Un blog creato da pocorumorepertutto il 23/06/2009

NIENTE DI PERSONALE

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SECONDO POST DELL'ANNO

Post n°40 pubblicato il 11 Gennaio 2010 da pocorumorepertutto

...Continuazione del primo...

Insomma... il rapporto con i miei genitori è sempre stato molto turbolento. Ma la cosa che mi faceva più impazzire di rabbia e tristezza era, soprattutto, che io ce la mettevo tutta a cercare di essere come volevano loro.
Ho passato gran parte della mia vita ad assecondare le loro paure, le loro aspettative, le loro ansie, le loro richieste implicite e non, per cercare di diventare la figlia perfetta, quella di cui poter sempre andare fiera.
Ma purtroppo non era mai abbastanza. Pensavo male, facevo male, dicevo male.
E pensare che, agli occhi del mondo intero, sono sempre stata la figlia perfetta....
E' questo il problema. Da un figlio normale ci si può sempre aspettare di tutto, mentre da un figlio perfetto non ci si può aspettare altro che perfezione, e mantenere il livello sempre così alto non è roba da poco. Alla lunga diventa insostenibile.
Fuori casa ero perfetta, dentro casa mi scagliavano contro raffiche di disapprovazione.
Ho provato molto rancore nei loro confronti, lo devo ammettere.
Credo sia la prima volta che lo scrivo.
Di certo non è la prima volta che me ne rendo conto, nè non ho mai fatto nulla per elaborare questo dolore, ma scriverlo qui, nero su bianco, mi fa un grande effetto. Mi turba anche adesso che le cose, in qualche modo, sono cambiate.
A dire il vero, ma proprio il vero, le cose non sono cambiate di una virgola.
Quella che è cambiata, più che altro, sono io.
Ed ho potuto farlo solo parecchio tempo dopo assere andata via di casa, aver trovato un buon lavoro, essermi fatta un giro di amicizie tutte nuove a cui ho fatto conoscere, direttamente, la vera pocorumore senza filtri e senza 'coperture'.
E questa pocorumore è piaciuta molto, e, devo essere sincera, piace molto anche a me.
Ma il processo non è stato indolore. Tutt'altro.
Ho dovuto prima di tutto fare i conti con me stessa, e con il mio perenne bisogno di non deludere le persone che amo. Odio far soffrire la gente, odio sentire che per colpa mia qualcuno non è felice come potrebbe e come vorrebbe, odio non essere giusta, adeguata.
Se solo non fossi stata così, molto probabilmente le pretese dei miei genitori e i divieti e i rimproveri, mi sarebbero scivolati addosso come scivolano all'80% dei ragazzi del mondo, che io oso definire "normali", senza lacerarmi profondamente ogni volta.
Su di me non scivola niente. Assorbo tutto più di un Pampers, anche se prima o poi, in qualche modo, quel tutto riemerge.
Quindi il primo passo è stato ammettere che parte della colpa è mia, se di colpa si può parlare.
Allora parliamo di responsabilità, preferisco.
Capito questo, ed è stata la parte più difficile, il resto è venuto piano piano da sè.
I genitori sono persone.
E già, è inutile che ridete sotto i baffi, è proprio così.
I genitori, prima di essere genitori, sono persone con il loro bagaglio di esperienze e di cultura, con il loro carattere, con le loro aspirazioni, con - soprattutto - i loro limiti.
Abbiamo tutti dei limiti, e se io in tutta la mia vita ho rivendicato il diritto di averne, sarebbe profondamente ingiusto non ammettere che anche loro ne abbiano.
Hanno sempre fatto tutto, in ogni caso, sempre e solo per amore. Magari sono stati a volte un po' maldestri, a volte un po' presuntuosi, a volte un po' troppo poco sfumati, ma mai e poi mai, nei loro comportamenti, c'è stata malafede.
Hanno sempre vissuto per me. Mi hanno adorato. Ero e sono il loro più grande gioiello, e se mi hanno sempre considerato troppo fragile è forse perchè ho dato loro l'impressione di esserlo, o non mi sono mai esposta fino in fondo, o non mi sono spiegata bene, o non sono mai stata davvero convinta delle mie idee ma me ne facevo portavoce solo per puro senso di ribellione.
E queste cose, piano piano, le ho capite nel momento io cui sono diventata più convinta di me stessa. L'autostima vacilla spesso e volentieri, ma ho cercato di fare chiarezza nella mia vita, di mettere pochi punti fermi, e di perseguirli.
E, SOPRATTUTTO, ho cercato di parlare con loro da adulto ad adulto. Senza frignare, urlare, sottindendere.
Rimanere ferma.
Vi amo, vi rispetto, ci sarò sempre per voi, ma credo che la mia strada sia Questa, l'uomo che amo è Questo, i miei gusti sono Questi, i miei tempi sono Questi, i miei bisogni sono Questi. Per ora.
Non sono nè migliori nè peggiori dei vostri, sono semplicemente diversi, perchè appartengono solo a me, e mi rendono unica ed irripetibile.
Mi rendono quella che sono, e non è importante che a qualcuno io non piaccia - c'è un sacco di gente che non piace a me - perchè un po' alla volta sto cercando di piacere a me stessa, e questo credo che basti.
E' un cammino lungo, impervio, a volte alienante, ma lo devo fare, perchè prima si parte, e prima si arriva all'equilibrio.
Ed è quindi da poco tempo che, quando torno a casa per le vacanze, mi lascio coccolare e viziare. Perchè ho capito che i miei genitori mi coccolano perchè mi amano, e sono felici di farlo, come io sono contenta di coccolare e viziare il mio superfidanz pur sapendo che lui è più capace di me a fare un sacco di cose.
A casa dai miei mi riposo, spengo in qualche modo il cervello, e mi lascio cullare dai ritmi lenti del sud e dal rumore delle onde che si frangono sugli scogli, avvolta dall'amore di chi mi ha messa al mondo...
E faccio pace con la vita.

