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IX

Post n°288 pubblicato il 28 Novembre 2016 da lost4mostofitallyeah








L'Astice IX

Quando sentii la voce di Asia entrai ancora più in confusione. La ragazza inveiva contro la madre mentre Tiberio Holm rintronava i muri con la sua voce stentorea. Per la prima volta pensai che non era stata una buona idea quella di venire a Roma. Non avrei mai creduto che sopra il cadavere ancora caldo di Gianni potesse esplodere un simile pandemonio. Mi vestii velocemente e andai in bagno per rinfrescarmi nel mentre che attendevo il termine a quella scenata. Ma fu un affare complesso: dovetti aspettare seduto sul letto almeno una mezzora prima che le voci tornassero a un tono di normalità e di apparente, normale scambio. Stanco di ciondolare e voglioso di vivere la giornata mi decisi ad aprire la porta e a percorrere il corridoio che conduceva al salotto. Quando Tiberio mi vide restò con la sigaretta accesa a mezzaria mentre Asia non parve minimamente impressionata. "Toh" Fece il fratello di Gianni riprendendosi immediatamente "Il caro vecchio Joe! Nessuno c'ha detto niente...Ti abbiamo per caso svegliato? Scusaci, ma in questa casa di matti le cose funzionano così. Vieni, accomodati...Vuoi una sigaretta? O sicuramente avrai fame! Serviti pure, di là in cucina c'è tutto." "Come va dottor Holm? Forse un po' nervoso?" Tiberio si morse il labbro e lanciò un'occhiata assassina a Francesca per non averlo avvertito della mia presenza. Asia mi venne incontro e mi tese la mano, offrendomi due sonori baci sulle guance, poi disse di essere stanca e di non potersi fermare oltre ma di andare a coricarsi. Erano le otto del mattino. La guardai allontanarsi verso le stanze interne malcerta sulle gambe e visibilmente provata. Quando fu sparita Francesca mi sorrise compiaciuta. Indossava gli stessi abiti della sera precedente; era rimasta alzata tutta la notte. "è tornata tardi?" "Ah, verso le cinque, insieme a Tiberio." Lui abbozzò spegnendo la sigaretta nel posacenere: "L'ho trovata fuori dal Guest che tentava di entrare spacciandosi per diciottenne insieme alla sua amica." "Beh, sarebbe facile ingannarsi, è una ragazzina matura." "Quello che pensavo anch'Io quando l'ho vista. è alta. Molto disinvolta. E la sua amica è anche peggio." "La pianti?" si inserì Francesca. Holm mescé uno strano cocktail che gli stava davanti sul tavolino, succo di frutta e vodka, e ne ingollò una robusta sorsata, poi fece schioccare la lingua: "Perché te la prendi. Pensi che sia pedofilo? Pensi davvero che abbia delle mire su tua figlia?" "No. Ma il tuo discorso apparentemente astruso è diretto a ben altre orecchie." Io mi feci piccolo piccolo e intuii qualcosa dello stato dei rapporti tra Francesca e Tiberio. L'uomo non stava perdendo tempo e non riusciva a celare, sotto l'apparente gentilezza, l'odio nei miei confronti: "Resterai a Roma parecchio tempo?" "Perché? Ti brucia?" Interloquì ancora la donna "Sono stata Io a invitarlo. Per me può restare quanto vuole. Mi fa solo piacere." "è il tuo cane da guardia?" MI alzai come guidato da un filo invisibile, presi il cocktail dalla mano dell'ometto e glielo tirai sul volto. Francesca scoppiò a ridere e batté le mani dalla gioia. Io andai tranquillamente a sedermi sul canapè mentre Tiberio gocciolava dal volto sopra la camicia beige. Con quello che parve uno sforzo supremo si diede autocontrollo e biascicò: "Beh, me lo merito. A volte ho la lingua che scavalca persino il culo. Ma non devi prendertela, Joe. è una questione fra me e la signora." "Non quando vengo chiamato in causa così decisamente." Replicai, grattandomi una spalla. "Va bene, penso che sia ora di andare." Fece il fratello di Gianni "Vi auguro una piacevole giornata. Avete voglia di passare da Gigi stasera? Nottata a Trastevere, intendo." La vedova si stiracchiò e gli lanciò un cenno di saluto con la manina "Ci penseremo. La mattinata non è cominciata nel migliore dei modi, speriamo prosegua diversamente." "Te lo posso assicurare, Francesca." Rispose lui, umilmente. "Ciao, Joe. E grazie del cocktail."







(Continua)








 
 
 
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