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ITINERARI ROMANI - PERCORSI RELIGIOSI - II Parte

Post n°82 pubblicato il 25 Luglio 2014 da oli.ver1960
Foto di oli.ver1960

 

 

 

 

 

 

Pochi passi e si giunge al cospetto di Santa Maria Maggiore, la basilica patriarcale meglio conservata. Nonostante i pur eccellenti interventi settecenteschi sull'esterno, è viceversa l'interno a offrire i maggiori spunti artistici, di cui i mosaici rimangono l'immagine più riconoscibile.

 

                                  

 

 

-      La basilica di Santa Maria Maggiore è la più importante delle chiese romane dedicate alla Madonna ed è anche  la meglio conservata.
Sorge sulla sommità del colle Esquilino ed è la sola ad aver conservato la primitiva struttura paleocristiana, sia pure arricchita da successive aggiunte.
La costruzione avvenne su una chiesa precedente, costruita grazie ai finanziamenti di un ricco patrizio romano: Giovanni.
La leggenda vuole che Giovanni, assieme alla moglie, non avendo figli, avesse deciso di dedicare una chiesa alla Vergine Maria apparsa loro in sogno nella notte tra lunedì 4 e martedì 5 agosto del 352 d.C.
La Madonna li aveva informati che un miracolo avrebbe indicato loro il luogo su cui costruire la chiesa. Anche il papa Liberio fece lo stesso sogno e il giorno seguente, recatosi sull'Esquilino, lo trovò coperto di neve. Il papa stesso tracciò il perimetro dell'edificio e la chiesa fu costruita a spese dei due coniugi.
Ancora oggi, ogni anno, il 5 agosto viene rievocato il miracolo della neve con un'apposita celebrazione durante la quale, dalla sommità della basilica, vengono liberati in aria dei petali bianchi che producono un effetto davvero suggestivo, da non perdere.


Oltrepassando il Tevere si visita la Basilica di Santa Cecilia in Trastevere, situata nel cuore di uno dei quartieri più suggestivi di Roma.

 

    

 

Seguendo il Lungotevere in direzione nord il nostro itinerario ci porta a Piazza San Pietro, capolavoro del Bernini e anticamera del più importante complesso architettonico cattolico del mondo. Il minuscolo stato della Città del Vaticano accoglie ogni anno milioni di turisti e pellegrini, attratti dalle splendide opere d'arte come dal profondo significato simbolico di un luogo senza eguali.

-      L'imponenza della facciata seicentesca di Carlo Maderno rende l'idea delle mastodontiche dimensioni della Basilica di San Pietro, ancora oggi una delle chiese più grandi al mondo.
La primitiva Basilica di San Pietro, un edificio di dimensioni paragonabili all'attuale, fu eretta intorno al 320 dall'imperatore Costantino nel luogo dove, secondo la tradizione, era stato sepolto l'apostolo Pietro.
Nel corso dei secoli e sotto svariati pontificati ebbe inizio quel lungo processo che, in circa duecento anni e con il concorso di moltissimi artisti (Bramante, Michelangelo, Bernini), avrebbe portato al completo rifacimento della primitiva basilica costantiniana.
La cupola ideata da Michelangelo sorprende per dimensioni e armonia, caratteristiche che si apprezzano nell'impegnativa ma gratificante salita che permette di ammirarne da vicino sia l'interno che l'esterno.
Tra i tanti capolavori, assolutamente da non perdere la Pietà di Michelangelo, l'opera che stupisce da secoli per tecnica ed emotività.

 

 

Uno splendido colonnato di 284 colonne di ordine dorico e ottantotto pilastri in travertino di Tivoli circonda la Basilica di San Pietro, come volesse accogliere in un simbolico abbraccio i fedeli in visita.

La splendida architettura del colonnato fu commissionata da Papa Alessandro VII Chigi a Bernini, il quale dispose radialmente le quattro file di 284 colonne, di cui aumentò gradualmente il diametro, riuscendo così a mantenere invariate le relazioni proporzionali tra gli spazi e le colonne anche nelle file esterne.

Grazie a questo accorgimento, lo spettatore raggiungendo i dischi di porfido ai lati dell'obelisco vede il colonnato come composto da un'unica fila di colonne.

 

 

 

 

 

 

Curiosità culinarie 

 

 

 

Il formaggio

Ma lo sapete che la scoperta del formaggio risale alla preistoria? Sembra infatti che fu quasi certamente casuale.

Il Pecorino Romano 

 

E' considerato un alimento di rilievo nella nostra gastronomia. Columella nella sua opera "De Re Rustica" poneva già in evidenza le ottime qualità del Pecorino Romano definendolo "saporito principe della tavola romana". Il Pecorino Romano è il formaggio più "pizzicoso" tra i formaggi laziali, il cacio dalla "lacrima facile", il re dell'are casearia laziale nonché il protagonista di molti piatti tipici.
La produzione del pecorino romano risale all'epoca di Columella I secolo d.C. E' un formaggio molto saporito di pasta granulosa e bianca, fatto con latte di pecora allevata esclusivamente sui pascoli delle campagne laziali. Le forme sono almeno di 30 Kg e stagionato per 18 mesi. In molte ricette romane viene usato al posto del parmigiano, ma lo si può essere assaporare anche da solo o nel menù tipico del 1° maggio, con le fave romanesche 

 

Le cipolle

La cipolla entra di rigore nella preparazione di tantissimi piatti: minestre, sughi, risotti, secondi vari. Un tempo Cipollaro veniva detto il venditore ambulante e Monte Cipollaro era una collinetta che sbarrava il passo tra San Giovanni in Laterano e Santa Croce in Gerusalemme coltivata a cipolle e agli.

Caciotta romana:

 

È un formaggio di latte ovino, di pasta semimorbida, proveniente dalla mungitura delle pecore che pascolano i campi dei pascoli laziali. E' gustoso con una pasta leggermente "occhiata" e delicato. Le forme di circa 1 kg ½, se messe a stagionare nelle cantine cambiano sapore, si ottiene infatti un prodotto dal sapore più deciso e semiduro.

La ricotta romana:

 

Le origini della ricotta romana sono antichissime. I riferimenti storici risalgono a Marco Porzio Catone che raccolse le norme che regolavano la pastorizia nella Roma repubblicana dove il latte di pecora aveva tre destinazioni: religiosa, come bevanda e la trasformazione in formaggi con l'uso residuo del siero per ottenere appunto la ricotta. L'originale produzione di ricotta romana, prevede che il siero debba essere ottenuto dal latte intero di pecora proveniente dal territorio della regione Lazio e tutte le successive operazioni di lavorazione, dello stesso in ricotta romana debbano avvenire nel solo territorio della regione Lazio. La stagionatura va da 10 mesi ad un anno. La ricotta romana viene confezionata in cestelli di vimini, di plastica o di metallo con capacità massima di due chili, oppure avvolta in carta pergamena o sottovuoto. 

 

 

 
 
 
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