Un blog creato da cassetta2 il 07/11/2003

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L'importante è lasciarsi dietro un segno, un qualcosa per farsi ricordare, non importa che sia scritto per sempre su un libro di storia o solo un giorno su un ascensore.

 
 
 
 
 
 

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Primo me, va meglio?
Inviato da: woodenship
il 01/05/2024 alle 02:52
 
Da brividi. Eccezionale!
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il 01/05/2024 alle 00:39
 
Secondo me invece sarebbe una novità *_*
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il 30/04/2024 alle 21:55
 
Secondo me,non avevi nulla da scrivere e sempre secondo me,...
Inviato da: monellaccio19
il 30/04/2024 alle 17:20
 
Grazie per la segnalazione. Ho provveduto a correggere
Inviato da: cassetta2
il 30/04/2024 alle 12:46
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 
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Nei suoi giorni di gloria

Post n°2479 pubblicato il 27 Marzo 2010 da cassetta2
Foto di cassetta2

Nei suoi giorni di gloria il rock era l'espressione di una rivolta istintiva contro il mondo degli adulti, contro il rigido codice morale di una società inibita.
Successivamente, i punk, che si sentono in dovere d’essere nichilisti, hanno fatto le boccacce a tutto ciò che è loro estraneo per mezzo di una provocazione sistematica.
La disco music ha reso indifferenti le folle: seguono come un gregge di pecore, non fanno domande né hanno messaggi da comunicare. Ballano, ipnotizzati dalle 125 battute standardizzate al minuto della disco music.
Dovrebbero erigere una statua a Narciso, la divinità tutelare, davanti a ogni discoteca. In tutti questi nuovi supermercati spersonalizzati e comuni del ballo, il ritmo costante e ripetitivo si diffonde in modo monotono come il suono di un tamburo di guerra. Ma di guerra contro che cosa? Dicono che è contro la noia. Tuttavia, a lungo andare, questa musica monotona, più appariscente che brillante, piena di scatti e di trucchi,  fa dubitare dell’efficacia del rimedio.

 
 
 
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