libero di pensare
Un giorno crescerò e nel cielo della vita volerò...
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Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare.
Che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare ma, soprattutto,
che io possa avere l'intelligenza di saperle distinguere.
(Tommaso Moro
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LA VITA DI PI
Post n°56 pubblicato il 18 Maggio 2014 da oli.ver1960
Alcuni giorni fa, mentre rivedevo il film "la vita di PI", mi sono soffermato a riflettere su una frase che suonava più o meno così :"io penso che alla fine tutta la vita non sia altro che un atto di separazione, ma la cosa che crea più dolore è non prendersi il momento per il giusto addio". Mi viene in mente quante volte negli anni della mia vita ho avuto l'occasione di dire addio e l'ho fatto. Un addio per scelta, per costrizione o non dipendente dalla mia volontà, La vita è fatta di scelte, e le scelte vengono fatte in base alla nostra indole. Alcune in maniera consapevole altre in maniera inconscia, eppure siamo soggetti a questo tipo di cambiamenti. A volte siamo così pieni di parole da non riuscire a scegliere quelle più efficaci che possano sintetizzare i nostri pensieri, il nostro affetto o il nostro rancore. Altre volte siamo come svuotati da tutto da non avere più neanche il ricordo del suono di una parola, magari rischiando di perdere quell'unica persona che davvero ci sta a cuore. Nell'ultima scena del film si rivede il momento in cui Richard Parker (il nome della tigre del bengala) sta per entrare nella giungla dove scapperà; poco prima di sparire dalla vista, si ferma un attimo e muove le orecchie, come per comunicare qualcosa. Questo è l'estremo saluto, l'addio tanto desiderato da Pi. Esiste un modo giusto per dire addio?
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