Creato da tessa.t il 14/01/2009

Specchio segreto

non solo segreti e bugie..

 

 

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Post n°67 pubblicato il 18 Luglio 2011 da tessa.t

Dovevo fare un sopralluogo da un cliente, dato che andavo da "quelle" parti ho chiesto a mio figlio di accompagnarmi, al rientro volevo passare da quella zia, ci tenevo che lui la rivedesse. Io, volevo rivederla, era troppo tempo..


La casa del tipo la conoscevo, non era il primo lavoro (murales nella cantina, dipinto sul soggiorno, decorazione sulla cornice del camino...), la casa bellissima di uno che vuole solo aggiungere dipinti inutili. Mio figlio era estasiato dal lusso della dimora, io nauseata dall'accozzaglia di stili e incantata come sempre da quella porta all'ingresso in stile liberty, probabilmente una delle poche cose autentiche rimaste in quel posto. Sentite le esigenze del cliente e prese le misure, scrollo mio figlio dal torpore e decido di andarmene. Resto sempre infastidita dall'atteggiamento di mio figlio e da quello dei suoi simili, animalini indefiniti attratti dall'appariscente, dalle cose griffate, dalle stronzate. 

Prendo la strada che mi porta da quella zia. Da piccola ci passavo intere estati in quel posto, mia mamma giovanissima con quattro figli non ce la faceva a subirci e io siccome ero ingestibile, niente di meglio che togliermi di torno. E mi scaricava da lei. Una donnina selvatica in mezzo a un monte, circondata da fiori e da animali. Appena mi riconosce, come immaginavo, piange. Insiste per entrare e per offrirmi un caffè. La casa era intatta come nei miei ricordi; scura di fuliggine, buia, ..anche il mobilio è quello di allora. E spuntano i gatti, tre...uno piccolissimo mi salta sulle ginocchia. Lei mi chiede, mi parla, ...è un uragano di curiosità. Mio figlio a bocca aperta non dice una parola.., neanche il micio lo turba...E poi i saluti, un bacio..un abbraccio e poi via. 

In auto mio figlio mi chiede se fossi stata consapevole delle condizioni di quella casa, se avessi notato il lavandino della cucina e se avessi visto quel gatto che usciva da dietro il frigorifero. Gli ho risposto che era da una vita che non bevevo un caffè buono come quello, che lui neanche poteva immaginarselo quanto ero contenta di andare da quella zia, da piccola..e che i ricordi più belli della mia infanzia risalgono a quel luogo fuligginoso. 

Adesso me lo ricordo bene, era una donnina speciale, quella...

 
 
 
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