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Post N° 188

Post n°188 pubblicato il 07 Gennaio 2008 da donulissefrascali

LE REGOLE DI UNA ECONOMIA POSTMONETARIA

L’esistenza di una “tecnica” destinata a occuparsi dei problemi attualmente risolti dal denaro implica 1) la formulazione di nuove regole per una nuova economia; 2) la circostanza che tali regole possano essere apprese (siano oggetto di apprendimento in tempi e con modalità ragionevoli).

Occorre poi spiegare quali sarebbero i vantaggi della nuova economia. Punto sul quale non si può mancare di concretezza: tali vantaggi dovrebbero essere misurabili in termini di una riduzione della povertà, (diminuzione del numero dei poveri, fino alla loro scomparsa, in un’accezione molto comune e intuitiva del concetto di povertà) e di una parallela salvaguardia della possibilità ( se non di un aumento rispetto a quelle attuali) di diventare ricchi. In altre parole, a prescindere da effetti redistributivi che si ha ragione di ritenere possibili se non addirittura auspicabili, ci riferiamo a un sistema che contemplerebbe (come ora) forti accumuli della ricchezza e che non ne disturberebbe più di tanto la dimensione di “mito” da inseguire, lasciandola intatta come obiettivo e possibile ragione di vita, con tutti gli stimoli che vi sono associati. Lo scopo dell’arricchimento personale e la possibilità individuale di trarne godimento continuerebbero a svolgere la loro preziosa funzione sociale, solo che scambi e passaggi di proprietà non sarebbero più sanciti dal denaro.

Continua articolo del Prof.Pierangelo Dacrema.

 
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dragonshare
dragonshare il 14/01/08 alle 20:44 via WEB
a ognuno la sua esperienza...metà della mia famiglia è nelle armi.....molte volte si tende a generalizzare e a vedere certi ruoli più a rischio di altri.Cosa passa tra un operaio che lavora in un'azienda la quale non è a norma e una persona che rischia la vita in una guerra.Tutti giornalmente devono combattere per la propria sopravvivenza.Ci sono famiglie che lavorano continuamente senza riposo per dare un pasto ai propri figli.Personalmente non l'ho con nessuno e sono contento del suo parere,perchè dalle esperienze altrui c'è sempre qualcosa da imparare.Ma partiamo da un presupposto.Un cittadino italiano comune è costretto a lavorare e a vivere in contesti pericolosi e mi allaccio anche alla mancanza di protezione da parte degli organi prima citati....un militare ha la possibilità di scelta.....
 
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