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« LA TRAGEDIA DI LIVORNOMessaggio #163 »

Post N° 162

Post n°162 pubblicato il 27 Agosto 2007 da donulissefrascali

RIFLESSIONI DI UN SOGNATORE PAZZO

Il problema di oggi, molto grave ed importante, sarebbe determinato da un ridimensionamento del potere, ma nessuno di quelli che vi sono insediati, vogliono affrontarlo. Non è che pensi di cancellare quanti hanno responsabilità di governo, non sono anarchico, perché anche questo sarebbe irrazionale. Analizziamo una realtà storica che risale alla Repubblica Romana, il “Tribunato della Plebe” che concedeva al popolo il controllo con un dialogo sereno della vita pubblica. Era un dialogo che si articolava con la massa popolare. E’ logico che dovrebbe essere aggiornato agli sviluppi sociali di oggi, per rispondere concretamente alle necessità. Ci sono i partiti, qualcuno potrebbe rispondere: potrebbe anche essere logico, ma anche a questo proposito quante osservazioni si dovrebbero fare. Il Cristianesimo delle origini era molto dialogico, e se ne videro gli effetti: il superamento del regime schiavistico. Da queste semplici osservazioni fatte, ritengo che potrebbe esserci una strada importante da seguire. Occorrerebbe una diversa cultura: superare l’individualismo personale, che è un principio naturale dell’essere umano, ed avviare un dialogo di base, anche con un sostegno di un concetto di Fede, basandosi particolarmente sui giovani, che sono certamente disponibili se si chiudesse la strumentalizzazione del consumismo spasmodico promosso da chi ha finalità esclusivamente speculative. Non si otterranno risultati da un giorno all’altro, ma col tempo si noterebbero certamente gli effetti. Da un discorso di questo genere, quanto sarebbe importante riscontrare una collaborazione serena e reale tra la laicità dello Stato e la spiritualità delle Religioni. Ritengo che sarebbero le premesse della nascita di una vera pace. Purtroppo però certi discorsi da quanti verrebbero attribuiti a un pazzo sognatore. Don Ulisse.

 
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Yaris167
Yaris167 il 28/08/07 alle 19:35 via WEB
Il Cristinesimo delle origini, caro Don Ulisse era un Cristianesimo che richiamava ad un Regno che non è di questo mondo; deludendo anche allora chi in Cristo, il Messia aveva visto "il rivoluzionario" colui che sì, avrebbe portato fuori dal regime schiavisticom ma con metodi terreni. Ancora oggi quel Cristo è disconosciuto, ancora di più, perchè il Potere ticopre le alte carivhe alle quali spetterebbe non il dominio del paese ma il Governo che è tutt'altra cosa. Ma ho fiducia ed è proprio in quel Cristo che confido, perchè se ciò che ormai è, non solo a galla, ma sembra trascinare sempre più in basso, nascondendosi dietro "un'integrità morale" che separa, la Morale, la Bellezza della Morale che, non esprimendo giudizi è Morale in Sè, Lezione di Vita, sta rinascendo nei "cuori dei giusti" che pur non seguendo dottrine ufficiali, hanno riaperto la propria Anima alla spiritualità e ai Valori che tale Spiritualità insegna nei cuori. Anni fa iniziai il mio entrare nel mondo delle chat con una stanza il cui titolo era " il Tempo della Fede", gran parte degli amici di oggi ho incontrato, là e la frase che introduceva la chat era:" Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori." Io Credo che il Tempo sia questo e che i giusti, " coloro che sono passati attraverso la grande tribolazione" sono proprio coloro, che prestano Servizio a Dio ogni giorno. Come vedo carissimo Don Ulisse, nella sua " pazzia" non è solo. Rossella
 
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