.

Post n°1239 pubblicato il 24 Giugno 2009 da nau1981

Arenata, mi ero arenata come era giusto che fosse. Adesso salpo per ricominciare a navigare. Dieta, taglio nuovo, colore nuovo di capelli, smalto scuro alle mani e ai piedi. Voglia di ricominciare. Ricomincio da me. Dall'estetica e dalla salute. Ricomincio sempre da me. Non arrivo mai da nessuna parte, ma è così belo ripartire. E' stato un anno durissimo ma sono ancora qua, in piedi e con la voglia di ripartire. Sarà ancora dura ma chi se ne frega. Ho ancora voglia di ridere e ci riesco anche. Non fa niente se ho lavorato come un asino da novembre e non ho visto ancora un soldo, non fa niente se non ho un uomo, non fa niente se ho qualche piccolo difetto di costruzione, non fa niente se ho un fratello che ha 33 anni e pare ne abbia 3, non fa niente di niente. L'importante è che io abbia ancora salute e voglia di vivere, anche se non posso vivere come voglio io.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

.

Post n°1238 pubblicato il 21 Giugno 2009 da nau1981

Ieri sera ho vomitato rabbia, disperazione, dolore. Non è stato abbastanza. Ma i diuretici fanno perdere liquidi anche dagli occhi? Le lacrime non si fermano. Ma quante ne ho ancora da tirar fuori? Ogni lacrima che scende alleggerisce quel peso al petto. Epure il peso c'è sempre. Quante ne ho ancora di lacrime? Posso dire di conoscere il nulla fatto persona. Non ce la faccio più ad avere il nulla che mi gironzola intorno. Questa, giuro che è la gabbia più stretta in cui sia mai stata chiusa. Non riesco a spezzarle quelle sbarre, ci provo e non ci riesco. A volte, non ci provo nemmeno. Non la vedo una via d'uscita. Me la prendo con chi non c'è più, con chi mi ha lasciato in eredità questo peso, con chi avrebbe dovuto proteggermi, darmi forza e se n'è andato via lasciandomi quì, sola, in un mare di guai. Sono così testarda ed orgogliosa che non ho neanche il coraggio di chiedere aiuto. Perchè poi, in fondo, anche l'aiuto che ricevi lo paghi a caro prezzo. Ho paura di essere fagocitata da questa rabbia. Mi immagino risucchiata da uno sciame nero di insetti. Poi, che niente è più come prima, te lo ricorda anche una stupida telefonata senza senso che hai fatto. Non riesci neanche più a dirgli che stai male. Non riesce neanche più a dirti che lui c'è pr te. Due estranei ed una telefonata di sette minuti che in altri tempi sarebbe stata di tre ore. Una fuga da casa che è durata appena un'ora e mezza ed un'altra fuga di soli dieci minuti. Vorrei trovare la forza per scappare per sempre. Non è la mia vita a non piacermi. E' la vita altrui che mi porto addosso. Forse mi sarei ridotta allo stesso modo se fossi stata in un'altra situazione ma almeno sarei stata io la sola da colpevolizzare. A me non serve il capro espiatorio. So benissimo vedermela con me stessa. Non lo voglio qualcuno da colpevolizzare. Voglio essere libera anche di sbagliare, star male e dovermela prendere solo con me stessa. Poi, questa maledetta fissa di far apparire tutto diverso da com è, tutto a posto, tutto in equilibrio...

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

.

Post n°1237 pubblicato il 13 Giugno 2009 da nau1981

Capita sempre così, all'improvviso. Improvvisamente sento la sua mancanza, senza alcun evento scatenante. Improvvisamente mi ricordo del fatto che non c'è più e che non tornerà mai. Improvvisamente mi ricordo dei momenti trascorsi con lei e mi mancano terribilmente. Mi pesa l'impalpabilità. Tendo la mano come a voler ritrovare la sua ma lei non c'è. Forse un evento scatenante c'è. Tutte le volte che comincio a pensare che questa nuova vita sta diventando "normale" ai miei occhi, ogni volta che sento che mi sto abituando alle novità, ho paura. Ho paura di allontanarmi da lei, ho paura di "perderla" di nuovo. Temo di non ricordare più come fosse la mia vita insieme ai miei genitori. E' come se avessi paura di fargli un torto, stando bene senza di loro. Mamma... Papà...

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

.

