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Post n°64 pubblicato il 07 Novembre 2011 da pavel_silurovitz
Tanti amicji mi kiedono dove io stato. Beh, ora vi rakkonto. Ho prjeso un trjeno per Yuma, ma Yuma non sapjeva ke farsene. Allora l'ho venduto, al merkato delle pulcji. L'ha komprato un pidokkjo russjo o, forse, ucrajno. S’era arrikkjto sui matjerassi di armata rossa, ai tempi dell’Unjone Sovjetika. Un vjero parassjta. Eppure di lui s'era innamorata un’etoile dell'òpera, anke lei di origjne russa, della skuola di teatrjo Bolscjoi. "Non riesko a togljermelo dalla testa” mi disse, quando la konobbi, mjentre trakannava un Pastis dopo l’altrjo, in un bistrot davanti alla Borsa di Parigi (naturalmjente Louis Vuitton). Tjeneva a gujnzagljo un pastore skozzese, tale Cyrus Mac Kallan. “Perversjoni loro”, pjensavo mjentre, dopo essermi allontanato da loro, perkorrevo il Lungosenna sulla Rive Gauche. Mi veniva inkontro un clochard “Excuse moi, monsieur! – mi kjese – est-ce la rive gauche?”. Ke potjevo rispondere? “Bon omme, pour moi c’est la gauche, pour toi c’est la droit!” “Merde!” esklamò il clochard. “Non ne ho kon me! – risposi – fa lo stesso un sigaro? L’ho komprato in Italja!” “Oh, Italja! Io lavorato per ditta italjana! Facevo kacciatore di kokkodrilli in Afrjka per skarpje di Ferragamo! Ma io molto sfortunato, uccijso tanti kokkodrilli, ma tutti skalzi!” Gli offrji un antico toskano. Fjecero subito amicjzia e si allontanarono insjeme in un rosso tramonto parigino.
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Post n°63 pubblicato il 26 Novembre 2010 da pavel_silurovitz
Parsimonia: ma è Franceskja Tirchione: kamion gay Ridondante: kampana riparata Trifolato: uomo uccjso a Pekino kon tre kolpi di pistola Transiberiana: russo asjatiko ke ha kambiato sexo Mulattiera: strada di cjerte città sudamerikane frequentata da meticcje Alano: kane gay Mestolo: uno dei sette nani (kuello sjempre triste) |
Post n°62 pubblicato il 16 Novembre 2010 da pavel_silurovitz
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Post n°61 pubblicato il 12 Novembre 2010 da pavel_silurovitz
Lo sanno tutti che partecipare a una festa di prelibato non è come andare a Torino a visitare la sacra sindrome. Infatti, non eravamo a Torino, ma a Seat Ibiza, nelle isole Balere della Spagna: io, il Tonino, che fa il crepier al casinò, il Paolo, un veterinario, o, se preferite, un rez de chassé, della guerra in Iraq. Stavamo sorseggiando una birra a doppio smalto in un bar, in attesa della serata, dove si prevedevano ostriche, champagne don Champignon, cocktail di crampi, salmone mentecatto e pesche sciroccate. Io, a dire il vero, avrei preferito un piatto di spaghetti stanlio, ollio e peperoncino, o due tagliatelle taglia e pieno, o tuttalpiù mezzo pollo allo sbieco con un contorno di funghi trivellati, ma tanto era il dopo cena che si presentava più con turbante. Era, infatti, previsto che, dopo cena una ballerina di calippo, arrivata avvolta come un pesce salomone nella carta spagnola (o, se preferite:carta all’uminio), avrebbe ballato nuda dentro un’enorme coppola di spumante. Ma di questo io non vedetti nulla, perché, mentre sorseggiavo la mia birra doppio smalto, mi si è avvicinato un tipo tutto muscoli e niente arrosto che, con modi arrotanti e con la faccia che spruzzava odio da tutti i pori, mi ha accusato di essere l’amante di sua moglie. Ho cercato di spiegargli che, essendo appena arrivato da un’altra città, non potevo avere il dono dell’obliquità. Ma lui, che di suo era certamente un po’ duro di comprensorio, era ormai uscito dai gamberi e cercava solo un capo respiratorio per le sue disgrazie coniugative. Mi ha sterrato un pugno in faccia che ancora rivedo all’allentatore come se mi trovavo nel film “Gonorrea nello Spazio” con il sottofondo di “così parlò balaustra”. Quel pugno mi aveva rotto gli occhiali e spaccato il sesto nasale. Mentre i miei amici tentavano di fermare l’aggressore io, con la faccia intristita di sangue procedevo a tendoni verso la strada in cerca di soccorso. Dopo pochi minuti è arrivata un’ambulanza e mi hanno portato in ospedale. Il medico che mi ha visitato mi ha detto che ho rischiato di avere un’emozione cerebrale e di entrare in coma irresistibile, però, dopo avermi sottoposto ad una risonanza mediatica, mi ha dimesso. I miei amici mi dicono che, dopo, c’è stata la cena, c’è stata la festa, la ballerina ha ballato nuda e, alla fine, tutti abbiamo cantato insieme “Orgia of my mind”. Ma io non mi ricordo niente, perché, da quella sera, soffro d’amnistia e non ho più una precisa lozione del tempo.