 

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Commenti al Post:
numprimo
numprimo il 11/01/10 alle 17:22 via WEB
E poi sarei io a paralizzare te? Non fare la furbina con me :-)) Non trovo le parole che vorrei per commentare quello che hai scritto. Però voglio dirti una cosa: come, immagino, prima o poi leggerai nel mio angolino. Non so se, quando e come riuscirò a tornare a scrivere, a leggere, ad esserci. E' una specie di microsaluto con un macropunto interrogativo il mio. me ne vado per un po'. Magari per un giorno, magari per non farmi più vedere. Ma me ne vado dopo aver letto questo tuo post. E voglio portarmi in regalo le ultime righe di quello che hai scritto... Metterò anche queste nella tasca segreta della giacca. Perché tornare e rileggerle varrà davvero la pena. Grazie Pocorumore. Di tutto. Ciao.
 
 
pocorumorepertutto
pocorumorepertutto il 12/01/10 alle 11:52 via WEB
Ok, caro numprimo, se volevi rovinarmi la giornata ci sei riuscito benissimo. Grazie 1000! Grrrr...
Va bene, ti perdono perchè forse, ma forse, non lo fai per fare un torto a me, ma perchè hai da fare cose mooolto più importanti, e quindi è giusto che tu le faccia. Ma torna, ok?
In bocca al lupo!
 
   
numprimo
numprimo il 12/01/10 alle 15:35 via WEB
Che crepi il lupo !!!!!! Non ho da fare cose più importanti, è che mi troverò in una situazione che mi priverà di molta della mia privacy e quindi... Però, dato che non potrei reggere il peso del rimorso per averti rovinato la giornata, come ho scritto (a te) altrove, prometto che tornerò. E una promessa è una promessa. O no? :-))
 
     
pocorumorepertutto
pocorumorepertutto il 12/01/10 alle 16:37 via WEB
Per me una promessa è una promessa. Quindi mi auguro che lo sia anche per te!!! A superpresto, allora!
 
