Città-ragnatela

Waiting for the weekend to begin 

Sta partendo per un finesettimana di dissoluzione, lo si capisce dal genere di preparativi. Non tecnici - phon, dentrificio, bicchieri di plastica -, e nemmeno frufru - infradito, canotta e cellulare -, ma lascivi - pelo e contropelo.
Perché gli uomini sono un po' delle merde. Ti guardano bene per fare poi un reportage dettagliato e non sempre lusinghiero, ma prima ti trombano.

"Il problema sta alla radice, e non é certo quella dei peli," le dico.
"Aspetta, aspetta. Non mi starai forse dicendo che la colpa sia mia."
Annuisco.
"Vedo che indossi jeans, dunque, fino a prova contraria, non si tratta di stupro ma di coito consenziente."
"Fin qui ci siamo. Poi c'é l'abbandono, e potrei accettarlo. Ma che debba essere crudele mi sembra eccessivo."
"Vedi, é tutta una questione di parti. Scegliendo di ricoprire il ruolo dell'attaccato sarai sempre tu la più debole."
"Sono io che li rimorchio..."
"Cosa vuoi che cambi. Sotto o sopra, funziona sempre allo stesso modo."
"Ciò non toglie che, tolto lo sfizio, si comportino da merde."
Ci pensa un po' su.
"Ma questa volta é diverso. Lo farò innamorare."
"Per quanto fiduciosa, non sono del tutto sicura del risultato."
"Ha solo paura di lasciarsi andare."
"Temevo lo dicessi. E' solo un gioco che non lo diverte più, accettalo e ve lo godrete entrambi."
"Perché sa di non poter trovare un valido avversario. Ma io..."
Ma tu hai in mano le sorti dello scontro, non limitarti a stringere solo una parte.
Cambierà per me. Perché io sono diversa.
Lo erano anche le altre. Magari dipende
"... Dalla sua voglia di cambiare."
"Gliela farò venire io."
"Sul verbo concordo. Per il resto, auguri."

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