NIENTE DI PERSONALE

Me ne sono andata a 18 per gli stessi tuoi motivi o quasi, ma mia mamma è poliomielitica e veramente poco computer....Allora dove sta il nesso?

Cavolo. Questo tuo intervento mi lascia abbastanza basita, ma non del tutto. Credo che il senso di inadeguatezza non venga tanto dallo stare accanto a persone migliori o riconosciute tali dalla società. Viene semplicemente stando, per troppo tempo, a contatto con persone diverse da noi o che, quanto meno, ci vorrebbero diverse. Oppure che da noi chiedono di più in termini di efficienza, disponibilità, aiuto, approvazione.
E stare accanto ad una mamma malata mette a dura prova la vita di una persona, un po' come stare accanto a qualcuno per cui il malato sei tu perchè non sei capace di pulire 120 mq di casa perfettamente in mezz'ora, e magari preferisci leggere un libro.
Credo che, andando a fondo, i nessi ci siano, eccome....

Il nesso è l'inadeguatezza? Nostra o loro?

No no, non è che siamo inadeguate. E' che, per un motivo o per l'altro, ci fanno sentire inadeguate a ricoprire un ruolo che, molto probabilmente, non ci si addice. Noi, invece, avremmo semplicemente voluto essere ciò che siamo.

Ho paura che con la madre si stabilisca un legame fondamentale....

Io invece ne sono certa...
Per fortuna, però, sta a noi cercare di smussare quei lati del carattere che ci vengono infusi col latte materno, e che, se abbiamo la giusta intelligenza, pazienza e perseveranza, possono 'evolvere' in qualcosa che ci calzi più a pennello.

Ciao PRxT e benritrovata. Il tuo post mi ha fatto pensare, credo tu sappia il perché... Forse la natura, una volta che si diventa genitori, ci trasforma un po' tutti in rompipalle insopportabili, immagina se poi uno già ci parte con un bagaglio in dotazione dalla nascita... Hai ragione, un genitore fa una fatica boia ad accettare, a riconoscere che i suoi “piccoli” siano diventati adulti. Che siano diventati come lui/lei. Indipendenti, capaci, autonomi. E con tutto il diritto di essere – sia che si tratti di una scelta o di una caratteristica innata – pigri oppure iperattivi, organizzati o casinisti, sognatori o esageratamente pragmatici. C'è, in questa difficoltà di accettare, una dose spaventosa di egoismo che però, a mio avviso, nasconde sempre una dose inimmaginabile di amore. Anche se l'amore dovrebbe indurci a desiderare il meglio per la persona amata e non per noi, cioè quello che dalla persona che amiamo è ritenuto il meglio per sé, non quello che noi crediamo lo sia. So che sentirti considerata ancora una bambina quando torni a casa ti disturba. E' normale. Io sono figlio, oltre che genitore, come capita piuttosto spesso, e vivo queste due realtà un po' da una parte della barricata, un po' dall'altra. Quando la vivo da genitore, nonostante la mia mamma sia affettuosa ed espansiva come un iceberg tedesco, ogni tanto mi sento in colpa verso di lei. Per come riesco ancora ad essere insofferente alle sue intromissioni, per come sento di dover rivendicare la mia condizione di uomo libero e non di figlio. Mi sento un po' in colpa proprio perché sento contemporaneamente un amore, un attaccamento e un desiderio insopprimibile di proteggere i miei, di figli, e in fondo in fondo la capisco. Nel tuo post hai scritto to be continued... Forse mi sbaglio. Forse non ho avuto la percezione giusta. ma ho la vaga impressione che tu alla fin fine voglia arrivare a riconoscere che questa loro presenza ingombrante la capisci e ne sei toccata. Hai scritto una cosa bellissima, che copio e incollo, perché mi ha commosso: «... mamma e papà ci vengono incontro con gli occhi pieni di affetto e curiosità...». Sono certo che adesso non trovi più ipocrite queste manifestazioni. Sono certo che sai bene quanto amore, anche se zavorrato da un'inevitabile dose di egoismo, ci sia dietro quei gesti. Ma aspetto la continuazione. Potrei anche non aver capito un accidente, come mi capita parecchie volte :-)) Un salutone. A.

Hai capito non bene, benissimo.
Devo solo trovare il tempo e la concentrazione giusta per buttar giù a parole ciò che sento, e tutto l'amore che provo per loro. Non voglio rischiare di banalizzare, di sintetizzare troppo....
Hai centrato perfettamente il punto, e infatti mentre scrivevo sapevo che si sarebbero sentiti parte in causa sia quelli che sono ancora solo figli, sia quelli che, altre a questo, sono anche genitori.
Abbi fede, la continuazione arriverà.

Cara mia, ben peggio quando non ti hanno mai trattata da piccola manco quando lo eri, e pensano e pretendono che devi fare tu da mamma a tutti... e mai viceversa...