Post n°1236 pubblicato il 03 Giugno 2009 da nau1981

E' stato così. Sono bastate quattro frasi e ti ho mandato via dalla mia vita, uscendo dalla tua. Non lo so se  sono già abbastanza forte da non ricascarci. Forse no. Perchè ancora a volte mi chiedo se non sia stata stupida a privarci di noi. Perchè qualsiasi cosa fossimo, eravamo comunque noi. Così dentro l'uno nella vita dell'altro che bastava anche un silenzio a far capire tutto all'altro. Mi manca ancora tanto di te, anche se così ho comunque più probabilità che mi passi. Mi mancano i tuoi occhi vispi, il tuo sorriso furbetto, la tua faccia da Birba, la tua risata contagiosa. Mi mancano i tuoi consigli da casalingo, i tuoi consigli in cucina, persino il pepe che volevi mettere dappertutto. Mi mancano anche le tue paranoie. Mi mancano i momenti in cui ti si spegneva la luce ed io ti porgevo un fiammifero. Perchè noi non stavamo insieme ma eravamo comunque noi due. Perchè noi eravamo semplicemente due persone che erano entrate l'uno nella vita dell'altro e che vi erano rimaste, per troppo tempo. Perchè noi eravamo già noi prima di quei quattro giorni passati insieme e siamo rimasti noi anche dopo. Perchè poi non ci ho mai capito un tubo di quello che provavi tu. Perchè io ho voluto a tutti i costi una definizione. Perchè tu, mi hai dato quella che non mi piaceva. Perchè io, ho preferito cancellarci e farmi male di brutto piuttosto che farmi male pian piano mentre provavo ad abituarmi alla tua definizione. Perchè avrei voluto esserci sempre per te ma così avrei fatto del male a me. Così, ho fatto del male a te, con una, due, tre, quattro frasi che in fondo hanno fatto male anche a me. Così, cerco in abbracci e tenerezze altrui quel calore che non hai potuto darmi tu. Ancora penso a te, ogni volta che provo il vuoto che mi lasciano quelle coccole che non hanno dentro l'amore. Neanche tu me ne avresti dato, non mi amavi. Però io amavo te e qualsiasi cosa, frase, parola, gesto, mi sembrava pieno di significato. Il significato sbagliato che gli attribuivo io. Ho pianto quando ti ho mandato via da me. Ho pianto e non credevo potessi farlo per amore dopo aver pianto sulle tombe de miei genitori. Ho pianto perchè sapevo che sarebbe stata l'ultima volta. Non piangerò più per amore perchè non credo sarò più capace di amare. Quella era l'ultima volta, l'ultima prima che la vita mi rendesse così incapace di sperare.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

.

Post n°1235 pubblicato il 24 Maggio 2009 da nau1981

Mi ero illusa di aver superato questa prova indenne. Così, dopo una giornata trascorsa tra lavori domestici, lavoro di doposcuola, lavoro telefonico, lavoro al pc, telefonate con le amiche, una cena preparata in due minuti, un pò di relax con la musica, un pò di chiacchiere su msn ed in chat, ho spento il pc convinta di poter chiudere gli occhi e riapirli domattina. Mi sbagliavo, perchè la mente fa brutti scherzi. I ricordi si affastellano ed i pensieri anche. La testa sul cuscino ma i pensieri altrove. Piovono ricordi. Immagini di un anno fa che mi sembrano così stranamente vicine. Quell'obitorio freddo e buio, mio fratello, mia sorella, mio cognato, gli zii, le zie, la cugina, le telefonate. Gli amici. I silenzi, le mie frasi senza senso, la mia paradossale fiducia nel futuro. Il ritorno a casa e l'attesa, l'attesa del momento in cui ti avrei detto addio per sempre, mamma. La gente, la gente in casa, le frasi fatte, le frasi stupide. L'organizzazione dell' "evento". Tutto come avresti voluto tu. Le persone che non ricordavo nemmeno di aver conosciuto. Il cimitero. Il mio pianto disperato. Cominciano a confondersi i ricordi  delle lacrime versate per te e quelle versate per papà. Comincio a confondere i due giorni. Poi sento un rumore, un VVvvvvvvvrrrrrrrrrrr. Mi alzo, lo seguo. Una lametta che vibra. Non sapevo che mio fratello ne avesse una così tecnologica. L'ho spenta. Sono andata a fumare. Ritorno in bagno e sento di nuovo vibrare quella cosa. Ho tolto la batteria ed il rumore è scomparso. Ho riacceso il pc e scrivo, scrivo, scrivo, con la speranza che questo schermo mi faccia venire sonno. In questi giorni stavo appunto compiacendomi dei miei ritmi. Non mi capitava da secoli di mettermi a letto e non riuscire a chiudere occhio per i ricordi. Il conto però arriva sempre. Non ho ansia, non ho dolore, non sento disperazione. Semplicemente, gli occhi non si chiudono e la mente immagina. Adda passà a nuttata...  

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

.

