Creato da fafadgl il 11/09/2006
IL SAPORE DELLA VITA

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LETTERA PER I BAMBINI


Bambini, Babbo Natale esiste ed esiste la Befana
Esistono i tre porcellini e la fata Morgana
Metti un dente sotto il bicchiere, il giorno dopo c'è un soldino
Peter Pan combatte ancora contro Capitan Uncino
Boschi pieni di folletti e di orsi pasticcioni
Elefanti che con le orecchie volan come aquiloni
Esistono i giganti, i draghi, Artù e Merlino
E se segui quelle briciole puoi incontrare Pollicino
Ma anche l'Orco sai esiste, te lo giuro su me stesso
Ti dirà "C'era una volta", stai attento, c'è anche adesso.

GIORGIO PANARIELLO
 

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SE

Rudyard Kipling

Se riesci a mantenere il controllo quando tutti intorno a te
perdono il loro e te ne attribuiscono la colpa.
Se puoi confidare in te stesso quando tutti dubitano di te
pur tenendo conto del loro dubitare.
Se sai aspettare senza stancarti di farlo
o essere circondato da bugie senza darvi credito
o essere odiato senza dar spazio all'odio
e ciò senza sembrare troppo buono o troppo saggio.
Se puoi sognare - senza rendere i sogni tuoi padroni.
Se sai pensare - senza rendere i pensieri il tuo obiettivo
Se puoi incontrare il Trionfo e la Sconfitta
e trattare questi due impostori alla stessa stregua.
Se puoi tollerare di udire la verità da te pronunciata
stravolta da disonesti che intessono trappole per gli ingenui
o vedere le cose per le quali hai dato la vita,
distrutte e fermarti a costruirle di nuovo con strumenti logori.
Se sai raccogliere tutte le tue vittorie
e rischiarle con un lancio a testa o croce
e perdere e ricominciare ancora dall'inizio
e mai sussurrare una parola della tua perdita.
Se puoi sforzare il tuo cuore, nervi e muscoli
per servire al tuo scopo ben al di là delle loro possibilità
e così andare avanti quando più nulla in te
tranne la Volontà dice loro "tieni duro!"
Se puoi parlare con le folle e mantenere il tuo valore
o camminare con i re senza perdere di semplicità.
Se né i nemici e neppure gli amici più cari possono ferirti.
Se tutti possono contare su di te ma nessuno eccessivamente.
Se puoi riempire un inesorabile minuto
con un viaggio lungo sessanta secondi
tua è la terra e quanto vi è in essa,
e - cosa ancor più importante - tu sarai un uomo figlio mio!

 

Ciao Marco

 

 

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Il Mio Amico Bottoncino

Post n°1404 pubblicato il 22 Marzo 2011 da fafadgl

Non ho tanti ricordi di favole raccontatemi da bambina.

Tranne qualche storiella che ripeteva in continuazione la zia Augusta, tranne le parabole del Vangelo che mi recitava la nonna, i miei genitori non me raccontavano. Mio padre era un uomo speciale, ma lavorava tanto e poi aveva avuto una infanzia povera e dolorosa, non "gradiva " la falsità, l'ipocrisia e l'utopia delle fiabe.

Mia madre .... beh lei non era molto coccolona; a quell'ora si doveva dormire, punto e basta senza racconti di sorta.

Una però me la raccontava: Bottoncino e la pietra viola. Comperammo il libretto e lei me la raccontava in continuazione mentre, a colazione, mangiavo latte e pane: Ovviamente adoravo quel momento, unico più che raro!!!

E l'altro giorno, vagando nel web, mi sono imbattuta in Bottoncino.....un tuffo al cuore!

Quella faccia a bottone che da piccolina mi faceva paura anche se buonissimo, la testa nera dell'amico,. le case colorate....ricordo tutto, ma proprio tutto!!! ed ho riprovato mentalmente il gusto del latte con il pane.

Che meraviglioso scrigno la nostra mente!

E quando si ha bisogno di coccole, inconsciamente, se le va a cercare!

Buona primavera a voi!!!

e tante coccole!

 

 

 

Questa è una favola dalla impostazione grafica particolare, stampato a Firenze nel lontano 1964.


L'autore del testo, Augusto Passaglia, è anche l'illustratore di questa storia, riprodotta come se fosse scritta  a mano e via via arricchita dalle illustrazioni.


Illustrazioni che hanno un taglio semplice e infantile, colorate con la tecnica del pastello tanto cara ai bambini, fatta di lunghe righe un po' irregolari che riempiono i disegni.