Credo di sì. Ho letto una vasta letteratura sull'argomento, ma in effetti è così distante, questo, dalla mia vita, che posso solo immaginare di sapere cosa voglia dire, senza peraltro saperlo davvero.
C'è un tempo per essere bambini, uno per spiccare il volo. Credo che, semplicemente, non sia opportuno protrarre o accorciare troppo nessuna di queste due fasi.
E questo, attenzione, non implica affatto che ci sia un'età oggettivamente valida per tutti, nè che io saprei riconoscerla. E' semplicemente un'indicazione...
Tra l'altro ci sono quarantenni così felici di essere trattati ancora come ottenni.... Mah...

e se ti dicessi che fino all'anno scorso quando attraversavamo la strada mia mamma mi prendeva per il braccio? EH? @_@
e se ti dicessi che quando sono andata a fare un giro in bicicletta con mio papà due anni fa e io stavo dietro lui mi ha messo la tessera della videoteca tra i raggi della bicicletta per sentirmi che ero dietro mentre pedalavamo e che nessun camion mi aveva schiacciata? EH? @_@
adesso, invece, ho avuto un bambino e non mi si filano più di pezza.. manco mi abbracciano più: "il bambino il bambino!" e io posso anche morire con gli occhi rossi di frebbre... bah, stì genitori... ^___^

Quello che scrivi, in effetti, è di un certo 'effetto', e in giro sento di moltissimi casi di genitori che, per eccesso d'amore, a volte non si rendono conto di trattarci come 'handicappati'. E' questa la sensazione che avevo, a volte....
E capisco che anche tu sai bene di cosa parlo.
Questo fatto dei cambiamenti in seguito alla tua maternità, invece, mi stupiscono molto perchè non ci sono frugoletti nella mia vita, e se le cose vanno di questo passo dubito che ci saranno, almeno nel breve periodo.
Ti farò sapere se anche per me varrà lo stesso, anche se a dire il vero temerei molto di più se mi facessero sentire inadeguata anche nel ruolo di madre... E questo, leggendo e sentendo in giro, è molto frequente.... Bah, sti genitori... ;)

già.... mia care, benvenute nel club!!QUELLO DELLE FIGLIE diverse da ciò che si direbbe essere giusto e QUELLO DELLE figlieMAMME che a natale ricevono il triciclo nuovo di fiamma (perchè al nipotino piace un bel pò).evviva evviva evviva a nonostante tutto..buon duemilaedieci donnine belle!!!

Di' la verità... con me sai che puoi parlare liberamente... Il triciclo lo volevi per te!!!! Confessa!!! ;)
Mia cara, credo che la verità è che non si possa mai soddisfare pienamente le aspettative degli altri. Si può cercare di 'assecondarle' per un po', ma solo finchè non fa troppo male e finchè non ci lacerino dall'interno. Dopo, volenti o nolenti, si deve seguire la propria strada...

ah.. pocorumore,ho imbavagliato la vecchina. ma non dirlo a nessuno, l'ho nascosta sotto il letto!!

Ah... l'hai imbavagliata tu allora!?!? Ecco perchè quest'anno da me proprio non si è fatta vedere!!!
Che devo fare orquindi, ringraziarti? ;)

Ops... ma parlavi della vecchina nella tua camera d'ospedale?!?!?! Cactus, avevo frainteso, credevo parlassi della Befana!! Vabbè... nel 2010 non sono molto sveglia!! Mi vorrai bene lo stesso?

ciao, pensa un pò sono andata via di casa a 17 anni, mia madre è una donna iperpoco, nel senso non maniaca della casa, o della cucina, niente, solo libri e hobbies. Ma ugualmente mi ha sempre ritenuta incapace di friggere anche solo un uovo,dopo venticinque anni, per vari motivi siamo tornate a vivere insieme...I primi giorni si stupiva di tutto, 'oh ma sai cucinare?' mi chiedeva...e già, pensa sono riuscita ad imparare anche questo...io... bene si è stupita per una settimana, di tutto...dopodichè ha deciso che lei doveva diventare mia figlia... ha preso la palla al balzo, e fa MENO, di prima. Ah no aspetta, lei il pomeriggio, fa il caffè...:-)), ma è convinta, anche se non lo dice, che lei e mio figlio, sono i MIEI figli, ma se le faccio notare che non mi aiuta sai che dice? 'oh ma tu lo fai meglio di me'...e torna alla sua lettura... ecco anche questa è una mamma...:-)) ciao buon anno a tutti

Su questo argomento, sono impreparata. Rischierei di dire solo sciocchezze. Mia zia, una donna che adoro, ha sempre amato molto la lettura e si è sempre curata molto dentro e fuori, ma non ha mai fatto mancare nulla alle mie cugine, che anzi sono state anche libere di sperimentare e di seguire la loro strada.
Forse è sempre stato quello il mio modello. Forse è vero che non si vuole rinunciare a nulla, cibo pronto e coccole e libertà, e forse è anche vero che si è incontentabili, e che non è il genitore in sè che ha dei problemi, ma i problemi nascono da come viviamo noi il rapporto con loro.
Noi saremo migliori? Mah...
Buon anno anche a te.

E se di genitori si parla, potrei scrivere un'enciclopedia di 80 volumi.... per i genitori a volte, per eccesso d'amore, l'egoismo regna sovrano. le nostre scelte sono sempre sbagliate, anche se alla lunga non lo sono!

Mia cara "sorellina", quando ti dicevo, nel tuo blog, che ti capisco, non lo dicevo a caso... Io vedo che anche adesso, che mio padre ha 70 anni, sua madre che di anni ne ha 96 lo tratta a pesci in faccia, pretendendo sempre di più e non essendo mai soddisfatta, nonostante la dedizione che lui ha nei suoi confronti. Ma lì forse non si tratta di eccesso d'amore (di mia nonna, dico...). Forse si tratta di egoismo e basta.
Tornando a noi... io ho bisogno di fare le mie scelte, e di sbagliare da sola in modo da potermela poi prendere solo con me stessa. Chissà se riuscirò mai a farglielo capire...