Post n°1234 pubblicato il 03 Maggio 2009 da nau1981

Riprovo a dare forma ai miei pensieri. Più che altro, provo a dare forma al mio dolore. Mi manchi, mamma. Mi manchi più di qualsiasi altra cosa al mondo. Vorrei sentire solo una volta ancora quel calore che mi dava la tua presenza in casa. Vorrei poter ancora rientrare e trovare il tuo sorriso ad accogliermi. Non ero pronta a perderti, mamma. Nessuno è pronto a perdere le persone che ama, è vero. Ma sono anche stanca di stringere le spalle e dire che tanto ormai è successo e che sono cose che capitano a tutti. Perchè mi illudo, mi prendo in giro, ogni volta che credo di aver trovato un nuovo equilibrio. Lo sento ancora forte, dentro di me, quell'urlo di dolore che mi vergogno a tirar fuori. Faccio fatica anche a soffrire. Non faccio fatica ad andare avanti, quello mi viene naturale. E' che non lo so neanch'io cosa sto ancora aspettando. Sto aspettando ancora l'impossibile. Sto ancora aspettando che un giorno, tu e papà possiate venire a dirmi che sono stata brava e che siete orgogliosi di me. Ecco, sto andando avanti per una cosa che non si realizzerà mai. Perchè la cosa più normale sarebbe andare avanti per me stessa. Invece,  per me stessa non faccio proprio un bel niente. Tanto non arriverò mai da nessuna parte, continuerò a vagare in cerca di un equilibrio e sarà sempre un equilibrio precario. Vorrei solo tornare indietro di tanti anni o catapultarmi in avanti di tanti anni, con la paura, però, che domani sia uguale ad oggi. Oppure, fermare il tempo. Fermare il tempo per mettere un punto a tutto ciò che è in divenire e proiettarmi verso nuovi orizzonti. Ancora una volta, spero l'impossibile.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

.

Post n°1233 pubblicato il 23 Aprile 2009 da nau1981

Passi da gigante. Gigante con i piedi d'argilla. L'importante è che i piedi reggano. Sono una roccia. Una roccia scalfita. L'importante è che non si sia spaccata.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

.

Post n°1232 pubblicato il 02 Aprile 2009 da nau1981

Mammina mia, è passato un anno. Conservo i ricordi del tuo sorriso, il ricordo della tua voce mentre mi chiamavi. Quando mi chiamavi perchè avevi bisogno di qualcosa cercavi di farlo nella maniera più dolce possibile, per non farmi spaventare. Perchè sei stata mamma fino all'ultimo, proteggendomi anche se in quel periodo eri tu ad aver bisogno di me. Mi guardavi con aria rassicurante dal tuo letto d'ospedale, implorandomi di addormentarmi un pò di pomeriggio su quella sdraio,  dicendomi che ti sentivi bene e che mi avresti svegliata se necessario. Mi ricordo la luminosità dei tuoi occhi ogni volta che recuperavi le forze che se ne erano andate via con la terapia. Più ti sentivi meglio, più provavi a "sdebitarti" con me per essermi presa cura di te. Non avevi nulla di cui sdebitarti, perchè l'accudirti, l'incoraggiarti, il seguirti in quei mesi, mi faceva sentire piena del nostro amore di madre e di figlia. Riconoscevo ogni momento in cui ti sentivi davvero male e non ti lamentavi per nulla solo per non farmi preoccupare. Sapevo che sopportavi in silenzio per me e fingevo di non accorgermi di quanta sofferenza in quel momento attraversasse il tuo corpo e la tua anima. Ti lasciavo credere che eri riuscita ad "ingannarmi", perchè sapevo che quello che più ti premeva fosse il non pesare su di me. Mi dicevi: "Vatti a fumare una sigaretta, prenditi un caffè, prendi un pò d'aria". A volte, lo facevo solo per accontentarti, fumando avidamente per poter ritornare il prima possibile da te. Ricordo tutte le volte che avresti voluto mandarmi a quel paese perchè eri scoraggiata ed io invece ti rompevo le scatole chiedendoti di farci un giro per i corridoi. Ti alzavi, mettevi la tua vestaglia e dicevi: "Facciamoci sto giro". Sapevi che volevo solo che mi dimostrassi che avevi ancora tanta vitalità, dentro quel corpo disfatto dalle medicine. Hai messo da parte tutta la tua riservatezza, la tua discrezione, la tua timidezza ed hai cominciato a raccontare di te a tutti, della tua esperienza, cercando di infondere coraggio alle persone che si trovavano lì da poco. Pensavi anche agli altri, suggerendomi di dare una mano a chi era in stanza con noi e ne aveva bisogno. Sopportavi le sofferenze in vista del  traguardo. Eri ad un passo dalla fine di tutte quelle sofferenze e ne eri felice, eri proiettata nel futuro, il futuro in cui, dicevi, saresti ritornata a farmi da mamma. Non avevi mai smesso di esserlo, nemmeno le volte che mi facevi mille domande perchè ti spiegassi bene cosa avessi, come ti avrebbero curato, come ti saresti sentita e perchè e se fossi guarita. Per ora non mi importa come sia finita. Stasera è vivo il dolce ricordo dei momenti più belli che abbiamo passato insieme, nonostante l' orrenda vicenda di cui eravamo protagoniste. Stasera sento il calore dell'amore che ci donavamo l'un l'altra in quei mesi bui. Stasera ti rivedo raggiante, come quando i medici ti hanno detto che eri guarita e che bastava fare solo un'ultima terapia per poi tornare a controllo sempre più raramente. Del resto, ad aprile dello scorso anno, nè tu nè io avremmo mai immaginato che sarebbe finita com è finita...