La storia procede di pari passo con le illustrazioni e ci racconta  di Coloretta, a metà strada tra i monti e il mare, paese dominato da una grande torre gialla in cui viveva un vecchio saggio, dalla chiesa e dalla fabbrica di bottoni che dà lavoro agli abitanti.

 


Proprio da questa grande fabbrica un giorno rotola fuori un bottone, che la piccola Pierina usa per ricavare un pupazzo fatto con la lana della mamma.

Il fantoccio prende vita, diventa un bambino in carne e ossa, solo che ha un bottone al posto della testa.

 


 


Soprattutto il compagno di banco Birino diventa un amico inseparabile per Bottoncino e con il cane Marroncino si danno all'esplorazione del paese, attirati dalle dicerie sulla vecchia torre gialla che si vuole nasconda sotterranei antichissimi.


Bottoncino, così viene chiamato il piccolo, diventa il figlio adottivo dell'operaio Giustino e di sua moglie Generosa e i due lo mandano subito a scuola, dove viene accolto con sorpresa e diffidenza, ma non passa molto tempo che tutti imparano a volergli bene, tanto è buono e gentile.

 


 

La ricerca dei bambini è premiata dal ritrovamento di una cassetta adorna di pietre colorate e contenente un vecchissimo messaggio del saggio Bonario che rivela il luogo in cui è sepolto un tesoro.

Bottoncino e Birino lo trovano presto, ma è un tesoro assai strano: una piccola scatola di ferro con dentro due pietre, una gialla e una viola.

 



Un pellicano sottrae a Birino la pietra gialla, che ha il poter di tramutare in oro tutto ciò che tocca, ma lascia a Bottoncino la pietra viola dal magico potere di rendere buoni gli esseri cattivi. Dietro consiglio del saggio Gregorio, i due bambini decidono di andare per il mondo a diffondere la bontà per mezzo della pietra viola.

 
Visitano Mezzoborgo, città in cui imperversa il cattivissimo capo delle gaurdie reali Molosso, e poi Tancarà, dominata dal ricco quanto perfido Benassar che lascia morire di fame il suo popolo. È la volta poi della città di Carboncina nella quale i negri sono maltrattati e segregati dai bianchi; e Solleone, la città in cui è sempre bel tempo, ma a causa del bellicoso capo Robusto gli abitanti vivono sotto la minaccia di trovarsi ogni momento in guerra con la vicina città di Placida, governata da Tranquillo.

 


La fantastica pietra viola ristabilisce ovunque ordine e giustizia, i cattivi diventano buoni e finalmente i bambini possono tornare a Coloretta, dove sono accolti con tutti gli onori. Quella notte stessa il pellicano sottrae a Bottoncino la pietra viola, oramai inutile in un mondo in cui regna la bontà.

 

 

 

È una delicata fiaba che parla ai bambini di gravi problemi tuttora presenti nel nostro mondo: la malvagità verso i propri simili, la povertà e la fame, i conflitti razziali, la guerra. E parla anche con il linguaggio semplice delle immagini  che arricchiscono una narrazione piana, ma non banale.

UN RINGRAZIAMENTO PARTICOLARE A COLEI CHE MIA HA PERMESSO DI RIALLACCIARE UN SOGNO DELL'INFANZIA:  ANNARITA VERZOLA DAL BLOG L'angolo di Annarita



 
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una bibìta

 

Guardo gli asini che volano nel ciel
ma le papere sulle nuvole
si divertono a fare i cigni nel ruscel ......
.... Queste strane cose
vedo ed altro ancor
quando ticchete ticche
ticchete ticche
ticchete sento che e'
guarito il cuor
dall'estasi d'amor

« Il mondo è pieno di persone come Stanlio e Ollio. Basta guardarsi attorno: c'è sempre uno stupido al quale non accade mai niente, e un furbo che in realtà è il più stupido di tutti. Solo che non lo sa. »

  « Two minds without a single thought (Due menti senza un singolo pensiero) »
 

 

 

 

Il Grande Principe

 

"Elena di Troia...Troia...Troia:questo nome non mi e' nuovo!"

 

"Io non rubo integro.D'altra parte in Italia chi e' che non integra?"

 

 

"Io ho carta bianca!!!"
"..e ci si pulisca il culo!!!!"

..................................
'A morte 'o ssaje ched''e?...è una livella.

...........Sti ppagliacciate 'e ffanno sulo 'e vive:
nuje simmo serie...appartenimmo à morte!"

 

Femmena,
tu si 'a cchiù bella femmena,
te voglio bene e t'odio
nun te pozzo scurdà...

 

 

SORRIDI!!!

 
 

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