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« Messaggio #176Messaggio #178 »

Post N° 177

Post n°177 pubblicato il 26 Ottobre 2007 da donulissefrascali

SESSUALITA’: SUA REALTA’ NATURALE.

Avendo notato una visita di Ganimede 76 al mio blog “Volontà di dialogo” mi ha suscitato il desiderio di stabilire un rapporto per avviare un dialogo e un confronto, per cui mi sono deciso ad andare a far visita al suo blog. Per un principio di sincerità, mi sono sentito investito di un dovere di fare un commento chiarificatore su quanto ho trovato espresso nel suo blog. Non è il mio modo di agire o di comportarmi esporre modalità di condanna o recriminazioni verso il prossimo: è l’individuo che, confrontandosi con i suoi simili, e con loro dialogando, deve trovare una sua linea comportamentale corrispondente alle realtà di natura. Non è un discorso semplice e di facile comprensione parlare di sessualità e omosessualità, particolarmente se si considerano le deficienze per una formazione psico pedagogica esistente nella società riferita all’età giovanile. Riguardo all’infanzia, fasi di particolari manifestazioni di vita sessuale, si hanno nella così detta Prepubertà. La sessualità si manifesterebbe fin dai primi anni di vita, con caratteri tanto notevoli da influenzare tutto l’orientamento psichico generale della futura vita dell’adulto. A questo proposito quante domande dovremmo porci per essere veramente corrispondenti alle necessità presenti nel periodo della maturazione di un giovane che si prepara ad affrontare la sua vita di adulto. Parlando di omosessualità, non si tratta certamente di parlare di una perversione sessuale, in quanto la soddisfazione con persone dello stesso sesso può verificarsi in persone eterosessuali in determinate circostanze (marinai, carcerati) che per lungo tempo non hanno la possibilità di contatti con persone dell’altro sesso, superate le quali, si ha un ritorno alla normalità. In tali circostanze, chi oggi si prefigge di dare adeguate risposte organizzative finalizzate a far rispettare la realtà naturale dell’individuo? E’ un problema molto complesso, che certamente non trova una soluzione con una condanna e tanto meno con un trionfalismo esaltante, ma con una analisi seria delle varie circostanze per adeguate risposte finalizzate alla salvaguardia della realtà naturale.

 
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Commenti al Post:
Ganimede.76
Ganimede.76 il 26/10/07 alle 19:20 via WEB
Era ora Don Ulisse, vedevo che visitavi il mio Blog, ma notavo una certa diffidenza... eh eh Sono contento che finalmente ti sei deciso a lasciare un commento, visto che non hai risposto al mio nel tuo Blog... Grazie per questa tua riflessione Don Ulisse, noto una certa conoscenza di psicologia e sociologia... sei stato forse un insegnante??? Un professore??? Volevo solo soffermarmi su un tuo passaggio in questo tuo commento, dici: "Parlando di omosessualità, non si tratta certamente di parlare di una perversione sessuale, in quanto la soddisfazione con persone dello stesso sesso può verificarsi in persone eterosessuali in determinate circostanze ( marinai, carcerati )che per lungo tempo non hanno la possibilità di contatti con persone dell’altro sesso, superate le quali, si ha un ritorno alla normalità. In tali circostanze,chi oggi si prefigge di dare adeguate risposte organizzative finalizzate a far rispettare la realtà naturale dell’individuo?" Affermi che l'Omosessualità non è una perversione, perchè può essere presente anche in modo latente in determinate circostanze in persone che per molto tempo non possono esprimere la loro sessualità con l'altro sesso perchè o in carcere o lontane da casa per motivi di lavoro... poi parli di un ritorno alla NORMALITA' e RISPETTARE LA REALTA' NATURALE DELL?INDIVIDUO... Mi piacerebbe che tu APPROFONDISSI tutto questo Don Ulisse, ringraziandoti anticipatamente delle tue preziose parole! Grazie, non capita tutti i giorni essere visitati da un Sacerdote che aldilà dell'età si vuole mettere nuovamente in gioco e vuole relazionarsi con i giovani utilizzando i loro stessi strumenti di comunicazione... 6 GRANDE!!!
(Rispondi)
 