     
numprimo
numprimo il 13/01/10 alle 11:54 via WEB
Che ne dici? Sono abbastanza di parola? :-)) Sono semplicemente molto a corto di argomenti e di ispirazione. Quanto alle difficoltà di scrivere liberamente... Sono ancora dov'ero prima, per ora. mai fare programmi. Ma è solo questione di tempo... tic tac tic tac tic tac..... Un abbraccio (Un vecchio ammiratore che preferisce restare anonimo)
 
     
pocorumorepertutto
pocorumorepertutto il 13/01/10 alle 17:22 via WEB
Cosa intendi esattamente per "un vecchio ammiratore che preferisce restare anonimo"? Vecchio in che senso? Ammiratore in che senso? Preferisce restare in che senso? ANONIMO in che senso? Uhm... non ho capito. Però su una cosa ti do ragione: mai fare programmi, è la volta buona che non funzioneranno!
 
     
numprimo
numprimo il 13/01/10 alle 19:25 via WEB
Premesso che la mia frase era una delle tipiche scemenze che spesso e volentieri mi escono dalle dita, nell'ordine: 1. Vecchio nel senso di vetusto, attempato, agé, molto molto maturo; 2. Ammiratore in senso buono. E' vero o no che ho confessato di ammirare i tuoi scritti?; 3. Anonimo è la scemenza più grande, visto che sai chi ti ha scritto il commento (o per lo meno, mi conosci con questo nik insensato, ma sai che dietro al nik ci sono io. sarò stato esauriente? Speriamo. Sai, oggi come ho scritto altrove ho deciso di fare il salto che stamattina non era in programma. Ce l'ho fatta. E da domani aria nuova, scrivania nuova, ambiente nuovo. di vecchio resto solo io :-))
 
personale_maschile
personale_maschile il 12/01/10 alle 06:33 via WEB
Sono sempre stato il primo, il migliore in tutto ciò che ho fatto me per loro non era mai abbastanza, oggi che mio figlio è grande fa quello che vuole e mi va bene così!! Buona giornata. Edoardo.
 
 
pocorumorepertutto
pocorumorepertutto il 12/01/10 alle 11:59 via WEB
Con questo vuoi darmi una speranza... La speranza che i dolori provati ci rendano un po' più 'accorti' in certi comportamenti futuri. Non ho figli, e a dire il vero non ho idea di come sarei. So che li amerei tantissimo, ma so anche che vorrei tanto vederli felici DAVVERO, e non bravi solo per far contenta me. Ma non ci giurerei, pensa che nemmeno riesco ancora ad immaginarmi madre...
Una cosa, però, la so per certa. Parlerò tanto con loro, facendo sempre capire il mio punto di vista, e provando sempre a capire il loro. Tante volte ciò che mi feriva di più, era proprio non essere mai ascoltata o presa sul serio... Buona giornata anche a te.
 
el_desaparecido
el_desaparecido il 12/01/10 alle 07:23 via WEB
Credo che siamo in tanti che hanno dovuto affrontare la "sindrome del bravo bambino", stravolgersi, essere costretti ad uscire da se stessi pur di soddisfare le aspettative dei genitori che credevano di spingerti a migliorare sempre non dandoti mai la soddisfazione di un "sono contento di te", ma facendoti sempre sentire inadeguato.
Ne ho scritto anche io qualche tempo fa :o(((
Alla fine veniamo bollati come "ribelli" e noi ci mettiamo anni ed anni a capire il senso di insoddisfazione che ci portiamo dentro come un marchio a fuoco :o(((
 
 
pocorumorepertutto
pocorumorepertutto il 12/01/10 alle 12:05 via WEB
Hai ragione. E sai, tutti coloro che conosco e che sono stati liberi di sperimentare, di osare, di sbagliare da piccoli/giovani, hanno da adulti vite appagate o comunque pochi tormenti.
Tutti quelli con la sindrome da 'primo della classe e bravo bambino', invece, che restano persone splendide e squisite, hanno delle voragini dentro che riescono a fatica a colmare, e nemmeno sempre, nonostante gli sforzi perpetui.
Che sia vero che essere troppo bravi non ripaghi? Mah... Per ora sono molto serena, mi spingerei quasi a dire 'felice', ma chissà....
Già... Chissà....
 
