo illuminista di Bordeaux e di come ora della stamperia non resti che un’insegna su un’anonima saracinesca vicina alla fotografata Porte Cailhau; baderò quindi alla Medicamina faciei femineae impiegata dal personale ATA e docenti della mia scuola, rifletterò sul significato di Mignonne e dunque al concetto di caducità, in vista dell’escursione con Caroline. Non dirò infatti dell'intenzione della “mia” lettrice di francese di visitare prima di lasciare la cittadina italiana che la ospita da 6 mesi, gli scavi del poeta e l’eremo del papa del gran rifiuto. Il tempo muta. Non porrò alcuna domanda per sapere di chi o piuttosto di cosa vi sentite di essere schiavi. |
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