Creato da: donulissefrascali il 29/10/2005
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Post n°292 pubblicato il 25 Marzo 2010 da donulissefrascali
Occorre adeguare l'efficienza, la flessibilità, la competitività alle esigenze dei cittadini e non viceversa. Il problema che esiste, ed è molto grave e serio ritengo che sia essenziale attivare progettezioni e programmazioni alternative per dare una risposta alla tragica realtà attuale.Andrebbe pertanto ribadita l'importanza della macroeconomia e delle grandi opere intrastrutturali e sopratutto di una cultura nuova ispirata ai cambiamenti del presente. Vale a dire il passaggio dalla logica costruzione di beni materiali, alla loro gestione e manutenzione negli interessi dell'utenza. L'esperienza che io vivo da tanti anni, basata sulla promezione di una imprenditoria di gruppo autogestita finalizzata al superamento della cultura della mentalità della cultura del dipendente, per incentivare il senso di responsabilità e il bisogno di partecipazione del cittadino, che sta realizzando in assoluta autonomia economica e operativa un centro che loro hanno battezzato "Il Villaggio della Speranza"
Post n°291 pubblicato il 03 Febbraio 2010 da donulissefrascali
DEMOCRAZIA, PRINCIPIO DELLA LIBERTà POPOLARE. Risultò evidente che il concetto puramente formale della democrazia, era veramente troppo ristretto per rispondere ad una esigenza, il cui contenuto si ampliava al ritmo dell'evoluzione sociale. Ne consegue che l'analisi della democrazia, porta a considerarla più una tendenza che una forma operativa di governo. D'altronde, considerando le istituzioni politiche in cui gli operatori dicono di volerla realizzare, risulta evidente come nella prassi questi abbiano cancellato l'ideologia e i concetti che avevano contrassegnato la democrazia presso i primi propositori. Il governo del popolo da parte del popolo: ma quale popolo? con quali fini? era un interrogativo che gli stessi propositori della democrazia si ponevano. La discordanza delle risposte che ad esso sono state date, rende inevitabile la deduzione che democrazia è un termine che, se si vuol render ragione della realtà, va scritto senza una precisa definizione, quindi non come un termine assoluto. Tutte le differenti democrazie, realizzate, manifestano una caratteristica comune: si professano al servizio dell'uomo. Il dramma è che non tutti ne hanno la stessa concezione. Prendendo in esame una formula di governo, detto democratico, ogni riflessione sulla democrazia porta ad un inquietante interrogativo: che cosè l'uomo? e quali sono le sue naturali esigenze?.
Post n°290 pubblicato il 26 Gennaio 2010 da donulissefrascali
DEMOCRAZIA FONDAMENTO DELLO STATO SOCIALE Quando la democrazia era solo un ideale, era facile darne una definizione Si cotrapponeva ai sistemi politici allora in vigore,che si fondavano sul principio di autorità. Benchè potesse sembrare utopico che gli affari comuni che gli affari comuni non fossero gestiti dai governanti iniziava a trapelare il pensiero che il governo del popolo da parte del popolo per il popolo potesse rispondere in maniera più soddisfacente. Senza dubbio tale formula implicava una filosofia politica diversa perchè il popolo poteva reclamare l'esercizio del potere solo in quanto titolare. la democrazia era quindi essenzialmente una forma di governo. Questa concezione identifica la democrazia con una forma costituzionale che si è rivelata insufficiente quando gli uomini non si sono più limitati a rappresentarsi la democrazia, ma hanno tentato di viverla.
Post n°289 pubblicato il 28 Dicembre 2009 da donulissefrascali
UN VERO PENSIERO POLITICO PER UNA RIFORMA SOCIALE Riporto il pensiero di Don Dossetti, che sarebbe molto importante per avviare un vero dialogo nella base sociale popolare. Dicono autorevoli commentatori politici: la sinistra ( o una cospicua fetta di essa ) deve abbandonare la strada dell'invettiva, dell'insulto , dell'attacco personale contro un leader e imboccare un'altra via, la via della critica (anche forte e aspra ) a determinate posizioni e a determinate linee politiche, e contestualmente la via della elaborazione di nuove posizioni e di nuove linee politiche. Viene giustamente raccomandato a una buona fetta della sinistra l'abbandono di qualsiasi campagna di odio e di demonizzazione (quale abbiamo visto dispiegarsi in modo impressionante nel corso dell'anno che sta per finire ) e viene raccomandata l'adozione di un atteggiamento completamente diverso che è quello della battaglia tutta politica contro l'avversario e non contro il nemico. Battaglia politica significa essenzialmente confronto sui programmi concreti, sulle cose da fare e non aggresione contro le persone. Il risultato della confluenza in essa di due culture non riformiste: quella cominista e quella cattolica sociale , o Dossettiana . Lasinistra italiana per diventare sinistra moderna ha davanti a se un lungo cammino che deve passare in primo luogo una nuova cultura.