scricciolin
scricciolin il 12/01/10 alle 07:59 via WEB
RITROVO MOLTO DI ME E DEL MIO PERCORSO NELLE TUE PAROLE....
 
 
pocorumorepertutto
pocorumorepertutto il 12/01/10 alle 12:07 via WEB
Lo so benissimo... E conosci anche l'altro mio percorso... Ci capiamo al volo perchè le nostre vite, con i dovuti aggiustamenti, sono molto simili...
 
giammy35
giammy35 il 12/01/10 alle 10:10 via WEB
Parlandoti da genitore di una bambina di quasi 10 anni posso dirti che c'è una linea sottilissima tra l'educare un figlio, prepararlo ad affrontare un futuro ed educarlo per far si che il genitore abbia una perfetta copia di se stesso o peggio ancora, di quello che avrebbe voluto essere. Purtroppo la maggior parti dei genitori questa linea nn la vedono e nn vogliono vederla. I figli nn ci appartengono, anche se noi gli diamo tutto l'amore possibile, i figli sono destinati a volare da soli.
 
 
pocorumorepertutto
pocorumorepertutto il 12/01/10 alle 12:16 via WEB
E' proprio come dici tu. E ancora peggio delle cose che dici tu (volere che i figli siano come i genitori o siano come quello che loro non sono riusciti ad essere) c'è quest'altra cosa: volere che i figli siano come la società circostante si aspetta che sia, per evitare commenti o sberleffi o imbarazzi.
Questo sì che ferisce... perchè la sensibilità e le intenzioni del figlio a volte non si prendono proprio in considerazione..
E sembra di avere a che fare con un muro....
 
libellulafragile
libellulafragile il 12/01/10 alle 12:00 via WEB
Mmmmmm che bel post. Si direi che ci capiamo in quanto a genitori. Non mi sognerei mai di pensare che le cose che mi hanno detto e fatto, fossero per castigo o per cattiveria. Anche se l'impressione poi è quella. Crescere pensando che i miei genitori sono perfetti è stato l'errore. Assecondarli è stato il successivo. Forse la prima relazione che ho avuto, durata 5 anni e finita senza un vero perchè (magari solo perchè avevamo appena 20 anni) che ha sconvolto la vita dei miei, con reazioni violente, ha effettivamente pesato su tutto il resto del mio operato. Forse!
 
 
pocorumorepertutto
pocorumorepertutto il 12/01/10 alle 14:23 via WEB
Lo so che ci capiamo.. Sembra che abbia scritto questo post in risposta al tuo, e invece è stata solo una fortuita coincidenza... E anche i due errori di cui parli sono i punti da cui partire, secondo me. Loro non sono perfetti e commettono anche sbagli, proprio come gli altri, e proprio come noi, ma se non li avessimo assecondati troppo spesso forse si sarebbero abituati prima a prenderci sul serio.
Coraggio, vedrai che piano piano le cose si sistemeranno. L'importante è che parli chiaramente al tuo uomo e gli faccia capire che lo ami molto. Mostra la tua fragilità, di modo che i tuoi blocchi non vengano fraintesi con mancanza di sentimento. Un bacione.
 
MaChisseeeee
MaChisseeeee il 12/01/10 alle 13:58 via WEB
tutto vero, dalla prima parola all'ultima... è un cammino lungo e doloroso ma che bisogna fare se si vuole diventare adulti, se si vuole far pace con se stessi e puntare alla felicità. Io mi scoraggio spesso, ma continuo a camminare...
 
 
pocorumorepertutto
pocorumorepertutto il 12/01/10 alle 14:25 via WEB
Tu sei una ragazza molto coraggiosa, lo sappiamo tutti. Stai vivendo una fase difficilissima della tua vita, ma il solo fatto che ci stia provando ti mette automaticamente sulla strada della guarigione.
Non sarà facile, te ne accorgi giorno dopo giorno, ma ricordati che coraggioso non è chi non cade mai, ma chi trova sempre, da qualche parte dentro di sè, la forza di rialzarsi. Buon cammino.
 