 
donulissefrascali
donulissefrascali il 27/10/07 alle 12:15 via WEB
Gent.mo Ganimede 76, ho aspettato prima di fare il commento nel tuo post,non per diffidenza,o per prevenzione: è un argomento delicato e di non semplice comprensione,quindi prima di esprimermi, per non fare disastri, è necessario riflettere ed essere razionali. Parli di una mia conoscenza nel settore psicologia e sociologia; il settore principale della mia formazione riguarda la Pedagogia. E’ una vita che svolgo un’attività di pedagogista, 60 anni, e ritengo che i responsabili della vita della società dovrebbero pensare più concretamente alle attività di pedagogista, strumento principale per la formazione e la crescita del giovane. E’ comodo definire un giovane che compie degli atti irrazionali,senza una precedente analisi della sua realtà di vita in cui si è trovato a vivwere, e senza ricercare se determinati motivi sono di responsabilità personale, si definisce il giovane un cerebro leso, uno psicotico, e si da inizio ad ordinargli psicofarmaci, riducendolo in brevissimo tempo a un socialmente diverso. Mi chiedi di approfondire certi discorsi ai quali ho fatto riferimento. Ne scaturirebbe un discorso molto pesante: fai una analisi sul celibato clericale, sorto con il concilio di Nicea 1000 anni dopo la venuta del Cristo, e dei motivi per cui fu determinato. Oggi si parla e si discute molto su tale problema: gli Ortodossi non hanno il celibato obbligatorio per il Clero. Sene parla molto ma resta tutto sospeso. Vogliamo parlare del matrimonio? La stabilità e la durata del matrimonio è strettamente legata alla presa di coscienza della realtà sessuale dei due partner: c’è chi vi è molto portato e chi è molto freddo. Come possiamo far prendere coscienza di un fatto del genere a un giovane che, se l’unica cosa che gli facciamo presente, è che se commette atti impuri, fa peccato mortale,e va all’Inferno? E’ una vita, 60 anni che lavoro con giovani: hanno famiglie stupende che durano da decenni, molto unite, e delle quali sono orgoglioso. Vorrei chiudere con un discorso di Papa Pacelli del 1947 in un incontro con ostetrici: “ Il rapporto nella vita di coppia deve essere finalizzato alla maggior unione fra i due partner che qualche volta si interrompe per dare origine alla paternità e alla maternità cosciente voluta e programmata” ( Pio XII) ) Gentilissimo Gaminede76, quante cose si dovrebbero trattare non con conflitti ma con razionalità per rispettare la realtà naturale, salvaguardando una vera Fede nel Trascendente, che ci ha donato la vita. Don Ulisse
(Rispondi)
 
setedicoccole
setedicoccole il 27/10/07 alle 11:15 via WEB
Un mio professore, un luminare nel suo campo, e a parte questo, una persona che stimo tantissimo per il suo alto valore umano, proprio giorni fa in aula, accennava a questo tema. Sostiene che l'omosessualità è il prodotto di un interazione tra il soggetto e l'ambiente in cui è vissuto. Non è affatto una questione di geni. Innanzitutto perchè se di geni si fosse trattato, l'omosessualità sarebbe trattata alla stregua di una qualsiasi malattia (o disfunzione genetica, come dir si voglia); poi perchè come tutte le malattie genetiche, si trasmetterebbe in via ereditaria; e terza, ma non ultima per una questione squisitamente evoluzionistica. La vita (o chi per lei, per chi ci crede) tende a conservare gli organismi che sono adatti per la conservazione della specie. Un omosessuale in questo non è funzionale e, se fosse stata una questione puramente genetica, la natura avrebbe operato una selezione naturale. Non è facile parlare di omosessualità, soprattutto se non se ne vuole parlare in termini politici, ma umani. L'attenzione deve concentrarsi altrove, non sul dna. Sono i fattori ambientali, culturali, il contesto, a fare di un uomo o una donna un omosessuale. Pensiamoci bene prima di puntare il dito... a lei, don Ulisse, un caro saluto e l'augurio di una buona domenica. Antonella
(Rispondi)
 
