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LE COOP. ROSSE: MANUALI DI CONVERSAZIONE POLITICA

Post n°256 pubblicato il 13 Aprile 2009 da donulissefrascali

La cooperazione appartiene alla storia e alla tradizione dei riformisti liberali, socialisti e cattolici. In Italia è nata e si è sviluppata dalla convergenza delle tre anime storicamente poi confluite nella costituzione repubblicana: la cattolica, la liberal democratica la socialista riformista. La cooperazione è una forma d'impresa esplicitamente tutelata dalla Costituzione all'articolo 45, cosa ben diversa dal movimento cooperativo egemonizzato dal Pci-Pds-Ds,che nonstante le dimensioni raggiunte, ha finito per perdere progressivamente la forza propulsiva sul piano dei valori a causa della invadenza degli interessi clientelari e del partito, sul sistema cooperativistico italiano come si è andato configurando dal dopoguerra fino ad oggi. Perchè questo allontanamento dai principi della cooperazione? E' la domanda a cui si cerca di dare una risposta. L'Italia e l'Europa hanno bisogno di una cooperazione riformista e liberale al servizio dei cittadini dei consumatori e dei produttori, e non una cooperazione che mette i cittadini al servizio delle oligarchie di partito. E' ora di dire basta al più grande conflitto di interessi che le coop rosse rappresentano nel nostro paese.

 
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Luigi il 15/04/09 alle 02:36 via WEB
Sarà pure un discorso lungo e complicato ma da qualche parte bisogna pure cominciare senza temere di dire le cose come stanno. La mia testimonianza è che sono sempre di più i lavoratori, delle coop rosse iscritti d'ufficio alla CGIL, e quelli delle coop bianche iscritti nello stesso modo alla CISL, che dopo un po' di tempo si cancellano da quelle organizzazioni sindacali e confluiscono nella UIL dove forse si sentono finalmente tutelati. Evidentemente il metro del conflitto di interessi andrebbe applicato là dove realmente esiste evitando di generalizzare, con il rischio di gettarla in rissa e convolgendo anche chi tale conflitto non lo ha.
 
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