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

.

Post n°1231 pubblicato il 22 Marzo 2009 da nau1981

Sono settimane che scrivo post che poi non finisco e non pubblico. Mi sembra di vivere in una specie di limbo, nell'attesa di arrivare non so dove. Passa il tempo mentre metto ordine tra pensieri ed emozioni, spostandone alcuni per farne posto ad altri, in attesa  del momento in cui potrò affrontarli uno ad uno. Non faccio che riordinare i pensieri, dando spazio, di volta in volta, a quelli prioritari in quel momento. Così, a volte, finisco per non vivermi niente, presa come sono dall'ansia di assegnae un grado di priorità ad ogni cosa. Vorrei fermare il tempo, fermare il mondo, rimettere a posto tutto quello che credo vada cambiato nella mia vita e poi tornare a vivermela, daccapo. Non dico che vorrei tornare indietro a quando c'erano ancora i miei genitori ma vorrei almeno tornare indietro di dieci mesi, tornare a poco dopo la scomparsa di mamma e viverla diversamente. Il fatto è che questi dieci mesi mi sembra di averli tascorsi senza dargli un senso. Mi sono anestetizzata pur di non vivermi il dolore della sua perdita, pur senza fare null'altro di costruttivo. Così, è finita che, a distanza di dieci mesi, quando ho un lavoro, delle amicizie, delle responsabilità, mi accorgo che tutto il dolore che non ho voluto vivermi è ancora lì, pronto solo a chiedermi il conto. Ma io non ho soldi per pagarlo. Non ho ancora il coraggio necessario per affrontarlo ma non ho ancora nemmeno la forza necessaria a contrastarlo. Fuggo da tutte le cose e le situazioni che possano ricordarmi ciò che è stato. Scappo da tutto ciò che mi potrebbe ricordare che lei è andata via, fingendo ancora che sia solo un incubo. In realtà, non ho ancora trovato una mia dimensione. Mi sento in balia di una vita non mia. Comincio a credere che nulla potrà cambiarla sul serio, perchè ho dovuto sempre costruirmi da sola ciò di cui avevo bisogno e stavolta non ne ho affatto voglia... Non mi sono arresa. Vado avanti come meglio posso ma non mi sono ancora fermata per capire dove voglia andare e comincio a sentirne il bisogno...

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

.

Post n°1230 pubblicato il 04 Marzo 2009 da nau1981

Mamma, sono sbocciate le fresie, le tue fresie... In questi nove mesi si sono seccate quasi tutte le piante che avevamo sul terrazzino. Non ho il pollice verde, mamma. Eppure, proprio le fresie, le tue fresie, sono più belle e profumate che mai... Curioso, vero? Se ce la faccio, uno di questi giorni ne preparo un bel mazzetto e te lo porto...

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

Blog amici II

Citazioni nei Blog Amici: 20
 

Ultime visite al Blog

Coulomb2003Voglio_Essere_Amatolisa.dagli_occhi_blualda.vincininessuna.direzioneknightstarnau_in_Baby_Dollnau1981quirino.riccitelliAtlanthissorbole2003gas.o0urbangrafickpoeti76Lavitaeunafollia
 

Ultimi commenti

^_^
Inviato da: vallllina
il 30/11/2014 alle 22:04
 
...
Inviato da: occhiodivolpe2
il 09/04/2014 alle 11:52
 
Mi fa un certo effetto leggerti....un anno è lungo, ma...
Inviato da: clement0
il 05/06/2011 alle 20:41
 
E' bella vero Plaza nueva? Un bacione, Chiara.
Inviato da: chiaracarboni90
il 25/05/2011 alle 10:57
 
Che bella Plaza Mayor! Un bacione, Chiara.
Inviato da: chiaracarboni90
il 25/05/2011 alle 09:20
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963