Post n°288 pubblicato il 13 Novembre 2009 da donulissefrascali
PROFITTO Il profitto e la distribuzione della ricchezza,sono due elementi,apparentemente contrastanti, ma che risultano fondamentali se operanti in simbiotica armonia, per la formazione di un vero e concreto stato sociale. In termini generali il profitto è definibile come una forma di reddito che può essere presente in una economia priva di un programma che determini il quantitativo di produzione e distribuzione del prodotto sociale. La diversità delle nozioni riguardanti il profitto,non solo diperndenti dai rapporti economico sociali tra gli individui,ma anche delle particolari finalità e obiettivi legati ai programmi produttivi,rendono il discorso sul profitto e sulla distribuzioe dei beni difficile e complesso. Una teoria del profitto dovrebbe rispondere a molti interrogativi ed esigenze. Per esempio:il profitto offre un contributo alla formazione del prodotto sociale? Nel rappresentare un'economia che abbia decisioni di produzione e di spesa decentrato e quindi non legato al gruppo produttivo, ma a chi pone il capitale,una volta fissata la distinzione fra gli operanti,che relazione di equità è possibile instaurare tra il profitto e le rimunerazioni? L'esigenza di distinguere il profitto del proprietario e la rendità del salario del lavoratore dipendente.
Post n°287 pubblicato il 17 Ottobre 2009 da donulissefrascali
PEDAGOGIA E LIBERTA' Nel diciottesimo secolo i pensatori progressisti fecero circolare idee di libertà,democrazia e autodeterminazione, e dalla prima metà del novecento tali idee cominciarono ad entrare nella pedagogia. Il principio che sta alla base dell'autodeterminazione è di sostituire l'autoritarismo con la libertà, di aiutare il giovane a scoprire se stesso,ad avvertire la sua esperienza interiore,di agevolare il confronto con i suoi simili per una continua ricerca antropologica dell'etica. Ne deriva quindi che il primo problema ed il primo obiettivo della pedagogia è quello di portare il giovane a realizzare e ad esprimere se stesso,a concretizzare la propria creatività e a costruire gradualmente la propria personalità e maturità. Questo atteggiamento segnò l'inizio dell'educazione progressista. I risultati però si manifestarono spesso deludenti. E' errato allora il principio dell'educazione alla libertà? Direi di no: ritengo solo sia stato pervertito il concetto di libertà e ritengo quindi si debba fare chirezza, e che prima dobbiamo capire qual'è la natura della libertà.
Post n°286 pubblicato il 15 Ottobre 2009 da donulissefrascali
LA LIBERTA' : EDUCARE ALLA LIBERTA' Una brevissima introduzione,non di natura ideologica ,ma di prassi operativa per rispondere agli interrogativi della tesi per capire e definire il senso di libertà, e cosa significa essere padroni di se stessi . Sono temi complessi sui quali è importyante ragionare e discutere. Il pensiero individuale che si desidera esprimere, essendo temi molto delicati, per avere una adeguata risposta,è importante che ognuno esprima se stesso e le sue finalità. Ogni trasformazione sociale, per avere successo, dipende dalle modifiche della struttura sociale,e dai rapporti fra le persone: non puo nascere una nuova società se non nasce una nuova figura umana funzionale ad essa. La pedagogia è finalizzata a riformare la società, e a cambiarla in base ai bisogni dei cittadini. Quale concezione dell'uguaglianza è coerente con la libertà? E' compatibile combinare il valore della libertà con altri valori o fini sociali quali l'uguaglianza,la stabilità, il benessere.
Post n°285 pubblicato il 10 Ottobre 2009 da donulissefrascali
TESTO TRADOTTO DAL LATINO DEL I2VIII Ho tradotto dal latino scritto nel mille duecento otto, e riportato per invitare i lettori a una riflessione sulla realtà vissuta dai cristiani a quel tempo e per promuovere una vera conoscenza del Cristianesimo delle origini. Maiardino, insignito giustamente nei Sacri Ordini solo come Suddiacono: come Vescovo viene eletto rapidamente Geremia; per accelerata promozione al diaconato e al presbiterato emerge Innocenzo III,deliberato come Vescovo XI titolare di Modena,nel capitolo 13 delle ordinazioni. Maiardino chiarì molte prerogative, e in queste difficoltà agi rispettando i bisogni dei cittadini, e nella Chiesa ampliare con sollecitudine una buona pastorale,quando i Pontefici e gli Imperatori con sontuosità curavano i benefici e la stessa città per i numerosi residenti promovendo ordinamenti civili: in tal modo offrivano alla base popolare notevoli benefici.