 
donulissefrascali
donulissefrascali il 27/10/07 alle 18:14 via WEB
Carissima Antonella, grazie per la tua risposta che esprime degli elementi che ti costringono a riflettere seriamente. E’ importante e giusto il discorso fatto dal tuo professore, e molto preciso su un piano tecnico e scientifico. E’ verissimo che l’omosessuale non è funzionale alla conservazione della specie umana. Per evitare certi problemi dell’omosessualità, l’attenzione deve concentrarsi su altre cose, dare risposte in termini politici ma principalmente in termini umani, per avviare prospettive di un futuro diverso. Se i giovani si sentiranno impegnati a costruirsi le basi di una diversa realtà, con la possibilità di divenire i gestori culturali dello stato sociale, non avranno certamente più il problema della omosessualità, e, ammettiamo pure con il sacrificio della lotta per essere se stessi, troveranno la gioia del vivere. Don Ulisse
(Rispondi)
 
stellaoscura85
stellaoscura85 il 27/10/07 alle 14:07 via WEB
è proprio seguendo le tracce di quel post che sono approdato qui. ma essere gay non vuol dire avere solo rapporti con persone dello stesso sesso... dietro c'è molto di più, ma è più facile lavarsi le coscienze riducendo il tutto a questa cosa. così la gente ci vede "sporchi" e ci odia meglio!!
(Rispondi)
 
 
donulissefrascali
donulissefrascali il 27/10/07 alle 17:26 via WEB
Gent.mo stellaoscura85,la tua risposta è molto breve e concisa: "dietro c'è molto di più..." La tua affermazione è molto forte ed importante: c'è la drammatica situazione del mondo giovanile,dei tuoi 22 anni,senza prospettive per il futuro.Siate razionali e riflessivi,per costringere chi ha il dovere di farlo a dare delle risposte adeguate alle necessità del futuro.Cordialità,Don Ulisse
(Rispondi)
 
Ganimede.76
Ganimede.76 il 28/10/07 alle 16:39 via WEB
Caro Don Ulisse, non ti nego che faccio fatica a seguire i tuoi commenti e le tue riflessioni, che sono sicuramente alte, che non hanno la pretesa di dare una risposta immediata al "problema" o alla questione SESSUALITA'-DIVERSITA'-NATURA, ma vorrei e con mè tante altre persone, che approfondissi in modo più accessibile e semplice questo aspetto che , soprattutto per un Gay Credente sono molto concrete, anche se riguardano la sfera Spirituale e Teologica. I Gay Credenti, prima di parlare di diritti Sociali, di PASC, di DICO ecc. chiedono, vogliono risposte concrete da una certa ETICA, o MORALE CATTOLICA, chiedono una risposta in ambito Biblico-Teologico sulla SESSUALITA' in genere e sulla visione che fino adesso si è avuto nei confronti dei Gay... Attendiamo risposte... Sempre Grazie per la tua disponibilità Don Ulisse! :)
(Rispondi)
 
 
donulissefrascali
donulissefrascali il 29/10/07 alle 19:40 via WEB
Gent.mo Ganimede 76, è importante la tua risposta, particolarmente sui chiarimenti che richiedi per una naturale definizione della sessualità, che risponda anche alle esigenze di essere in sintonia con il Cattolicesimo. Non è un problema semplice. Richiamiamo la nascita del celibato del Clero Cattolico nato dopo il 1000 con il Concilio di Nicea: non fu determinato da motivi etici o religiosi : non dico altro perché potrebbe essere antipatico.Se esaminiamo i rapporti tra Chiesa e Stato in riferimento all’educazione e formazione nella scuola con la convivenza e la tolleranza democratica di diverse Fedi Religiose,tanto da rendere necessaria l’esclusione della religione dai programmi della scuola pubblica, tali presupposti rivelano piuttosto motivazioni di potere che una volontà di inserire nella scuola una meditata valutazione pedagogica formativa. Tale realtà presente nello Stato e nella Chiesa.viene a dare origine alla mancanza di una formazione educativa nei confronti dei giovani,abbandonati a se stessi e vittime di strumentalizzazioni ( analizziamo per es. i rapporti tra i giovani e il calcio ) che li rende incapaci di affrontare concretamente la realizzazione del loro futuro di vita. Su queste premesse c’è chi ha negato la possibilità e persino l’esistenza di una educazione sessuale. L’educazione sessuale potrebbe essere considerata solo in quanto educazione della funzione sessuale nella pienezza del suo significato,in rapporto alla totalità dell’uomo. Ma la realtà del sesso si articola umanamente in ordine a tutta la formazione dell’individuo,quindi va posta in ambito assai più vasto di temi e di questioni meglio indicate dal concetto di educazione matrimoniale.Sembra difficile poter sostituire la dizione educazione sessuale con l’altra educazione matrimoniale per un complesso di ragioni. Educazione matrimoniale implica una limitazione e un controllo del concetto di educazione sessuale perché comprende altri aspetti pratici,giuridici, affettivi, sociali tipici della situazione coniugale.( Per es. i figli) Concludendo si può affermare che i presupposti ideologici,morali, filosofici,religiosi sono inevitabili, ma essi vanno discussi: anzi la stessa discussione sull’educazione sessuale è e deve essere un metodo per dimostrare la validità di determinate dottrine e teorie morali. Molte prese di posizione vengono date per scontate come fossero ovvie e naturali, mentre in realtà di ovvio e naturale hanno soltanto la banalità e la superficialità del più bieco conformismo. In realtà il concetto di maturità è usato principalmente per mascherare una profonda ansia nei confronti della vita erotica e dei problemi sessuali. Non so se sono stato con sufficienza soddisfacente: è iniziato un dialogo,e per questo vi ringrazio, e mi dichiaro disponibilissimo ad ulteriori eventuali chiarimenti. Don Ulisse
(Rispondi)
 
