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Post N° 145

Post n°145 pubblicato il 12 Maggio 2007 da donulissefrascali

UOMO E DONNA, UGUAGLIANZA ONTOLOGICA E DISCRIMINAZIONE SOCIALE

 

Per 2000 anni della sua storia il Cristianesimo ha sempre affrontato il problema dell’uomo e della donna in una situazione di tensione tra i testi delle Sacre Scritture, che dichiarano l’assoluta uguaglianza degli esseri umani senza alcuna distinzione razziale e sessuale e il peso delle strutture sociali e culturali dell’antichità pagana ed ebraica, che si sono conservate fino ai giorni nostri. La concezione della quasi totale esclusione della donna dalla vita pubblica, fu condivisa dalle società antiche, medievali e moderne, salvo rarissime eccezioni, e fu applicata anche nelle strutture ecclesiastiche. Le relazioni tra uomo donna, sia nella vita privata come nei rapporti giuridici sociali, fu concepita con una modalità fondata sulla sottomissione della donna, che trovava una giustificazione in una preconcetta inferiorità naturale della sua condizione. Le società antiche riconoscevano alla donna l’unica funzione sociale di essere madre e responsabile, in quanto tale, della continuità della famiglia. Alle donne era negato il diritto di partecipare, con responsabilità specifiche, alla vita politica e anche a quella Religiosa. Definita unicamente per il suo sesso, la donna è generalmente ritenuta un oggetto di piacere, oppure, nel contesto di un’unione matrimoniale, un bene di evidente attrazione. I testi della Bibbia sulla creazione parlano di un essere umano, di un essere unico, uomo e donna, cui è stata affidata, dal Trascendente, la finalità della creazione per il mantenimento, lo sviluppo e la crescita dell’umanità. Tuttavia la nascita di Eva da una costola di Adamo, sembrava definire la supremazia di Adamo e una subordinazione di Eva nei suoi confronti, per cui sembrava che la creazione della donna esprimesse un’inferiorità naturale della stessa, e quindi tenuta ad obbedire all’uomo. Il Cristo si oppose, senza esitazioni, alle abitudini del suo tempo che confinavano la donna in condizioni di inferiorità. Il Cristo è sempre stato deciso nell’affermare la pari dignità della donna rispetto all’uomo, e pone in questo modo le basi di un’autentica rivoluzione morale, la cui realizzazione si sarebbe poi mostrata impossibile, perché sarebbe stato necessariamente essenziale un cambiamento culturale ritenuto impensabile. Anche al giorno d’oggi, perché la funzione della riproduzione trasforma la donna in un oggetto di piacere. Ritengo che in considerazione della drammatica realtà che sta pesando enormemente nella società condizionandola, sia essenziale riflettere per ritrovare valori culturali umani basati sull’uguaglianza assoluta tra l’uomo e la donna, complementari in virtù della loro stessa differenza e chiamati a cooperare in pari misura e dignità alla realizzazione di una vera pace e di una vera gioia di vivere.

 
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Commenti al Post:
francoroc0
francoroc0 il 13/05/07 alle 09:43 via WEB
Rev. Don Ulisse, concordo con quanto afferma, riconoscendo come la figura femminile non giochi ancora, appieno, il ruolo paritario, che le spetta di diritto, nei confronti dell'uomo. secondo me, l'equivoco, chiamiamolo cosi', è proprio quella, ormai famosissima "Costola", da cui avrebbe avuto origine la compagna di Adamo. Possiamo immaginare che il Creatore si sia destreggiato in una operazione di anatomia, cosi' poco entusiasmante, potendo anche "solo alitare" lo spirito di vita come in precedenza fu per Adamo? Che certezze abbiamo che questo evento si sia verificato nei modi che ci sono stati fatti intendere..? Se tutto cio' fosse vero, tutte le generazioni che si sono succedute sulla terra, avrebbero potuto intendere essere già un segno divino stigmatizzare l'essere femminile, come un estratto dalla sostanza fisica dell'uomo, e non un soggetto da considerare pienamente..paritario. Un tale malinteso, all'inizio della storia umana, continuerebbe a proiettare ombre e dubbi sul ruolo e la modalità di espressione delle nostre.."dolci..metà". Un cordial saluto.
(Rispondi)
 