Post n°284 pubblicato il 17 Settembre 2009 da donulissefrascali
L'EDUCATORE Vorremmo prospettare alcune linee ideologiche atte a definire l'azione educativa dell'educatore,per promuovere,con la formazione dei giovani, un equilibrato sviluppo della vita sociale. Il bisogno di socialità si manifesta già nella prima infanzia, e le attività di gruppo assumano una loro particolare importanza. L'aspetto dominante del bisogno di socialità, si esprime nei bambini con l'organizzazione del gioco. Piace ai bambini l'inserirsi in gruppi, ed avere un'intensa attività ludica. La funzione dell'educatore,con i suoi interventi, serve ad indicare tecniche cooperative e ad aiutare a capire le diverse situazioni del gruppo,concorrendo a favorire l'armonia sociale e il dialogo. Nasce durante l'adolescenza la tendenza a formare gruppi misti. Gli adolescenti mostrano una maggior cura e attenzione nelle scete degli amici.Iniziano a preoccuparsi delle loro relazioni sociali,e si angustiano se non riescono ad adattarvisi. Gli educatori debbono sentire la responsabilità di guidare i giovani. Gli educatori,con il loro modo di operare, democratico e non dittatoriale , incoraggeranno i giovani ad asumersi impegni di maggior serietà, orientati verso un loro futuro di cittadini di una società libera e democratica.
Post n°283 pubblicato il 02 Settembre 2009 da donulissefrascali
POTERE E CRISI SOCIALE Il significato più generale di potere espresso da Platone nel sofista è una definizione che afferma la capacità di influenzare un'altro o di essere influenzato da un'altro.Il concetto però di potere che riteniamo sia giusto esprimere, è strettamente legato al tema che ci siamo prefissi di trattare: il potere sociale. Gli obiettivi e le finalità quindi di tali poteri sono determinati dalla volontà e dalla capacità di attivare, nella società , deterninati cambiamenti che mantaengano vivi e presenti,nella base , la speranza di una positiva evoluzione sociale. E' opportuno,però, far notare che non tutti i cambiamenti dipendano dalla volontà di quanti sono inseriti nel potere. Se poi analizziamo i contrasti,i conflitti, i desideri rivendicati dai cittadini, i problemi che ne deriverebbero sarebbero molto complessi. Le azioni di chi è insediato nel potere,o ne è il rappresentante , debbono essere finalizzate alla realizzazione di interessi comuni della collettività e non possono essere finalizzate a favorire gli interessi personali dei potenti. E' per questo fatto specifico che si viene a determinare che il potere politico è il potere che emerge dall'intera comunità popolare.
Post n°282 pubblicato il 28 Agosto 2009 da donulissefrascali
LA LEGGE NELL' ATTIVITA PEDAGOGICA Una persona che sia vissuta in un clima educativo, onesto, sincero, certe norme le impara da sola se può disporre di modelli ai quali può fare riferimento. Se poi tra mio figlio e me esiste un felice rapporto educativo, sarà lui stesso a scegliere un comportamento chje gli sembrerà più opportuno e più rispettoso. Per il comportamento umano vi sono norme etiche e norme morali. Per una sana educazione sono più importanti i punti di riferimennto o le norme. Con l'esperienza della mia crescita ritengo che faciliti maggiormente e faccia più chiarezza avere buoni punti di referimento. Da una persona della quale vedi chiaramente i comportamenti, puoi imparare qualcosa, ed è più utile che avere delle norme e ricevere degli ordini. Nella vita siamo oppressi da una infinità di norme: mi sono sentito confuso e coartato nella mia crescita. Con una norma ti scontri mentre con una persona dialoghi. Nel dialogo ognuno fa la sua parte e nasce qualcosa di costruttivo per tutti. E' difficile stabilire un rapporto sociale tra persone che non hanno un confronto e un dialogo. Il potere determina delle norme e i cittadini le debbono seguire: è un sistema oppressivo
Post n°281 pubblicato il 17 Agosto 2009 da donulissefrascali
CRISTIANESIMO E POTERE Per definire le ripercussioni,i comportamenti tra il potere e una realtà religiosa, come potrebbe verificarsi con il Cristianesimo o altra religione, è essenziale definire cosa si intenda per potere,e cosa realmente rappresenta. Nel suo significato generale "Potere" indica il compito, la capacità di operare e di produrre effetti e può essere riferita sia ad individui che a gruppi di organizzazioni sociali. Inteso poi in senso prettamente sociale, in rapporto alla vita dell'uomo nella società, il potere diviene un compito e una capacità dell'uomo,inserito come dirigente nell'organizzazione di una struttura pubblica, per determinare la condotta dei suoi simili. L'uomo non è solo il soggetto, ma anche l'oggetto del potere, perchè il potere deve avere una funzione sociale. E' potere sociale il compito del padre di impartire ordini ai figli: di un governo di impartire comandi ai cittadini, mentre non è una funzione dell'uomo di potere il controllare gli ordini e il gestire in senso dittatoriale i suoi compiti. Da quanto premesso ,deve determinarsi la natura di un rapporto tra Cristianesimo e potere, che deve essere assolutamente rispettoso della dignità di ambedue.