Celsodgl
Celsodgl il 29/10/07 alle 10:02 via WEB
Ho saputo che sei stato ammalato.Spero niente di grave.
(Rispondi)
 
 
donulissefrascali
donulissefrascali il 29/10/07 alle 15:50 via WEB
Carissimo Celsodgl,grazie per la tua gentilezza: volevo dirti che porti lo stesso nome di mio padre.Niente di grave,fuori dai miei 80 anni.Siccome 14 anni fa ebbi un itervento per un tumore,avendo manifestato qualche disturbo,mi hanno fatto fare delle analisi specifiche.Cordialità, Don Ulisse
(Rispondi)
 
 
 
Celsodgl
Celsodgl il 30/10/07 alle 09:31 via WEB
ne sono contento, so di avere il nome di tuo padre me l'hanno detto quando ho telefonato a Ravenna e appunto mi hanno detto delle tue condizioni di salute non ottime.Avrei piacere di avere il tuo numero privato ho bisogno di parlare con te.
(Rispondi)
 
 
 
 
donulissefrascali
donulissefrascali il 30/10/07 alle 10:04 via WEB
Gent.mo Celsodgl,a Ravenna non ti hanno dato delle informazioni corrispondenti al vero,specialmente riguardo alla mia salute:la mia salute,in rapporto a 80 anni è ottima,sono altri i problemi.Ti invio il mio numero di cellulare (340- 0067482)chiamami quando credi,sono sempre disponibile. C'è chi vorrebbe chiudermi nell'isolamento.Saluti cordiali,Don Ulisse
(Rispondi)
 
YORNON
YORNON il 30/10/07 alle 12:53 via WEB
Le ho mandato un messaggio nel profilo e anche una mail... a presto Fausto.
(Rispondi)
 
 
donulissefrascali
donulissefrascali il 30/10/07 alle 18:00 via WEB
Gent.mo Yornon,ho visitato il blog, ho letto i messaggi:per motivi di chiarezza vorrei dire che non ho capito niente.Non sono riuscito a capire per quali motivi voleva determinate risposte,tra l'altro non espresse.Saluti Don Ulisse
(Rispondi)
 
luloca
luloca il 07/11/07 alle 11:19 via WEB
A mio avviso, la vita agisce su binari spesso a noi sconosciuti (per ora). Facendo la dovuta distinzione tra omosessualità vera e propria che si riconosce in una natura omosessuale, e l'omosessualità comportamentale che invece è un modo per reagire all'ambiente, non credo che la natura omosessualità sia un fatto genetico, ma non credo neanche sia determinato dalle circostanze. Secondo me la tendenza sessuale è intrinseca all'individuo. E' un fenomeno naturale. Almeno che non ci si voglia ergere a giudicare la natura, un po come fa il Papa, Considero deleterio interrogarsi su una presunta realtà naturale che prende origini da convenzioni umane.
(Rispondi)
 
 
donulissefrascali
donulissefrascali il 09/11/07 alle 16:52 via WEB
Gent.mo Luloca,hai fatto un'affermazione reale e giusta quando hai affermato che la tendenza sessuale è naturale per l'individuo.Che poi nella realtà sociale si verifichino atteggiamenti che vengono a condizionare la tendenza naturale sessuale,è tutt'altra cosa che non so se si possa giustificare con troppa facilità.Riflettiamo su determinati capricci che vengono promossi per interessi di tutt'altro genere.Don Ulisse
(Rispondi)
 
