IL CASO...CASO NN E'
pensieri confusi di un'adolescente troppo cresciuta
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« SULL'AMORE DI COPPIA... | 27 GENNAIO: GIORNATA DEL... » |
Ho sempre pensato e creduto che la natura, nell'affidare a ciascuno di noi un'identità sessuale, si sia sbizzarita a scegliere per noi quella maschile o quella femminile, non tenendo conto se essa fosse realmente in linea con il corpo che ci ritrovavamo, quindi poteva accadere che un essere fisicamente uomo potesse ritrovarsi indiscriminatamente portatore di un'identità sessuale maschile (e quindi eterosessuale) o femminile (e quindi omosessuale) e che un essere fisicamente donna potesse ritrovarsi nella condizione di essere portatrice dell'identità sessuale femminile (eterosessuale) o maschile (e quindi omosessuale).
Quindi, secondo il mio pensiero, era solo la casualità a determinare l'orientamento sessuale di ciascuno di noi e mai mi ha sfiorato l'idea che essere omosessuale equivalesse ad essere pervertito sessualmente, per me quella condizione risultava irreversibile e naturale...
Qualcuno, andando indietro nei ricordi, faceva notare che un tempo non c'era il gran numero di omosessuali che esistono oggi ma, secondo me, questo non poteva essere assolutamente un parametro cui far riferimento in virtù del fatto che il pesante giudizio, il clima di intolleranza e l'accanimento contro questi individui fossero ottimi deterrenti per vivere una vita contro natura e decidere di dare un'immagine di sè conforme a ciò che veniva imposto dalla società... in poche parole "la società non mi accetta, non me la sento di oppormi e di lottare contro tutto e tutti, preferisco vivere da eterosessuale, almeno agli occhi di tutti..."; se poi, di nascosto, questi potevano esprimere se stessi secondo la loro naturale inclinazione, tanto di guadagnato!
Purtroppo la diversità incute terrore, chi non è come noi ci spaventa molto spesso e preferiamo non averci a che fare: lo straniero, l'omosessuale, il diversamente abile (e non handicappato) ci crea imbarazzo perché non siamo abituati, dall'educazione ricevuta, a rapportarci in maniera serena con loro... e i fatti di cronaca degli ultimi giorni non fanno che avvalorare questa tesi...
E quindi, anzichè tendere ad esplorare mondi diversi cercando di cogliere la ricchezza che esseri diversi da noi possono offrirci, si tende a denigrare, a valutare il diverso guardandolo come uno svantaggio e non come una risorsa in più!
Ma qualche tempo fa una persona molto in gamba nel campo educativo, a proposito dell'argomento ha tirato fuori una teoria che fa completamente a pugni con il mio pensiero, sostenendo che l'omosessualità è frutto di condizionamenti esterni che possono intervenire nella nostra psiche addirittura nel ventre materno e che quindi é una condizione reversibilissima se l'individuo in questione si sottoponesse ad una sorta di lavoro di analisi interiore che lo portasse a scavarsi dentro e a ricercare i motivi intrinseci della "scelta" di una sessualità non conforme al suo essere fisico.
Mi chiedo questo punto: gli omosessuali fanno una gran fatica in prima istanza per accettare la propria identità "sbagliata" e, successivamente, per farsi accettare dagli altri, a partire dai familiari... perchè dovrebbero impiegare le loro energie in questo modo e non diversamente per "recuperare" l'idntità vera che li porrebbe in una situazione di omologazione e di tranquillità perenne?
Perchè non si sente parlare di terapie psicologiche o neuropsichiatriche valide in tal senso?
Perchè i genitori devono faticare ad accettare questi figli "diversi" quando sarebbe molto più semplice per loro indirizzarli a ritrovarsi evitando chiacchiere, commenti ed umiliazioni inutili?
Io non sono per nulla convinta ma mi piacerebbe tanto conoscere il parere altrui su questa questione tanto delicata...
E mando un bacione ai miei amici gay che sono semplicemente stupendi perchè hanno una sensibilità fuori dall'ordinario che li rende "diversi" perchè veramente "SPECIALI"
RELAX...TAKE IT EASYYYYYYYYY
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