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Le vacanze al mare (parte 4)

Post n°238 pubblicato il 30 Giugno 2008 da dimaio3d
 

Tornata dal mare l'allegra famiglia si dedica ad una sana doccia per ripulirsi dalla salsedine. Il tutto in giardino con i passanti che guardano incuriositi e inorriditi allo stesso tempo. Chiaramente i primi ad usufruire dell'acqua calda sono i due pargoli che sguazzano amabilmente sotto il getto, passando poi i seguenti 30 minuti con gli occhi ustionati dallo shampoo Baby Johnson's. Poi tocca alla mamma che ne approfitta anche per ripulire un po' l'ambiente e lasciare il tutto al padre che, dopo essersi insaponato per bene e data una vigorosa ravanata nel costume, rimane senza acqua e coperto di schiuma. Poi tutti a godersi un po' di meritato riposo prima di uscire mentre la mamma prepara i panini per la cena.

L'abbigliamento è quello classico da sera. La mamma tutta ingioiellata come la Madonna di Pompei, i due pargoli con scarpe ortopediche e il padre con canottiera d'ordinanza, pantaloncino a pinocchietto all'ultima moda e sadali con immancabile calzino bianco. Chiaramente tutti i suoi averi sono stipati nella sua fida borsetta a tracolla. Prima di partire i bimbi ricevono la loro dose di mazzate come preavviso di comportarsi bene.

Si sale in macchina, destinazione lungomare. Così ci si può tranquillamente rilassare e concludere degnamente la giornata. Ma non si è calcolato un piccolo particolare: le strade sono state progettate per un flusso di 10 macchine all'anno, mentre invece in estate si arriva a 10 milioni al giorno. Parcheggi: 3. E così ci si ritrova bloccati nel traffico, a bestemmiare perchè nonostante sia sera inoltrata ci sono 40 gradi nella macchina. Il papà decide di affrontare una lotta con quello che gli sta affianco nel traffico e di accaparrarsi l'unico posto libero disponibile. I bimbi si scambiano boccacce tra le due macchine mentre la mamma compie il gesto encomiabile: vede il posto dopo diverse ore di giri a vuoto, scende dall'auto, si incammina con aria cattiva e pronta a tutto e si piazza a mo di paletto per non far parcheggiare gli altri, rischiando seriamente il linciaggio.

Dopo aver litigato con mezzo paese per il posto auto che è essattamente a 10 chilometri dal lungomare, l'allegra famiglia si incammina, sudata e felice, verso la meta, sgomitando tra la folla e scartando i motorini impazziti. Poi, dopo due ore di camminata, piedi doloranti e visione della Madonna che con fischietto e paletta tenta di organizzare il traffico, finalmente arrivano sul lungomare.
Un tripudio di luci, bancarelle, colori, urla e sorrisi. E come può il padre non accontentare i due angioletti che chiedono le caramelle gommose? Così, dopo un'ora di fila, ne compra giusto dieci, per "sfizio", spendendo la modica cifra di 20 euro. Se fossero andati a mangiare al ristorante avrebbero speso meno.
I genitori optano per un gelato. Sempre il padre in fila. Un'altra ora. E arriva al bancone non ricordandosi i gusti che aveva chiesto la moglie. E così, per evitare storie, sacrifica il suo gelato prendendo due coni che potrebbero piacere alla donna. Inutilmente, perchè nella confusione ha preso quelli di un altro al gusto di ribes, stracciatella, marzabotto, puffo e cedro, il tutto innaffiato con panna rancida e cannella.

Riescono a muoversi nella folla a stento e uno dei bimbi giura di aver visto di sfuggita il mare. E' una pura follia in quella calca. Poi incrociano la bancarella dei giocattoli, falsi. Dopo pianti, strilla, urla e mazzate, i due fanciulli riescono a farsi prendere una collezione intera di soldatini sgorbiati e una pistola ad acqua, in alternativa bolle di sapone e aquilone da montare. Durano esattamente 12 passi prima che si rompano o che vengano persi. La mamma invece passa l'intera serata all'espositore di cartoline elencando parenti lontani a cui mandarle perchè "hanna schiattà!"
Quando finalmente si è fatta ora di tornare a casa, qualcuno pronuncia la parola maledetta: "'o cornetto!" E così il padre è costretto a fare di nuovo un'altra fila e a comprare 3 brioches seretecce e un bombolone stitico che toccherà a lui come penitenza. Nel frattempo altra scaricata di mazzate ai bimbi che volevano il ripieno a crema e non a marmellata. "Mo l'aggio accattato e mo' te lo mangi!"

Stressati, spossati, distrutti, devastati, si torna alla macchina. 150 euro tra varie cibarie e strunzate, un paio di costole inclinate tra la folla, un graffio sulla portiera della macchina e una multa per divieto di sosta. Che bella la vacanza!

 
 
 
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