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Un blog creato da acetosella5 il 29/10/2008

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CONCEPT STORE

Post n°183 pubblicato il 09 Ottobre 2011 da acetosella5
 

Chi mi sa spiegare in maniera semplice semplice, adatta al

QI mediobasso di cui sono corredata, che accidenti è in

realtà un"Concept store"?

Io ipotizzo solo che sia "cool" e anche molto "trendy".

Mi rimangio il post critico sui demenziali modi di battezzare

i negozi e devo ricredermi: "NON SOLO MOZZARELLE" e

 "LA FRITTATERIA DI OSVALDO" sono più simpatici, nella

loro paciocconeria senza pretese, di " fyr.xd concept store"

Dunque, da quello che ho capito si configurano come

"contaminazioni di generi". Che vuol dire pressappoco

"bazar", ma detto in modo molto più figo.

Nella maggior parte dei casi espongono ( e cercano di

 vendere, presumo, ma non ne sono sicura) quattro

 cose messe in croce ambientate come se fossero nel

 garage multipiano della Rinascente, con un po' meno di

 puzza di benzina, ma la stessa atmosfera accogliente.

 I vestiti ( se ci sono) sono appesi molto

 in alto, tanto per ricordarti come la vita è irta di difficoltà

e tu sei piccolo e ininfluente sul suo corso.

Solo uno per tipo , chè sono capi unici, e di taglia 30,

cosìcchè anche volendo, o sei appena tornato da un

campo profughi del Sudan e pesi 15 chili o il manufatto

resta impiccato dove si trova, generalmente tra una

stola di polimero e un cardigan molto destrutturato.

Poi, crepi l'abbondanza, una scultura in plexiglas, una

borsa ricavata da copertoni ( non comuni, provenienti

da camion rigorosamente di Emergency), uno stivaletto

fetish tacco 45 e una commessa stronza. Bon, tutto lì.

 

P.S. Siccome non voglio morire nell'ignoranza, mi sono

documentata e volentieri vi rendo partecipi:

 

"Il concept store è un punto vendita caratterizzato

 dalla sua completa eterogeneità rispetto all'esperienza

 tradizionale del negozio. Le sue qualità distintive sono

 infatti quelle della eterogeneità di gestione, superficie

e merceologia. L'obiettivo di un concept store infatti è

 quello di allestire un'esperienza di esplorazione e di

scoperta da parte del cliente attraverso una pluralità

di suggestioni, provenienti sia dalla varietà di prodotti

esposti, sia dall'architettura stessa dell'ambiente"

Cioè? (ndr) 

 

Laddove mi innamoro, ogni giorno di più, delle parole

belle, delle cose di senso, delle frasi complete e ben

costruite, della descrizione che descrive, del suono

che evoca, della lingua mia senza servilismi, del

legame fra forma e sostanza.

 

 

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Commenti al Post:
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 09/10/11 alle 23:32 via WEB
Che bello abitare in provincia, queste "cose" arriveranno quando io sarò cenere :)
Tipo i cinesi, mi hanno detto che là sono molto "avanti", vai in biblioteca e ti puoi anche fare i capelli, non è una figata? perchè non ci pensano anche da noi invece di pensare solo a "vendere"?
 
 
acetosella5
acetosella5 il 10/10/11 alle 21:49 via WEB
Bah, non so. A me tutte ste compresenze di generi un po' mi confondono! Andare in biblioteca e pensare all'eventuale taglio e messa in piega mi agiterebbe. Sono capace di pensare ad una sola cosa per volta. Intanto te goditi la tua provincia, chè qua stanno impazzendo tutti.
 
artchoker
artchoker il 09/10/11 alle 23:46 via WEB
Bah. Dubito che duri molto, un negozio del genere...vedrai che dopo le feste di fine anno, ci trovi uno che vende piadine e kebab...:o)
 
 
acetosella5
acetosella5 il 10/10/11 alle 21:50 via WEB
Questo sarebbe per me fonte di soddisfazione e gioia e di buon auspicio per l'anno nuovo.
 
anniehall_54
anniehall_54 il 10/10/11 alle 07:06 via WEB
E ovviamente non fa per me. Che mi intimidisce non dico la commessa di Zara ma anche l’addetta al reparto abbigliamento di Carrefour - che pure sono le mie boutiques predilette - che mi intravedono quando curioso tra i saldi. P.S: grazie perchè alla solita alba del mio lavoro mi sganasciavo...
 
