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« POTERE E GIUSTIZIA SOCIALEMessaggio #162 »

LA TRAGEDIA DI LIVORNO

Post n°161 pubblicato il 22 Agosto 2007 da donulissefrascali

Gent.mo Edmondo2000, ho letto il tuo post sulla tragedia di Livorno dove sono morti, bruciati vivi, 4 bambini rom, e ho letto i commenti che sono stati fatti. Indignazione, rabbia, condanna è stata espressa: da qualcuno anche con certe riserve. Vorrei chiedere quanto è stata sincera la reazione che da tanti è stata espressa. Dopo pochi giorni è passato tutto sotto silenzio, ed è continuato il periodo delle vacanze, del divertimento, e quanto era successo è entrato nel dimenticatoio. Vado spesso in Africa, ed ho grossi rapporti. Ho visto personalmente bambini piccoli, grattare per terra, per prendere lombrichi e formiche da mangiare non avendo altro. Non era uno solo: erano 10, 100. La morte per fame nel mondo interessa milioni di persone, e non riguarda solo l’Africa: sono tantissimi i paesi che debbono affrontare tali problemi. E i politici cosa fanno? Grandi discorsi: parole, parole, che resteranno solo parole e non si affronterà concretamente la realtà esistente. Vado spesso a Napoli, frequento P.za Garibaldi: quanti giovani trovo, drogati, depressi, che vengono condannati senza operare un’analisi sulla loro reale realtà esistenziale. Quanti sono impegnati in un lavoro che gli rende 500, 600 euro al mese. Non sono come quei bambini morti a Livorno, ma la loro realtà esistenziale non è molto diversa. La mia realtà di ottantenne? Non dico nulla. Mi hanno completamente emarginato: non parlo solo del mondo cattolico, ma anche del mondo della sinistra comunista, perché faccio discorsi che non piacciono, perché non amo l’assistenzialismo caritativo, ma sostengo da una vita la promozione di politiche sociali per la realizzazione di una vera giustizia. E’ la realtà dell’oggi, del mondo politico esistente, sostenitore solo della speculazione e degli interessi del potere economico. E’ veramente drammatico il fatto di Livorno, ma credo che sia giunto veramente il tempo di affrontare certi problemi a livello politico per un vero cambiamento istituzionale che dia vita a una reale giustizia sociale. Don Ulisse.

 
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donulissefrascali
donulissefrascali il 24/08/07 alle 11:04 via WEB
Carissimo Edmondo, la ringrazio per la risposta,che condivido, data al mio ultimo post sul drammatico fatto di Livorno, Vorrei solo specificare qualche affermazione da me fatta per essere più chiaro e preciso, in particolare sul significato del ruolo pubblico della politica, e della presenza della missionarietà della Chiesa nel mondo. Lo faccio con la precisa volontà di non voler condannare nessuno, ne di quanti partecipano attivamente alla vita politica, e tanto meno di quanti fanno parte della missionarietà della Chiesa. Ritengo che il compito e l’impegno di quanti partecipano alle attività,sia politici che religiosi, debba esprimersi con una precisa volontà di essere al servizio della base popolare per la promozione di una vera giustizia sociale.Esaminiamo i conflitti,per non dire vera belligeranza, tra i titolari di governo e l’opposizione: non esiste dialogo,e tanto meno volontà di dialogo: quanto emerge e solo prevalenza di potere per la prevalenza di interessi di parte, e non certamente nell’interesse reale del popolo.Il popolo non si interessa di politica, e ancora meno il mondo giovanile. Come è possibile suscitare nella base interessi, specialmente nei giovani, per le problematiche sociali, con la realtà di belligeranza e di strumentalizzazione esistente fra gli uomini di potere? Non vorrei parlare degli accenni fatti a Madre Teresa di Calcutta, e ad altri. Non esiste un Santo che non abbia avuto storie con il potere clericale e non con la Chiesa: ricordo solo San .Giovanni Bosco, e Padre Pio da Petralcina. Con un vero spirito di fratellanza universale, facciamo rivivere il vero messaggio di Fede del Cristo. Cordialità, Don Ulisse
 
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