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Post N° 158

Post n°158 pubblicato il 13 Agosto 2007 da donulissefrascali

LA ODIERNA REALTA’ DEL MONDO 

 

Non credo sia il capitalismo che ha sconfitto il comunismo. La realtà è molto diversa: la crisi del comunismo è stata determinata dall’enorme necessità di un’evoluzione sociale alla quale il comunismo, nella sua attuale realtà, non ha saputo adeguatamente rispondere. La mortalità per fame di centinaia di milioni di esseri umani vissuta con l’indifferenza più totale di quanti avrebbero dovuto dare adeguate risposte, hanno marcato la crisi del comunismo. Mentre per una parte si parla di crisi, per l’altra (capitalismo) si parla di vera sconfitta e crollo. E’ una realtà che sopravvive solo con la guerra e con la violenza, ed è al crollo più totale. Occorre oggi un vero dialogo per trovare ed esperimentare la nuova formazione della struttura sociale.

L’uomo non sopporta più la mentalità di dipendente specialmente evidenziata nel mondo giovanile. Questo fatto evidenzia chiaramente la crisi delle politiche sindacali. Il sindacato necessita di una radicale riforma per dare una ristrutturazione globale al mondo del lavoro ed imprenditoriale. E’ il mondo del lavoro che deve trovare un suo rinnovamento per far nascere un’adeguata struttura sociale. Dallo stato confusionale in cui vive l’uomo è scaturita la fuga nel tempo libero e nel divertimento. E’ una pura illusione. E’ una ubriacatura che toglie all’essere umano la possibilità di uscire dallo stato confusionale per entrare concretamente in un ambito di serenità. I ritmi sempre più veloci sono momenti di maggiore fuga dall’ansia dalla depressione, dallo stato confusionale. Cosa occorre? Sedersi e riflettere attentamente. Don Ulisse.

 
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donulissefrascali
donulissefrascali il 27/08/07 alle 10:57 via WEB
Gent.mo Whizkid, il problema di oggi,molto grave ed importante,sarebbe determinato da un ridimensionamento del potere,ma nessuno di quelli che vi sono insediati,vogliono affrontarlo. Non è che pensi di cancellare quanti hanno responsabilità di governo, non sono anarchico, perché anche questo sarebbe irrazionale. Analizziamo una realtà storica che risale alla Repubblica Romana, il “Tribunato della Plebe” che concedeva al popolo il controllo con un dialogo sereno della vita pubblica. Era un dialogo che si articolava con la massa popolare. E’ logico che dovrebbe essere aggiornato agli sviluppi sociali di oggi, per rispondere concretamente alle necessità. Ci sono i partiti, qualcuno potrebbe rispondere: potrebbe anche essere logico, ma anche a questo proposito quante osservazioni si dovrebbero fare. Il Cristianesimo delle origini era molto dialogico, e se ne videro gli effetti: il superamento del regime schiavistico.Da queste semplici osservazioni fatte, ritengo che potrebbe esserci una strada importante da seguire. Occorrerebbe una diversa cultura: superrare l’individualismo personale, che è un principio naturale dell’essere umano, ed avviare un dialogo di base, anche con un sostegno di un concetto di Fede, basandosi particolarmente sui giovani, che sono certamente disponibili se si chiudesse la strumentalizzazione del consumismo spasmodico promosso da chi ha finalità esclusivamente speculative. Non si otterranno risultati da un giorno all’altro, ma col tempo si noterebbero certamente gli effetti. Da un discorso di questo genere, quanto sarebbe importante riscontrare una collaborazione serena e reale tra la laicità dello Stato e la spiritualità delle Religioni. Ritengo che sarebbero le premesse della nascita di una vera pace. Purtroppo però certi discorsi da quanti verrebbero attribuiti a un pazzo sognatore.Don Ulisse
 
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