 
acetosella5
acetosella5 il 10/10/11 alle 21:56 via WEB
Giusto, la stronzaggine di certi commessi non è spiegabile. Già uno deve andare a coda bassa a chiedere una taglia vergognosa come la 42 oppure, orrore, una 44 e questi ti guardano come se fossi stata appena defecata. Li odio!
 
mpt2003
mpt2003 il 10/10/11 alle 08:16 via WEB
questa cosa qui proprio non la conoscevo, non si finisce mai d'imparare......io al massimo in un posto così posso entrare per vedere ma mai per comperare...m'intimidiscono l'ambiente e i prezzi ....sorvolo sulle taglie!!:))
 
 
acetosella5
acetosella5 il 10/10/11 alle 21:58 via WEB
E infatti noi mica ci andiamo. Le persone normali credo evitino questi posti come la peste! Sulle taglie bisogna sempre calare veli, che sono molto eleganti.
 
charquai67
charquai67 il 10/10/11 alle 10:43 via WEB
Mi urtano molto questi tentativi di buttare fumo negli occhi:
- "Eesperienza tradizionale del negozio"
Ma io non entro in un negozio per provare un'esperienza ma per comprare quel che mi serve.
- "Eterogeneità di gestione"
In quanti sono a gestire quel negozio???
- "Allestire un'esperienza di esplorazione e di scoperta da parte del cliente attraverso una pluralità di suggestioni"
Esperienza di esplorazione? E chi sono io, Indiana Jones? Pluralità di suggestioni?
MAH!
 
 
acetosella5
acetosella5 il 10/10/11 alle 22:03 via WEB
Già, la parte più insopportabile è quando cercano di spiegare, arrampicandosi alle parole, il vuoto e l'inutilità della faccenda. Oltretutto, bisognerebbe essere molto bravi con le parole, per poterle usare a casaccio senza denunciarne la mancanza di significato.
 
   
charquai67
charquai67 il 11/10/11 alle 09:40 via WEB
Più che spiegare, l'intento è quello di ingannare. Ti presentano una mano vuota per la quale chiedono dei soldi.
Alla base, oltre alla disonestà, c'è la mancanza di volontà di comunicare. Parlano senza dire.
 
     
acetosella5
acetosella5 il 11/10/11 alle 16:11 via WEB
Mah, i bluff quasi sempre vengono scoperti. Mi auguro che anche questo tipo di inganno venga a noia, prima o poi!
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 10/10/11 alle 12:29 via WEB
In poche parole la mia interiorità è un concept store...
Waow! Molto, ma molto meglio che bazar e decisamente migliore di "caos organizzato in cui tutto si conserva e nulla si capisce" (mia personale definizione visto che tendo pericolosamente alla prolissità!)....;)
 
 
acetosella5
acetosella5 il 10/10/11 alle 22:08 via WEB
Cara Carpe, almeno il tuo sarebbe un caos organizzato, che è già qualcosa, rispetto alla mia interiorità/magazzino, che non capisce, tiene tutto fino all'inverosimile e in quanto ad organizzare non ne parliamo proprio. Non sei affatto prolissa, sei generosamente prodiga di belle e intelligenti parole.
 
Lolablu7
Lolablu7 il 10/10/11 alle 12:49 via WEB
Sciò!Pussa via!Lungi da me!Luoghi per intellettuali che, avendo esaurito l'esercizio dell'intelletto,cercano disperatamente nuove situazioni per prendere le distanze dai comuni mortali,categoria da me amatissima!Meno male che vivo nel profondo Sud!Ancora non ho visto nulla del genere!Ma dove l'hai scovato?!Anzi,sai che fai?Dammi l'indirizzo di "NON SOLO MOZZARELLE" e della " FRITTATERIA DI OSVALDO", che mi attirano tanto! Ciao:-))
 
 
acetosella5
acetosella5 il 10/10/11 alle 22:15 via WEB
Ecco, io penso che qualocsa del genere prima o poi te lo ritrovi anche nel profondo sud, come dici tu. Chè le stupidaggini hanno grosse capacità di diffusione. Intellettualizzare qualsiasi fesseria è il modo apparentemente più facile per sentirsi superiori, per inibire il confronto e guadagnare senza far fatica. Come diceva il saggio Dalla, "La cosa eccezionale è essere normale". Ciao, "Non solo mozzarelle" ha ceduto il passo a "Latte e compagnia" , ti interessa lo stesso?
 