 
donulissefrascali
donulissefrascali il 13/05/07 alle 12:40 via WEB
Gemt.mo FrancorocO, la sua risposta è interessantissima perché pone un tema di dialogo molto importante che riguarda la definizione e il senso di credibilità che si deve attribuire alla Bibbia e in particolare al libro della GENESI che riporta il fatto della creazione dell’uomo. Studi specifici fatti sulla definizione letteraria della Bibbia, studi operati all’Università Vaticana per le Sacre Scritture, la definirono un’opera poetica, ridimensionandone il valore dogmatico letterario di credibilità. A definire nel tempo certi valori dogmatici attribuibili alla Bibbia furono determinati dal mondo Ebraico, da non ritenere oggi di valore assoluto,in considerazione dei cambiamenti portati dal Cristo.Interessante anche la sua conclusione. Certe ombre e dubbi sulla realtà paritaria tra l’uomo e la “sua dolce metà” a mio avviso si dovrebbe attribuire a realtà di potere, particolarmente economico,preoccupato di evidenziare con particolari strumenti, come la televisione, le sue fisiche bellezze, per esaltarne la sessualità e farla apparire unicamente come oggetto di piacere sessuale. E’ bellissimo il termine che lei usa : “dolce metà” che intende ogni forma di affettività che può e deve esistere fra i due partner della coppia matrimoniale, in funzione di una loro maggiore unione e quasi di un annullamento della loro individualità, che avrà una notevole funzione educativa verso il prodotto della loro vita di coppia : i figli.
(Rispondi)
 
 
 
francoroc0
francoroc0 il 13/05/07 alle 15:16 via WEB
Grazie, don Ulisse, per la risposta.Essa conferma quello che ho sempre ipotizzato e cioè che i passi biblici riferentesi alla Genesi, fossero piu' un'opera poetica che non un'affermazione di una verità di cui non fosse permesso dubitare.Il linguaggio usato agli esordi, quando verosimilmente fu scritta la Bibbia, era un linguaggio fiorito da metafore e lo stesso Maestro Gesu', non a caso, e per meglio farsi comprendere, ne usava spessissimo, nelle sue Parabole..Sicuramente, attraverso i secoli, molti si saranno dovuti confrontare con il dubbio sulla veridicità di certe affermazioni, piu' palesemente poetiche che concrete. Per concludere, penso che sia necessario rimuovere tutti i preconcetti di cui la donna è, da sempre, stata oggetto.Attribuisco ad essa valenze e sensibilità particolari di cui tutti noi non potremmo fare a meno, in un rapporto che sia "da tutti" e finalmente riconosciuto come pienamente..paritario. Un saluto.
(Rispondi)
 
 
 
 
donulissefrascali
donulissefrascali il 13/05/07 alle 19:01 via WEB
Gent.mo FrancorocO, nella sua risposta espone concetti molto centrati. Interessante il discorso con cui evidenzia il dubbio manifestato nel passato sulla veridicità di certe affermazioni. Ritengo sia importante analizzare i motivi che hanno portato in passato a giustificare certi dogmatismi di potere.La stragrande maggioranza popolare era quasi completamente sprovvista di una cultura ricevuta da un ambito scolastico, di una mancanza di studi e di una determinata formazione. Oggi la società vive una realtà completamente diversa, particolarmente se ci si riferisce ai giovani. Esiste l’opportunità e la possibilità di promuovere una cultura che risponda a una presa di coscienza di una responsabilità razionale dei personali impegni naturali. Esistono anche oggi determinate difficoltà per una tale promozione, però non è come nel passato che dipendeva dalla mancanza di una adeguata istruzione. Oggi le difficoltà sono legate e dipendenti particolarmente dall’individualismo egoistico. Poniamo alla base una volontà di dialogo e di confronto sereno e non conflittuale come si verifica comunemente nelle strutture di potere. Sarà lo strumento per far rivivere concretamente la naturale realtà di collettivo e di reciproca collaborazione.Non è un problema semplice, e di facile portata, ma deve divenire un personale impegno se vogliamo far rinascere nella realtà sociale una vera pace e una gioia di vivere
(Rispondi)
 
mognigna
mognigna il 13/05/07 alle 10:03 via WEB
Buon giorno Don Ulisse,che bello leggere questo post mi fa sentire orgogliosa di averla conosciuta in questo mondo virtuale.Io ritengo che la disparita che esiste ancora fra uomo e donna sia ancora una volta opera dell'uomo, un "uomo"inteso come genere umano,che non riflette e che non sa apprezzare il valore della vita. Buona domenica Don Ulisse,con stima infinita Gianna
(Rispondi)
 
 
donulissefrascali
donulissefrascali il 13/05/07 alle 18:01 via WEB
Gent.ma Gianna,è significativa la gentilezza che esprime nei miei confronti,che certamente è legata anche ad una affettività che dovrebbe esistere fra persona e persona,l'amore per i prossimo.E' positiva l'affermazione che conferma che la disparità fra uomo e donna viene sostenuta da daterminate strutture per finalità di carettere economico speculativo.Riflettiamo seriamente e cerchiamo di evidenziarle.Cordialità,Don Ulisse
(Rispondi)
 