Post n°280 pubblicato il 11 Agosto 2009 da donulissefrascali
STATO SOCIALE E ASSISTENZIALISMO Nel senso etimologico il termine assistenza,indica una generica azione di soccorso che può trovare significati diversi: carità, beneficenza, filantropia. Il problema però resta immutato per il fatto che in questa definizione generica restano imprecisati i contenuti e i caratteri degli aiuti erogati.Un primo elemento positivo e chiarificatore potrebbe derivare dall'abbinamento al termine assistenza con il termine Vangelo, che è la voce del popolo: la base popolare che recepisce il Messaggio Evangelico e oralmente lo trasmette ai suoi simili. Ed è proprio con questa realizzazione di una vita assembleare,investita di grande autorità, che al popolo veniva assegnato non il compito di abolire determinati privilegi di chi deteneva il potere,ma di promuovere la nascita dell'uguaglianza giuridica di tutti i cittadini. L'aspetto innovativo di questa definizione è dato dalla relazione che si stabilisce tra la natura degli aiuti e la finalità per la quale questi sono erogati. Deve emergere chiara la finalità del rinnovamento istituzionale che ha origine dal discorso Evangelico e dall'assistenzialismo caritativo.
Post n°279 pubblicato il 07 Agosto 2009 da donulissefrascali
PAROLA AI GIOVANI Occorre analizzare il grande tema delle condizioni sociali che alimentano più o meno intensamente il fenomeno droga nelle nostre società. Quando si afferma che la droga è radicata nella storia,nelle tradizioni ,in risposta ai bisogni vitali di tutti i popoli,non è certamente esatto. Vi è un legame essenziale espresso e messo al centro delle nostre riflessioni. Lo sviluppo e la trasformazione sociale e la nascita di forme di disagio particolarmente nei giovani, e quindi per questo a far uso e consumo di droga, se questa tesi corrisponde a verità,come penso che non vi siano dubbi, viene naturale domandarci, che nel futuro dobbiamo rassegnarci a convivere con la droga. L'individuazione delle iniziative capaci di alleviare le forme più pesanti di disagio sociale,è un fatto che non può certamente risolversi in un giorno, ma si deve mettere in gioco il potere politico che dimostri chiaramente la volontà di promuovere politiche sociali che facciano nascere nella base la speranza e la fiducia in un avvenire diverso. (Testimonianza di FRANCESCO)
Post n°278 pubblicato il 06 Agosto 2009 da donulissefrascali
PERCHE' LA DROGA Ci poniamo un interrogativo per rispondere a un problema che assilla l'opinione pubblica creando tensione nella realtà sociale. L'obiettivo proposto è di illustrare e capire le cause che quasi costringono un'essere umano,prevalemtemente giovane, a far uso di sostanze stupefacenti.Il dibattito molto animato è finalizzato concretamente ad evidenziare le cause di tale fenomeno che pur essendo un problema complesso e difficile da affrontare non è logico ignorarlo perchè si presenta come il problema più grave esistente nell'odierna realta sociale.Furti,scippi, microcriminalià sono episodi ogni giorno presenti nella vita delle nostre città. Le vittime degli incidenti stradali, di giovani che ritornano alle loro case dopo una nottata da balordi passata in discoteca,sconvolti dall'alcool o dalla droga,sono una drammatica realtà che spesso sconvolge le famiglie. Si parla del fenomeno con l'intento di volerlo attrbuire a nuove patologie che colpiscono i giovani. In effetti è una realtà molto complessa che non si può banalizzare rapportandola unicamente a un fatto puramente sanitario.
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il 28/06/2018 alle 10:03
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