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Post n°60 pubblicato il 12 Novembre 2010 da pavel_silurovitz
Appuntato: militare a kui sono stati dekurtati punti dalla patjente Baccanale: fastidjosa excrescjenza a forma, appunto, di bakka, che si forma, talvolta, nella zona anatomjka interposta tra i glutei Campali: famoso aperjtivo cjnese Cassone: gran pesso di cjppa Chiatta: barka larga (se molto larga: kiattona) Frutto della passione: figljo illegjttimo Giambellino: dolcjetto tipiko di Irpinia Lapislazzulo: kordoncjno ke sjerve a ljegare la matita ad un gancjo Mastodonte: personaggjo tipiko di forma molto antika di scjeneggjata napoletana (isso, issa e o’ mastodonte) Microscopio: sexo tra battjeri Passato remoto: minestrjna stantja Prostata: ghjandola di facjli kostumi Sancito: patrono delle scjmmie Sopraffini: Elisabetta Tulliani; Sorbona: monaca di bella presenzja Sottaciuti: konserve alimentari di kui non sono spjecjfikati ingredjenti Sudate: esortazjone di parroko all’offertorjo Tormenta: ridente località nei pressi di roma, famosa per le erbe aromatiche Troiate: cjentro della cjntura milanese (pressi di Arcore) |
Post n°59 pubblicato il 09 Novembre 2010 da pavel_silurovitz
Acquedotto: professore d’idraulika Armadillo: pikkolo stipo spagnjolo; Avvoltoio: piano d’appoggjo per konfezionare; Equivoco: verso di ekuino (se kavallo nitrito, se asino ragljo) Estatico: ke non si muove; Manganello: fumetto gjapponese formato taskabile; Orchidea: pensata da kogljone; Passabile: farmako disintoxikante di fegato Pleonastico: era gjeologica tra il Podalico e il Varicocele; Pressappoco: dixpositjvo mekkanico kapacje di sviluppare solo lievi prexjoni; Prodiga: movimento lokale a favore di sbarramento di fjume; Saltimbocca: specjalità di sexo orale; Sardegna: preparato aljmentare a base di sardine; Senato: kampionarjo di protesi mammarje; Supino: sinonimo di “sopra Giuseppe”; Strafalcione: attrezzo agrjcolo usato per mjetere grano di dimensioni giganteske; Tagliatella: exklamazjone napoletana rivolta a ki si rivela troppo prolifiko; Tirolesi: uomini kon grave dixfunzjone erettile; Transitabile: soggjekto ke può fare operazione di kambjo di sexo; Zoccolo: sinonimo di gigolò. |
Post n°58 pubblicato il 08 Novembre 2010 da pavel_silurovitz
Ti prego, non lasciarmi qui a brucare nel buio, in questo mondo inquinato di scorie reattive, pieno di forni a micro bombe, sotto il grande buco nell’orzoro. Ti prego, non lasciarmi qui a spremere desideri alle stelle cadenti, in questa Parigi triste sotto la torre Orfei mentre la pioggia rintintinna sui vetri, e su questa foresta d’antenne paranoiche. Ti prego, amami, e ad ogni tuo sguardo ancora mi sentirò figlio primo gemito della fortuna. Amami, ed a ogni tuo bacio rinascerò a nuova vita come un Fu Mattia Bazar.