 
 
luloca
luloca il 09/11/07 alle 22:01 via WEB
Carissimo Don Ulisse, abbiamo avuto altre volte l'occasione di confrontarci su questo argomento. Come sa, considero la tendenza omosessuale, naturale e nell'ordine delle cose, al pari di quella eterosessuale. La natura, quella vera, e non delle convenzioni umane e dei dogmi religiosi, mi spinge a credere che se l'omosessualità esiste ed è sempre esistita, deve pur avere una sua ragione naturale. Essere omosessuali, tra l'altro, non è affatto una scelta, e mi sembra rientri nella natura intrinseca di certe persone. Non parlo ne di genetica ne di psicologia... ma di spirito. Credo che indurre un omosessuale a non assecondare ed esprimere la sua natura intrinseca, equivale ad ucciderlo come persona. La considero una cosa molto crudele.
(Rispondi)
 
 
 
 
donulissefrascali
donulissefrascali il 10/11/07 alle 09:31 via WEB
Gent.mo Luloca,non vorrei darti una risposta ne favorevole ne contraria, vorrei solo invitarti a leggere il mio post 179.ed invitare anche altri ad esprimere il loro pensiero su tale tema.Nessuno possiede la verità assoluta:solo il dialogo schietto e sincero ci aiuta a scoprire detta realtà.Proviamo di metterla in pratica,poi a presto. Saluti cordiali,Don Ulisse
(Rispondi) (Vedi gli altri 3 commenti )
 
 
 
 
luloca
luloca il 11/11/07 alle 12:05 via WEB
Carissimo Don Ulisse, nessuno meglio di lei, può capire cosa intendo come spirito. Il dualismo in spirito e materia, forse è l'unica cosa che accetto della religione, anche se penso che l'uno non può esistere senza l'altro. Anche se prima le sarò apparso provocatorio, sono animato da tutta la voglia di dialogare. Il "secondo me", che esprimo di sovente, vuole avere questo significato.
(Rispondi)
 
 
 
 
donulissefrascali
donulissefrascali il 12/11/07 alle 11:20 via WEB
Gent.mo Luloca.è importantissimo il discorso che fa sul dualismo spirito e materia,che sono realtà che l'uomo vive.Sarebbe importante specificare i valori di tali due realtà naturali che l'uomo dovrebbe vivere con senso di responsabilità per prepararsi ad entrare nell'eternità del futuro.Non è semplice,perchè l'uomo viene troppo spesso condizionato dalla bramosia del denaro.Don Ulisse
(Rispondi)
 
 
 
 
luloca
luloca il 12/11/07 alle 17:54 via WEB
i condizionamenti che subisce l'uomo sono molteplici. Ma lo spirito a mio avviso è quella parte di noi che porta inciso il nostro modo di essere. Così, alcuni sono più portati a subire un condizionamento piuttosto che un altro. In realtà, secondo me, gran parte delle scelte che facciamo sono fortemente orientate dal nostro essere. Cause ed effetti che costituiscono il nostro essere e costruiscono il nostro futuro.
(Rispondi)
 
knowhere
knowhere il 11/11/07 alle 21:10 via WEB
La penso come René Girard (per chi volesse approfondire)...un conto è il desiderio e un altro conto è la sessualità...un desiderio sessuale in sé non esiste...piuttosto è il desiderio, con la sua logica, che se rivolto al "mondo" può condurre alla bramosia e alla violenza...come volersi dissetare con l'acqua del mare...la sessualità in sé, diciamo quella naturale, non ha nulla di "bramoso" e non pone le problematicità che invece vengono caricate dal desiderio...D'altra parte il desiderio è un tratto essenziale dell'uomo e non può essere eliminato...però va rivolto nella direzione giusta...verso l'acqua che disseta, quella che diventa pure fonte in noi per noi con noi...per quanto riguarda l'omosessualità, be'..ha più a che fare con il desiderio che con una naturalità...
(Rispondi)
 
 
donulissefrascali
donulissefrascali il 12/11/07 alle 10:50 via WEB
Gent.mo Knowhere,il suo commento sulla sessualità è interessantissimo,ma non sempre chiaro. La sessualità in se,diciamo quella naturale,non ha nulla di bramoso,è una manifestazione affettiva fra i coniugi. La bramosia viene alimentata da chi intende fare delle speculazioni per interessi economici.Sarebbe un discorso complesso,ed importante affrontarlo.Don Ulisse
(Rispondi)
 
