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Post n°230 pubblicato il 23 Ottobre 2008 da donulissefrascali
FONDAMENTO DEL DIALOGO Alla base di ogni discussione, c’è un presupposto indiscutibile: il dover discutere. Cioè la volontà di intendere gli altri come si vuole che gli altri intendano noi. Qualsiasi tesi può essere dubbia, ma questa no. Il principio del dialogo è sempre più logico del discorso che uno fa. Se uno regola il dialogo, in modo che sia comprensibile per chi ascolta, l’altro, chi ascolta, accetta e propone il dialogo. Il principio del discorso che uno fa, dipende sempre dall’impegno di volerlo far capire, dalla volontà di dover scegliere fra egoismo e altruismo, dal dovere di voler dialogare. Qualsiasi cosa che noi apprendiamo da altri, non potrà mai negare la legittimità della nostra volontà di intendimento, e quindi mentre per qualsiasi posizione noi abbiamo il dovere di dubitare, e dobbiamo sempre essere disposti alla correzione, con il rispetto dell’esempio altrui, però nessuno potrà mai convincersi di poter annullare il legame di comprensione e di collaborazione tra le persone. Noi dobbiamo educare a tale principio fondamentale del dialogo che può essere considerato come il principio evangelico “fate agli altri ciò che vorreste fosse fatto a voi“ Capire gli altri significa anche permettere che essi si possano esprimere, ed essere disposti ad accettare di essere aiutati, per cui si richiede l’azione pedagogica. Il principio del dialogo non promuove solo una linea operativa pedagogica, ma anche le linee direttive di una politica scolastica corrispondente alla pedagogia suggerendo che la preferenza per le scuole statali o private sia indicata da particolari circostanze per le quali le une o le altre si manifestino più in linea con i principi fondamentali pedagogici. Dobbiamo educare i giovani allo spirito del dialogo che è lo stesso della ragione e della razionalità, e noi stessi dobbiamo volere il dialogo con tutti coloro a cui interessa questo problema educativo. Per educare allo spirito del dialogo occorre prima di tutto metterlo in pratica allontanando dalla scuola ogni atteggiamento di autoritarismo e dogmatismo didattico, non sentenziando ma favorendo il dialogo non solo con i propri allievi, ma anche con gli altri insegnanti per favorire l’ascolto anche delle voci più diverse ed opposte. Alla stessa finalità educativa. E' doveroso orientare gli strumenti di informazione per impedire la deformazione delle notizie al servizio della propaganda di parte fatta per impedire lo spirito critico di questi e per favorire di far trovare, nel vero principio etico del dialogo, una vasta applicazione pedagogica.
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