beth68
beth68 il 15/05/07 alle 12:12 via WEB
salve, don, appena avrò due minuti leggerò con attenzione anche questo post. di corsa posso solo dire che .... il Cristo è stato davvero SEMPRE e COMUNQUE rivoluzionario. buona giornata!e.
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donulissefrascali
donulissefrascali il 16/05/07 alle 09:29 via WEB
Gent.ma Beth68,grazie per la risposta,ma perticolarmente sullo spunto sul Cristo,molto impotrtante per avviare un confronto dialogico sui suoi messaggi,basilari per un vero rinnovamento culturale che deve partire da un dialogo di base,e non da imposizioni di potere.Cordiali saluti,Don Ulisse
(Rispondi)
 
jenny51
jenny51 il 16/05/07 alle 08:33 via WEB
Sono d'accordo col suo pensiero di uguale dignità e valore di uomo e donna. Il peso culturale storico è indubbiamente molto pesante per consentire un rapido cambiamento del persostere della differenza però ritengo anche che, una buona parte della colpa, e lo dico come donna che si sa far rispettare, sia delle donne che si mercificano nel modo nausenate che vediamo ogni giorno in tv. Dalle veline alle miss...corpi in mostra come al mercato e sciocchezze di ogni genere che non fanno certo omore all'intelligenza delle donne.
(Rispondi)
 
 
donulissefrascali
donulissefrascali il 16/05/07 alle 09:45 via WEB
Gent.ma Jenny,il cambiamento di cultura non è certamente facile e lei attribuisce certe responsabilità alle donne stesse.Condivido in parte il suo pensiero,però fa un accenno alla mercificazione nauseante della televisione,che congiunto alla spasmodica ossessione di accumulare denaro,rende particolarmente complesso, specialmente per le ragazze giovani,reagire con razionalità a certi impulsi.La sua conclusione è certamente fortissima:richiama pesantemente le ragazze a riflettere.
(Rispondi)
 
luloca
luloca il 16/05/07 alle 13:11 via WEB
Buongiono don Ulisse. Era da un po che non le facevo visita. Lei dice che Cristo ha rivalutato la condizione della donna, ma per quello che ho letto dal vangelo non riesco a trovare alcun episodio o aneddoto che mi possa ricondurre a questo. Al contrario ho letto, nelle nozze di Cana, che Gesù si rivolge alla madonna con un tono decisamente brusco, applellandola come "donna", forse per ribadire la sua inferiorità. Un'altra cosa: Lei ritiene che nel mondo cattolico sia stato recepito bene il concetto dell'uguaglianza dei sessi?
(Rispondi)
 
 
donulissefrascali
donulissefrascali il 16/05/07 alle 17:13 via WEB
Gent.Luloca, con tutto il rispetto nei suoi confronti,dalle sue affermazioni mi viene da pensare che non abbia mai letto i Vangeli.Sono numerosissimi i riferimenti con cui il Cristo difende la pari dignità della donna. La samaritana ,che dopo aver incontrato il Cristo, va a Samaria e grida: ho incontrato il Messia. “Chi è senza peccato scagli la prima pietra” disse a quanti stavano uccidendo una prostituta,in linea con la legge Ebraica. Un’infinità di rapporti e di episodi analoghi si trovano in tutti i Vangeli. Vorrei poi aggiungere che è assurda la sua conclusione:non esiste l’uguaglianza dei sessi.Esiste l’uguaglianza della dignità delle persone,uomo o donna,con funzioni di sessualità naturali diverse,ma con identica dignità personale
(Rispondi)
 
 
 