 
 
knowhere
knowhere il 12/11/07 alle 11:30 via WEB
Don Ulisse...lei ha detto "La bramosia viene alimentata da chi intende fare delle speculazioni per interessi economici"...questa lettura è condivisibile, è sotto gli occhi di tutti e va testimoniata...vorrei anche aggiungere che: la bramosia...pur potendo venire alimentata dall'esterno, è una possibilità di risposta dell'uomo; è importante non oltrepassare quel confine fra la "debolezza" e l'"ostinazione"...come dire...l'ambiente può essere opprimente ma abbiamo sempre una possibilità di dire di no...e quando si è caduti e la situazione sembra farsi senza speranza abbiamo sempre la possibilità di quel trionfo, quel "vanto della debolezza" (2Corinzi 12, 9-10)...che è una potenza che non può essere abbattuta!...Ciao!
(Rispondi)
 
 
 
 
donulissefrascali
donulissefrascali il 12/11/07 alle 15:46 via WEB
Gent.mo Knowhere,è interessante il commento che lei fa sulla bramosia,particolarmente il fatto che l'importante è di non oltrepassare il confine della razionalità. Non è facile e tanto meno semplice se si fa una analisi della realtà sociale che stiamo vivendo.Superiamo la nostra debolezza.Saluti Don Ulisse
(Rispondi) (Vedi gli altri 7 commenti )
 
 
 
 
knowhere
knowhere il 12/11/07 alle 16:48 via WEB
Varcando il confine dell'irrazionalità...delle tenebre...nulla appare per come è ma tutto è distorto...finché uno riconosce la propria debolezza allora è ancora nella luce...quando si è nelle tenebre la falsa potenza delle tenebre capovolge tutto e più uno cerca di fare il "proprio bene" più ottiene il "proprio male"...che dire, che fare allora?...occorre conservare la coscienza della propria tenebra, essa stessa è luce...e laddove uno l'abbia persa occorre che i fratelli gliela ricordino con il perdono e l'accoglienza...Ciao!
(Rispondi)
 
 
 
 
luloca
luloca il 12/11/07 alle 17:48 via WEB
A mio avviso, ancora prima di accogliere gli altri nel nostro mondo, sarebbe meglio prima capire il mondo degli altri. Perchè un omosessuale dovrebbe essere perdonato? Fin quando guarderemo il mondo dall'alto in basso, ogni possibilità di stabilire un dialogo con gli altri, secondo me, risulterà inefficace.
(Rispondi)
 
 
 
 
knowhere
knowhere il 12/11/07 alle 19:05 via WEB
Il nostro guardare non è dall'alto verso il basso, ma dal basso verso l'alto...siamo tutti in basso noi uomini e in questo non siamo certo avversari. L'omosessualità non è una identità piuttosto è una pratica sessuale. Se uno compie questa pratica ed è felice e crede che ciò sia una cosa bella e giusta allora cosa teme?...perdoni piuttosto chi non la pensa come lui e sia disposto al dialogo senza pregiudizi su ciò che sente o crede.
(Rispondi)
 
 
 
 
luloca
luloca il 13/11/07 alle 11:10 via WEB
non credo che in ciò che esiste ci si un sopra e un sotto. Aldilà di questo, credo che tutti siamo pari e la comunicazione dovrebbe avvenire allo stesso livello... molto meglio se si guarda negli occhi. Tu esprimi la tua convinzione che l'omosessualità non sia un'identità sessuale definita, e la limiti ad una pratica sessuale comportamentale determinata da una qualche ragione ambientale. In effetti la psicologia ci di ce che esiste l'omosessualità comportamentale, ma esiste anche la tendenza sessuale. E' quella che io identifico come omosessualità, non quella comportamentale. Un omosessuale ha una sua natura intima che è molto diversa da quella di un eterosessuale, spesso la sua natura va ben oltre della camera da letto, si esprime in una sua personalità diversa, ed anche in trasporti affettivi diversi. Un giorno, ad un mio collega di lavoro omosessuale, posi questa domanda: hai mai pensato di fare l'amore con una donna? Mi rispose, ma sei pazzo! Non farei mai una cosa contro la mia natura. Penso che la prima cosa da fare quando si tratta di un argomento che non ci riguarda da vicino, è quella di mettersi per un attimo dall'altra parte.
(Rispondi)
 