   
MaChisseeeee
MaChisseeeee il 12/01/10 alle 14:34 via WEB
Grazie per le tue bellissime parole!
 
     
pocorumorepertutto
pocorumorepertutto il 12/01/10 alle 14:51 via WEB
Grazie a te per l'esempio che ci dai.
 
Shy8
Shy8 il 12/01/10 alle 21:10 via WEB
Sai bene, sorellina, quanto mi ritrovo in ciò che scrivi. Io sto ancora vivendo tutto questo. Io devo ancora essere la figlia perfetta. Quella che le mamme dei miei compagni di scuola invidiavano ai miei genitori. Eppure a loro non vado bene, non sono mai abbastanza. Sbaglio sempre qualcosa. E tutto questo sta rovinando anche la mia vita fuori. Mi sento sempre sbagliata, inadeguata, penso di non andar bene agli altri di non essere mai abbastanza. Mai abbastanza bella per quel ragazzo, mai abbastanza simpatica-ben educata-intelligente, mai abbastanza preparata per quell'esame, mai abbastanza.
 
 
pocorumorepertutto
pocorumorepertutto il 13/01/10 alle 08:49 via WEB
Tesoro, sai bene anche tu che spesso, leggendo i tuoi post, mi sono venuti i brividi perchè ho proprio ritrovato me, qualche anno fa (nemmeno tanti, a dire il vero).
Ti capisco quando dici che, essendo ancora nel cuore della situazione, tu veda tutto abbastanza offuscato (quando va bene, quando va male vedi tutto nero), però posso provare a darti un piccolo incoraggiamento? Comincia, lentamente ma con fermezza, a leggere dentro te stessa, e a capire cosa vuoi tu davvero. Prima di poter avere un proprio equilibrio e una propria personalità nel mondo, abbiamo bisogno di fare i conti con i nostri desideri e i nostri bisogni. Quando li conoscerai, semplicemente cercherai di perseguirli, o di NON peseguirli (se si tratta del percorso che NON vuoi). E quando qualcuno ti urlerà la sua disapprovazione, o te la farà capire, tu non ci starai più così male. Non subito, eh, ma poco a poco. Comincia subito a conoscere te stessa; spesso facciamo cose per 'reazione' che, tuttavia, non faremmo se non ci fosse qualcuno che ci spinge verso una direzione che non riconosciamo come valide. Spero di essermi spiegata. Coraggio!
 
Cucu05
Cucu05 il 13/01/10 alle 14:43 via WEB
Da mamma posso dirti che per un genitore è un sollievo sapere che un figlio ha capito la sua umanità, a volte ci sentiamo noi in dovere di essere perfetti per voi, dobbiamo amarvi, proteggerfvi educarvi...è una faticaccia! MA credimi che l'orgoglio nel vedere un figlio che sceglie la propia strada non ha pari, è meraviglioso scoprire che le prorpie creature screscono con le loro idee, le loro lotte e i loro dolori. A mia figlia non auguro felicità eterna ma la forza di risollevarsi sempre dopo una caduta e soprattutto le auguro ogni giorno di non perdere mai la speranza. Buon cammino pocorumore e buona vita.
 
 
pocorumorepertutto
pocorumorepertutto il 13/01/10 alle 17:26 via WEB
Sai, il problema per me è stato esattamente il contrario, e cioè quello di aver sempre visto i miei genitori come coloro che 'sanno e fanno' la cosa giusta. So bene che, per l'equilibrio di un bambino, è importante avere accanto dei solidi modelli di riferimento, che in effetti non mi sono mancati.. Tuttavia a volte mi sarebbe servito, nel corso degli anni, sentirmi un po' più capita quando della vita non ci stavo capendo niente, e quello che capivo non mi piaceva. Non volevo risposte, solo vicinanza emotiva, empatia. Non cercare, se puoi, di essere per forza perfetta. Magari se un figlio vede un genitore in difficoltà, a volte, riesce a ridimensionarlo prima, e non deve aspettare di avere 30 anni... Buon cammino anche a te, sei in gamba!
 
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