luloca
luloca il 17/05/07 alle 10:51 via WEB
Carissimo don Ulisse. Di certo non sono un esperto dei vangeli, ma li ho letti varie volte, compresi numerosi commentari. Nel caso della lapidazione della donna, da quanto ho capito, non si riferiva al fatto che fosse donna, ma al fatto che fosse prostituta. "Chi è senza peccato scagli la prima pietra", a mio avviso non presuppone una rivalutazione della condizione femminile dell'epoca, ma è solo una critica alla giustizia sommaria, che non indaga neanche le ragioni del peccato. Sempre secondo me, esprime anche una critica a chi si erge a giudice ed a censore morale, quando non ha alcuna autorità per farlo. Per quanto riguarda la samaritana, secondo me, più che un discorso di parità sessuale, viene fuori un discorso di condanna alla discriminazione razziale e culturale. I samaritani infatti all'epoca erano ritenuti una specie di razza inferiore, ed inoltre, dal punto di vista dottrinale, erano degli eretici, inquanto adottavano una diversa versione della Torà. Tra l'altro Gesù si rivolge alla samaritana dicendole "dammi da bere", un po come avrebbe fatto con una qualsiasi "serva donna". Per il resto, sinceramente, non riesco ad intravedere, neanche lontanamente, un accenno a rivalutare la condizione della donna in una società tanto maschilista quanto quella israelita dell'epoca. Sono d'accordo con lei sul fatto che la parità sessuale non presuppone alcuna uguaglianza sessuale... ogni forma sessuale ha infatti la sua natura e prerogative. E' la dignità che deve essere uguale, ma non solo... secondo me l'uguaglianza si dovrebbe esprimere anche nella possibiltà di agire politicamente. Mi riferisco all'esercizio del voto. Il voto alla donna è oggi una conquista delle nostre democrazie, la parità sociale anche, ma all'interno delle alte sfere cattoliche non avviene. Da quanto so i presbiteri possono essere solo uomini. Mi chiedo inoltre, come mai il papa non nomini cardinali donna e come mai la carriera ecclesiastica sia interdetta alle donne. Secondo lei avremo mai un papa donna? Io non credo.
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donulissefrascali
donulissefrascali il 17/05/07 alle 17:18 via WEB
Gent.mo Luloca,lo ringrazio per la risposta che mi offre un’occasione di dialogo e di chiarificazione sui concetti che vengono espressi nel blog. Da quanto da lei esposto mi da l’impressione che abbia notevolmente confuso la realtà della personalità del Cristo. Il Cristo non ha mai condiviso la mentalità e la cultura del Sinedrio La cacciata dei profanatori dal Tempio di Gerusalemme, che il Cristo ha pagato con la sua Crocefissione, sostenuta dal Sinedrio,che erano i capi Religiosi degli Ebrei,ritengo molto significativa per definirne la personalità e le linee di pensiero.Durante la sua vita in Palestina ha sempre avuto evidenti rapporti con il mondo femminile;sotto la Croce erano presenti tutte le donne e chi scopri per primi la sua resurrezione e che poi avvertirono gli apostoli,furono Maria Maddalena e le altre che avevano sempre seguito il Cristo. La domanda che fa alla samaritana, “dammi da bere” fu uno spunto per iniziare un discorso molto diverso tant’è che scese a Samaria con tale esaltazione da gridare di aver incontrato il Messia. Non faccio commenti ai discorsi che ha fatto sull’attuale realtà del mondo Cattolico,sarebbe increscioso e poco simpatico. E’ una realtà che risale all’ottocento, quando fu fondato da Carlo Magno il Sacro Romano Impero. La crisi presente nella realtà Cattolica non è poi nascosta come si vorrebbe pensare,è una realtà della quale anche i vertici cercano di proporre e programmare evoluzioni. Vorrei solo concludere affermando che la parità tra uomo e donna è determinata dalla realtà naturale della persona umana, con una diversità determinata dalla sessualità dell’uno e dell’altra,che deve manifestarsi con equilibrio e razionalità, per evidenziare l’uguaglianza della personalità umana della quale sia l’uomo che la donna ne fanno parte. L’omosessualità non è una caratteristica qualificata della natura umana . Saluti, Don Ulisse
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luloca
luloca il 18/05/07 alle 13:05 via WEB
Che Gesù fosse un rivoluzionario l'ho sempre pensato, e che una persona così potesse portare scompiglio tra i capi religiosi del sinedrio mi sembra naturale. Parlare di perdono e della possibilità che i peccati venissero rimessi, doveva essere una novità per molti inaccettabile e decisamente scandalosa. Ma continuo a non trovare nulla, nella sua predicazione, che possa essere ricondotto alla sua intenzione di spendersi a favore dell'emancipazione femminile. Un uomo come quello descritto nei vangeli, doveva emanare un fascino straordinario, è naturale che fosse circondato da donne. Tra l'altro, da quanto si sa, non era sposato. Comunque le donne di cui si parla nei vangeli sono prevalentemente delle parenti da parte di sua madre se non sbaglio, ad eccezione di Maddalena o Maria di Magdala che non si è ancora capito chi fosse. Trovo naturale che queste donne confortassero la madonna in un momento così triste per lei, e trovo del tutto normale che si occupassero insieme a lei di lavare il corpo del defunto e di ungerlo con oli profumati o di piangere sulla sua tomba, come si usava un tempo. A mio avviso, oggi sono tanti gli argomenti adottati dai cattolici, che non trovano alcun riscontro nelle predicazioni di Gesù. Così come non si fa cenno alla condizione femminile del tempo, davvero misera, non si fa cenno a molti altri argomenti, quali l'aborto, i contraccettivi (già in uso all'epoca), il divorzio, l'omosessualità ecc... ecc... tutti argomenti che già esistevano ai tempi di Gesù, ma che evidentemente non riteneva degni di attenzione.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/05/07 alle 16:11 via WEB
Gent.mo Luloca,non vorrei che pensasse che io lo voglio convertire.La realtà di pensiero è una questione personale,totalmente sua,e non puo essere condizionata da un esterno.La natura del messaggio del Cristo è chiara ed evidente nei Vangeli,trasmessa dopo 100 anni della venuta del Cristo,e scritta dai fedeli.La sua Dottrina fu trasmessa dai primi Cristiani attraverso un dialogo,non scritta.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/05/07 alle 16:21 via WEB
P.S E'ridicolo voler trovare un discorso sull'aborto o altri del genere:il Cristo non era una persona inserita nel potere civile che avrebbe dovuto emanare leggi per lo Stato e i cittadini di Israele.Don Ulisse
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luloca
luloca il 22/05/07 alle 18:37 via WEB
come giustamente dice lei, il Cristo non era una persona inserita nel potere... anzi, nei suoi discorsi traccia una profonda distinzione tra quello che è la politica e quello che è la religione. Mi chiedo come mai il cattolicesimo invece sia sempre entrato con tanto accanimento dentro la politica.
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donulissefrascali
donulissefrascali il 23/05/07 alle 10:51 via WEB
Gent.mo Luloca,sarei a pensare che fa una grande confusione fra quella che è la figura del Cristo e il suo messaggio.Il suo messagio non fa un discorso politico di partito,ma un discorso di giustizia sociale che promuova una parità di diritti per ogni essere umano.Se non è un discorso di vera politica questo,non saprei a quale altro discorso si potrebbe dare un valore politico.Saluti Don Ulisse
(Rispondi)
 
