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ricordi, riflessioni, certezze....
Post n°65 pubblicato il 08 Luglio 2011 da tessa.t
Quando ero piccola, sarei stata lunghissime ore...incantata, a guardare mia mamma che si truccava. Quella di mettersi lo smalto..poi, era la mia preferita; ma questi riti duravano molto meno...di ore, per fortuna. Mi sono mangiata le unghie tutta la vita, un vero schifo; lotto quotidianamente con questa mia nevrosi e la prima cosa che noto in una persona sono le mani. Chi se le distrugge o cura in modo bizzarro (tipo quelle cose che vanno tanto di moda adesso, come fiorellini adesivi, oppure quel bianco sulle punte per fare quell'effetto finta diva), mi lascia inorridita. Quando non ho le unghie "rosicchiate", trovo che le mie mani abbiano il suo fascino. Tra i miei incubi ricorrenti (tutti ne hanno uno), quello più inquietante è legato a situazioni drammatiche dove ovviamente, perdo le dita. Ma che vi racconto...
Il tipo che mi piaceva (post precedente, quello in prima fila), è incazzato nero con me. E dire che sono sempre limpida come l'aria. Non c'ho la stoffa per fare l'adultera, per intrecciare segrete relazioni amorose. Non c'ho la stoffa neanche per fare la mogliettina devota che adempie a tutti i suoi doveri (?), adesso lo so, sono negata per qualsiasi tipo di relazione affettuosa-amorosa e così la butto nell'arte; tutta la devozione, la passione, la tolleranza, la sensualità, l'inquietudine..., la butto li. Sarà per questo che vendo.
La mia casa quest'anno è circondata da distese interminabili di girasoli. Mai visti tanti come questa stagione. Ho fotografato di tutto, non capita spesso una cosa di questo tipo. La sera quando torno dallo studio, per strada, non so davvero dove buttare lo sguardo, per un attimo ieri...ho avuto la sensazione mi mancasse il respiro con tutto quel colore. Non potrei vivere in altro luogo, questo è certo. Un giorno l'upupa e poi la poiana (l'amo è sempre lei), e poi le lepri e il riccio con i cuccioli sul sottoscala e l'alveare che domenica voleva trasferirsi sul mio ingresso di casa.. Potrei vivere solo di questo. Adesso.
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