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Crisi economica e la stangata di Natale. Io, speriamo che me la cavo!

Post n°13 pubblicato il 30 Novembre 2011 da giggi91

La crisi avanza..ebbene si, in molti credono che con il governo Monti qualcosa cambierà, ma io sono pessimista e non credo di sbagliarmi..forse il mio pessimismo deriva dal fatto che ho 20 anni e quindi praticamente tutta la mia adolescenza si è svolta in periodo di crisi e dei periodi del benessere economico, in me, aleggiano solo vaghi ricordi di festività natalizie in cui non vi erano grandi problemi economici in famiglia..comunque sia, oggi volevo farvi leggere questo articolo tratto da www.dettochiaroetondo.net e sentire un pò i vostri pareri a riguardo; Buona lettura

Come sarà il Natale 2011? Secondo le stime degli esperti “non troppo felice”, almeno dal punto di vista economico. Troppi i tagli all’economia, troppe le persone licenziate o in cassa integrazione, troppe anche le aziende che si sono viste costrette a chiudere i battenti. In poche parole, un Paese in ginocchio e bilanci troppo difficili da sanare a causa di una politica di sperperi che da un lato ha visto fiumi di soldi di italiani utilizzati per “fare quadrare i conti in tasca dei tanti-pochi eletti” e dall’altra penalizzato e mandato sul lastrico centinaia di migliaia di famiglie italiane. Ora la conta dei danni di un sistema a senso unico, che tra le varie “anomali” registra anche la riduzione, per la prima volta in vent’anni, delle tredicesime di chi ancora ha la fortuna di avere un lavoro. Non solo, come una beffa sotto l’albero di Natale, tanti i rincari che dal 5 di dicembre contribuiranno a dare la zampata finale al popolo tricolore. Primo ad essere colpito dalla manovra economica già sommariamente annunciata dal neo-presidente del Consiglio Mario Monti, il settore energetico con aumenti su luce, gas e carburanti. Rincari che secondo le stime degli addetti ai lavori raggiungeranno il tetto del 26,5%. La causa? Il rincaro della materia prima che a fine 2011 costa alle Compagnie 143 volte in più rispetto al 2009. Da qui, le ripercussioni su tutto ciò che riguarda la quota energia per una spesa media a nucleo familiare, di circa 1.500,00. Altro discorso è il costo del carburante arrivato ormai alle stelle con un prezzo applicato al pubblico superiore, superiore da quello stabilito dall’area euro. Ma non finisce ancora qui e quella che è stata già battezzata come la stangata di Natale, non risparmia neppure la tradizione. Una Natività in sordina quest’anno, che oltre a colpire il popolo votante, colpisce anche il popolo del presepe con costi che fanno lievitare di oltre il 20% il prezzo di ogni singolo personaggio e il conseguente riciclo dei pastori in terracotta. Ma se l’arte presepiale piange, di certo tutto quello che è il contorno della festa non ride. Nello specifico, non ride l’albero da addobbare con festoni e palline colorate. Il verde abete dai folti rami, rischia con la crisi in corso, di non essere più così verde. Secondo una recente ricerca del Codacons, in questo triste Natale solo il 40% delle famiglie italiane opteranno per avere in casa l’albero vero mentre il restante 60% utilizzerà quello sintetico. Un’inversione di tendenza che smorzerà in qualche modo lo spirito della festa, se di festa con le tasche vuote si può ancora parlare, considerato che tra i “veri” e i “falsi”, il 13% delle famiglie italiane rinunceranno ad ogni sorta di addobbo. In calo anche i regali, sicuramente più sobri e utili rispetto agli anni passati, così come il pranzo delle feste che sempre secondo le stime degli esperti, cala di circa 7 punti percentuali. Ma se il 2011 si chiuderà con un velo di povertà, come si aprirà il 2012? Di certo al momento ogni previsione suona come un azzardo come azzardata, in questo particolare momento di crisi, sembra essere pensare al futuro. Ad un domani che non lascia intravedere sbocchi lavorativi e crescite occupazionali. Ad un domani che rischia di trovarsi senza giovani perché troppi gli errori commessi, e troppi anche i disagi creati alle nuove generazioni oggi, senza soldi e senza sogni più da realizzare nel proprio Paese.

 
 
 
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