 
 
 
luloca
luloca il 22/05/07 alle 18:26 via WEB
carissimo don Ulisse. Non vorrei essere malinteso. Il mio intento è solo quello di dialogare, non ho alcuna intenzione ne offendere ne di farle cambiare idea. Espongo solo le cose che non mi convincono di quello che dice. Tutto qui. So bene che i vangeli sono stati scritti molti anni dopo la morte del suo protagonista e che il messaggio del vangelo va aldilà di quello che possono essere le parole. Ma è anche vero che le interpretazioni di questo messaggio vengono fatte da persone come e me e come lei ed è quindi possibile che si possano sbagliare. Se andiamo a vedere cosa era il cristianesimo di un paio di secoli fà, o appena prima il concilio vaticano secondo, non possiamo che notare il fatto checon il mutare dei tempi e delle circostanze la lettura del vangelo avviene seguendo una diversa sensibilità.
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donulissefrascali
donulissefrascali il 23/05/07 alle 11:00 via WEB
Gent.mo Luloca,sono in pieno accordo che la sua è solo una volontà di instaurare un dialogo e non di offendere.La ringrazio per le sue risposte perchè offrono l'occasione di parlarne e di eventualmente portare chiarezza nella mentalità del popolo.Lo spirito del Vangelo è basato su un dialogo di base,ed è per questo che collabora a una razionale evoluzione della realtà dei tempi.Saluti,Don Ulisse
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donulissefrascali
donulissefrascali il 23/05/07 alle 11:05 via WEB
P.S Sarebbe molto importante che le risposte si moltiplicassero.perchè collaborerebbero ampiamente al dialogo e a un sereno confronto.Don Ulisse
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sincerity11
sincerity11 il 30/07/07 alle 00:58 via WEB
salve don ulisse piacere di saperla in community. le dedico questo scritto del famoso sapiente ibn'arabi: " Oh MARIA figlia di IMRAN, che fosti creata come nobile giaciglio per uno spirito che si manifestò da uno spirito! si preservò casta, e venne a lei lo spirito a porgerle grazia da sopra i sette cieli, e dalla tavola ben custodita. così, altamente le fece un dono onorato che brillò e splendette in noi da uno splendore ispirato. Essa dà vita, e non ha la spada con la quale far morire: e quando chiama, chiama con la gentilezza, secondo lo spirito " pace e serenità alla sua nobile persona gentile don-ulisse ( mahdi)
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