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Affitti in nero, la cedolare secca puņ aiutarci!

Post n°5 pubblicato il 23 Novembre 2011 da giggi91

La crisi avanza e colpisce soprattutto i più deboli e c'è chi cerca di uscirne risparmiando sui beni di prima necessità..uno dei beni di prima necessita è senza dubbio la casa, un tetto stabile sotto il quale vivere e cercare di costruirsi una famiglia, ma al giorno d'oggi, con i prezzi dei mutui e la precarietà del lavoro, molti preferiscono optare per l'affitto di un immobile. Nei momenti di debolezza è però semplice per i padroni approfittarsi degli inquilini e quindi molto spesso si è costretti, per risparmiare qualcosina, a ricorrere ad affitti in nero. Dal 7 Aprile la situazione è cambiata, grazie alla cedolare secca, ma l'informazione a riguardo è stata, a mio parere, molto scarsa e molti continuano ancora a pagare pesanti affitti in nero e per giunta senza nessuna garanzia. Oggi vi riporto un articolo tratto da blog.pmi.it buona lettura..

Il Fisco mette contro inquilini e proprietari di immobili in affitto, e lo fa nel modo più subdolo possibile: dallo scorso 7 giugno, infatti, ilocatari potranno denunciare l’assenza di un contratto di locazione o la presenza di un atto simulato, e ricavarne notevoli vantaggi economici.
La disciplina sanzionatoria è applicabile sia nei casi di omessa registrazione del contratto di locazione ad uso abitativo sia in caso di registrazione del contratto con l’indicazione di un canone inferiore a quello effettivamente percepito.

E’ in sintesi quel che emerge dal D.lgs n. 23 del 2011 concernente il Federalismo fiscale, con particolare riferimento alla cedolare secca sugli affitti.

In caso di omessa registrazione del contratto di locazione di immobili, si potrà supporre che l’esistenza del rapporto di locazione possa venire estesa anche ai quattro periodi d’imposta antecedenti quello in corso: ciò vuol dire che le dichiarazioni presentate in tali periodi risulteranno infedeli! Dovranno, quindi, essere recuperate le maggiori imposte dovute, maggiorate di sanzioni.

Ma c’è di più: il decreto legislativo ha previsto che gli inquilini che denunceranno i locatori all’Agenzia delle Entrate potranno ottenere un regolare contratto di locazione di durata quadriennale, rinnovabile per ulteriori quattro anni, ad un canone annuo pari al triplo della rendita catastale, con rivalutazione Istat nella misura del 75% a decorrere dal secondo anno che significa un importo pari a un terzo del reale valore di mercato.

Ora, fermo restando il principio che per nessun motivo debbano sussistere pagamenti in nero o non regolati da alcuna fattura, ricevuta o scontrino fiscale, si ha ancora una volta l’impressione che il Fisco sia stato in grado di affidare a privati cittadini l’onere di contrastare l’evasione fiscale e, questa volta, chiamando a rispondere tutti gli inquilini di appartamenti dati in affitto ma senza contratti di locazione.

Resta inteso che non si vuole sindacare sulle modalità di contrasto all’evasione fiscale, peraltro sempre presente nel settore immobiliare, ma ciò che non piace affatto è il modo in cui il Fisco strumentalizza i cittadini trasformandoli in una sorta di fiduciari pronti a intervenire in qualsiasi circostanza.



 
 
 
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