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Post N° 177

Post n°177 pubblicato il 26 Ottobre 2007 da donulissefrascali

SESSUALITA’: SUA REALTA’ NATURALE.

Avendo notato una visita di Ganimede 76 al mio blog “Volontà di dialogo” mi ha suscitato il desiderio di stabilire un rapporto per avviare un dialogo e un confronto, per cui mi sono deciso ad andare a far visita al suo blog. Per un principio di sincerità, mi sono sentito investito di un dovere di fare un commento chiarificatore su quanto ho trovato espresso nel suo blog. Non è il mio modo di agire o di comportarmi esporre modalità di condanna o recriminazioni verso il prossimo: è l’individuo che, confrontandosi con i suoi simili, e con loro dialogando, deve trovare una sua linea comportamentale corrispondente alle realtà di natura. Non è un discorso semplice e di facile comprensione parlare di sessualità e omosessualità, particolarmente se si considerano le deficienze per una formazione psico pedagogica esistente nella società riferita all’età giovanile. Riguardo all’infanzia, fasi di particolari manifestazioni di vita sessuale, si hanno nella così detta Prepubertà. La sessualità si manifesterebbe fin dai primi anni di vita, con caratteri tanto notevoli da influenzare tutto l’orientamento psichico generale della futura vita dell’adulto. A questo proposito quante domande dovremmo porci per essere veramente corrispondenti alle necessità presenti nel periodo della maturazione di un giovane che si prepara ad affrontare la sua vita di adulto. Parlando di omosessualità, non si tratta certamente di parlare di una perversione sessuale, in quanto la soddisfazione con persone dello stesso sesso può verificarsi in persone eterosessuali in determinate circostanze (marinai, carcerati) che per lungo tempo non hanno la possibilità di contatti con persone dell’altro sesso, superate le quali, si ha un ritorno alla normalità. In tali circostanze, chi oggi si prefigge di dare adeguate risposte organizzative finalizzate a far rispettare la realtà naturale dell’individuo? E’ un problema molto complesso, che certamente non trova una soluzione con una condanna e tanto meno con un trionfalismo esaltante, ma con una analisi seria delle varie circostanze per adeguate risposte finalizzate alla salvaguardia della realtà naturale.

 
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donulissefrascali
donulissefrascali il 27/10/07 alle 12:15 via WEB
Gent.mo Ganimede 76, ho aspettato prima di fare il commento nel tuo post,non per diffidenza,o per prevenzione: è un argomento delicato e di non semplice comprensione,quindi prima di esprimermi, per non fare disastri, è necessario riflettere ed essere razionali. Parli di una mia conoscenza nel settore psicologia e sociologia; il settore principale della mia formazione riguarda la Pedagogia. E’ una vita che svolgo un’attività di pedagogista, 60 anni, e ritengo che i responsabili della vita della società dovrebbero pensare più concretamente alle attività di pedagogista, strumento principale per la formazione e la crescita del giovane. E’ comodo definire un giovane che compie degli atti irrazionali,senza una precedente analisi della sua realtà di vita in cui si è trovato a vivwere, e senza ricercare se determinati motivi sono di responsabilità personale, si definisce il giovane un cerebro leso, uno psicotico, e si da inizio ad ordinargli psicofarmaci, riducendolo in brevissimo tempo a un socialmente diverso. Mi chiedi di approfondire certi discorsi ai quali ho fatto riferimento. Ne scaturirebbe un discorso molto pesante: fai una analisi sul celibato clericale, sorto con il concilio di Nicea 1000 anni dopo la venuta del Cristo, e dei motivi per cui fu determinato. Oggi si parla e si discute molto su tale problema: gli Ortodossi non hanno il celibato obbligatorio per il Clero. Sene parla molto ma resta tutto sospeso. Vogliamo parlare del matrimonio? La stabilità e la durata del matrimonio è strettamente legata alla presa di coscienza della realtà sessuale dei due partner: c’è chi vi è molto portato e chi è molto freddo. Come possiamo far prendere coscienza di un fatto del genere a un giovane che, se l’unica cosa che gli facciamo presente, è che se commette atti impuri, fa peccato mortale,e va all’Inferno? E’ una vita, 60 anni che lavoro con giovani: hanno famiglie stupende che durano da decenni, molto unite, e delle quali sono orgoglioso. Vorrei chiudere con un discorso di Papa Pacelli del 1947 in un incontro con ostetrici: “ Il rapporto nella vita di coppia deve essere finalizzato alla maggior unione fra i due partner che qualche volta si interrompe per dare origine alla paternità e alla maternità cosciente voluta e programmata” ( Pio XII) ) Gentilissimo Gaminede76, quante cose si dovrebbero trattare non con conflitti ma con razionalità per rispettare la realtà naturale, salvaguardando una vera Fede nel Trascendente, che ci ha donato la vita. Don Ulisse
 
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