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Post n°57 pubblicato il 05 Novembre 2010 da pavel_silurovitz
Ecco il mio intervento in Italiano a un convegno su “società, sanità e diritti”
Questo mio intervento è un’occasione per provare a fare il punto e croce, un bilancino della condizione del cittadino davanti alla sigenza di fare valere i propri dritti in ogni abbiente, da quello scolastico a quello sanitario, a quello sociale, a quello culinario (nel caso della difesa dei dritti degli uominisessuali). Oggi non si riesce a capire, andando da un medico, se il prestito che vi renderà sarà a pagamento oppure se è confezionato con il Servizio Sanitario. A me stesso è capitato che, andando a fare un’analisi, mi ero portato dietro la peretta, ma invece, il medico mi ha succhiato il sangue con una siringa gratta e getta, che, al meno, si spera fosse stilizzata! Questi fatti dimostrano che siamo alle antilopi di una cultura del diritto. Mi chiedo cosa potrebbe succedere ad un testimone di Genova, la cui religione non ammette l’infusione di sangue. Per non parlare di quel signore che pochi giorni fa, recatosi al pronto soccorso con un forte dolore allo sterco, è stato rimandato a casa dal medico di guardia che gli ha anche detto “Lei sodomizza tutto!” Ebbene, signori, quel poveretto, pochi minuti dopo, è rimasto fulminato da un infatti! Ebbene sì, signori, di fronte a certi episodi c’è da rimanere putrefatti e da chiedersi:chi difende i diritti dei più deboli, di quelli che non possono permettersi di pagare i corsi di yogurt, di bidi bolding, o di farsi le lampade di raggi ultraviolenti o soprattutto, di farsi curare nelle casse di cura, anche per le malattie cronache, oltre che, unendo l’utero al dilettevole, per farsi gli interventi di chirurgia estatica e le punture di borotalco alle labbra. Certo, anche l’occhio va dalla sua parte, ma non possiamo lavarcene le mani nel catino di bronzo pelato! L’indifferenza non deve più essere il nostro tallone da killer, la spada di Adamocle che pende sopra le nostre teste! E, piuttosto che piangere sul latte macchiato, vorrei spezzare un’arancia a favore di chi lotta, di quelli che s’impegnato e che, invece di girare il camper per l’aria, invece di nascondere la testa come gli stronzi, sanno ancora lottare per difendere la propria dignità. E’ pur vero che “ubi maior, mini minor”, ma io non sono qui per elargire pastiglie di saggezza, e neanche per darmi la zuppa sul piede. Per questo confido nel fatto che tutti noi, oltre che affliggere manifesti sulle ingiustizie subite, magari dopo avere ben meritato, riposato e dataci una rifucilata, affrontiamo i problemi con coraggio e rinnegazione e cerchiamo di assolverli. |
Post n°56 pubblicato il 04 Novembre 2010 da pavel_silurovitz
ABBECEDARIO - Exprexione di solljevo di ki s'è akkorto ke c'jè anke Dario
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Post n°55 pubblicato il 20 Ottobre 2010 da pavel_silurovitz
In kuesti jorni sto seguendo un korso d’Italiano e per farvi vedere kuello ke ho imparatjo ho penzato di skrivere questa poesia.
Dai reggicristalli accesi ti guardo sulla sogliola di casa che mi aspetti, bella coi tuoi capelli disciolti, i tuoi occhi verde smeriglio, contornati di rucole sottili. Oh, come passa il tempo! Come un gattopardo che corre veloce lanciando occhiate refurtive alle pietre biliari della strada lunga e sassofona dove ancora con te cammino. Io che non ti merito, io che ti trans-scuro, io sempre obeso di lavoro, io che non sono uno sterco di santo. Però, sono sicuro, che un giorno ancora ti vedrò dalla mia sedia a bretelle con le vene vorticose, con gli occhiali da lesbica e la schiena curva come un calice piangente. lei verrà a prendermi, furtiva come una lacrima, impetuosa come un’onda anonima che tutto travolge e scompiscia. Tra le tue braccia, però, sarà dolce l’addio e fresco come un’assorbente di limone. Poi verrà un silenzio di tromba Ed io sarò cromato. |
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