 
 
 
knowhere
knowhere il 13/11/07 alle 12:30 via WEB
Rimango convinto sul fatto che l'omosessualità non sia un'identità...come dire..."naturale"...citando il tuo caso proprio quella risposta..."ma sei pazzo"...indica che colui che ha risposto ha un tabù riguardo al sesso, una mistificazione che non ha nulla di naturale...che poi "la sua natura va ben oltre la camera da letto" è proprio quello che intendevo...la radice della omosessualità è un fatto sociale più che intimo...
(Rispondi)
 
 
 
 
luloca
luloca il 13/11/07 alle 23:05 via WEB
certo. Il mio collega di lavoro, essendo omosessuale, aveva un tabù nei riguardi del sesso eterosessuale. Ce l'ho anch'io nei riguardi di quello omosessuale. E con molta probabilità, se chiedessi a te: Hai mai provato a fare sesso con un uomo? Mi avresti risposto allo stesso modo in cui ha risposto lui. Riguardo all'omosessualità come fatto sociale penso che ti sbagli. Io parlerei della "negazione dell'omosessualità" come fatto sociale. Inoltre, qualsiasi psicologo può chiarirti il fatto che, tranne che non si tratti di omosessualità comportamentale, il suo lavoro è totalmente ininfluente nei confronti dell'identità sessuale. Neanche se ti prendessero il cervello nelle mani e lo strizzassero per benino, tu che sei eterosessuale potresti diventare omosessuale, e parimenti un omosessuale potrebbe diventare eterosessuale. La psicologia non può nulla contro l'identità sessuale, può influire solo sui comportamenti ossessivi in relazione alla sessualità, ma non può trasformare un'identità sessuale ben radicata. Farlo sarebbe molto pericoloso per l'equilibrio dell'individuo. Lo porterebbe alla follia.
(Rispondi)
 
 
 
 
knowhere
knowhere il 14/11/07 alle 11:39 via WEB
Ti sbagli!... 1)la ragione stessa non può negare il piacere della piacevolezza fisica di una carezza, anche fra componenti dello stesso sesso. Tuttavia, su una base di piacere, non si può costruire un'identità. Quando ciò succede, queste "identità" non possono che essere prodotti di mistificazioni, di tabu'. Liberi significa anche essere liberi da queste mistificazioni, da queste false identità, e poter fare libere scelte. Il rapporto uomo donna è il rapporto sessuale umano completo perché è quello che coinvolge integralmente. Tuttavia ciò rimane sempre e comunque una libera scelta. 2) questione sociale "negazione dell'omosessualità"?...la questione sociale è l'antagonismo fra le false "identità"...! 3) l'apparente "identità" omosessuale può apparire così solida non perché vi è un'identità sessuale ma piuttosto perché la si vuole!
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 31/12/07 alle 11:06 via WEB
Le pressioni della gerarchia cattolica per la cancellazione dal decreto legge sulla sicurezza della norma che configurava come reato la discriminazione nei confronti delle persone omosessuali e l’esplicito invito verso i parlamentari cattolici a votare contro di essa, oltre a colpire ancora una volta la dignità delle persone omosessuali o transessuali, hanno ferito la laicità dello Stato e la stessa fede cristiana che si alimenta al messaggio messianico del Vangelo annunciato da Gesù di Nazareth che ha scelto di rendersi egli stesso discriminato e "maledetto" coi discriminati e maledetti da un sistema di potere dogmatico e inumano. Le comunità cristiane di base, rinnovando il loro impegno per il rispetto pieno della laicità nella società, nello Stato e nella stessa Chiesa, per il riscatto, la dignità e i diritti degli uomini e donne omosessuali, per una vita ecclesiale fedele al Vangelo, fanno appello, come cittadini e cittadine, al Capo dello Stato perché inserisca nel suo discorso di Capodanno una condanna della discriminazione verso le persone omosessuali ed un invito al rispetto dei loro diritti costituzionali. Le comunità cristiane di base italiane. http://www.cdbgiovani.it
(Rispondi)
 
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