   
Lolablu7
Lolablu7 il 10/10/11 alle 23:50 via WEB
Lo so,arriveranno,arriveranno!Ed io che credevo di essere al sicuro!Sì,all'indirizzo non rinuncio;pensa che mangio una mozzarella al giorno da quando vivevo a Roma (mia città natale) e avevo dieci anni e, forse,anche da prima, inoltre mozzarella e latte sono strette parenti!A me l'indirizzo!Buona notte:-)
 
     
acetosella5
acetosella5 il 11/10/11 alle 09:05 via WEB
Eh beata te. Dopo aver risentito, dopo anni, le mozzarelle pugliesi, non riesco più ad adattarmi a questo silicone carissimo che mi appioppano qui con quel nome. Abbiamo città natale in comune.
 
ilike06
ilike06 il 10/10/11 alle 16:48 via WEB
bene... ne deduco che il negozio in cui, mesi fa, sono entrata perché attratta da 2 bellissimi gatti in vetrina (i gatti erano vivi e avevano autonomamente scelto di acciambellarsi in vetrina su un costume da bagno ;)), era un concept store. e si, perché oltre al costume da bagno in vetrina, all'interno c'era una batteria, cinture, manufatti in pelle, bigiotteria e altro che ora mi sfugge... oltre ad altri 4 gatti.... ;-)
 
 
acetosella5
acetosella5 il 11/10/11 alle 09:03 via WEB
Ecco, questa è una forma di contaminazione che mi ha sempre divertita. Veder spuntare in una vetrina un gatto che ronfa o un cagnolino che saltella mi ha sempre fatto morire dal ridere. Ma tu sei sicura che il negozio che hai visto non fosse un negozio di gatti? IN quel caso l'estraneo eera il costume da bagno, no?
 
   
ilike06
ilike06 il 11/10/11 alle 15:02 via WEB
ah ah .... no no... la proprietaria amava i gatti e poiché una aveva appena partorito, ha anche cercato di piazzarne un paio :)))
 
     
acetosella5
acetosella5 il 11/10/11 alle 16:12 via WEB
Quello che si dice prendere "due gatti con una fava..." :))
 
domenicomolinini
domenicomolinini il 10/10/11 alle 17:13 via WEB
Cosa sia un concept store non m'interessa saperlo.
Semmai mi disturba che il luogo dove si parla una tra le lingue più musicali e significanti che esistano, e con la quale si sono scritte pagine sublimi, sia divenuto ostaggio di figure incravattate che si esprimono usando termini anglosassoni, per dire quello che dovrebbero dire in italiano.
Che poi, a ben guardare, quelli che così parlano, spesso non hanno granché da dire sui piani della cultura (con la "u"), pertanto sciorinano discorsi il cui brodo di coltura "con la "o" è quello di mondi "più pratici" e che "fanno mangiare", lontani da Dante, Michelangelo, Vico, Galileo, Verdi (mi perdonino tutti gli altri se non li cito) non se ne fregano neppure un pochino
Ma, quando uno non si commuove leggendo Leopardi o ascoltando Puccini, vuol dire che non conosce la propria lingua, non l'apprezza e, peggio, pensa che le altre siano migliori, lo facciano apparire più istruito, se non addirittura colto.
Cos'è il concept store (e qui uso il termine non nella sua accezione lessicale, bensì come vessillo di tutta l'anglofonia che ci perseguita)? E' fumo; è il vaniloquio di cui si fanno belletto quelli che guardano storto le cose belle, poiché ricordano loro che tutti siamo fatti a non viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza', ma non tutti ci riusciamo. E questo li indispettisce.
 
 
acetosella5
acetosella5 il 10/10/11 alle 22:21 via WEB
Verissimo. Oltretutto più si inanellano parole astruse più si allontana la gente dalla voglia di usarla con felicità la propria lingua. Purtroppo, al contario di altri paesi, che ci tengono a preservare la propria unicità linguistica, il nostro soffre di senso di inferiorità rispetto all'inglese, così permettiamo gli scempi suddetti. Ma sai, io ho il sospetto che essere fieri della propria lingua equivalga ad essere fieri del proprio paese, mi sono spiegata? Ecco, hai capito!
 
   
ceithre
ceithre il 11/10/11 alle 12:24 via WEB
Ah... ma qui vado a nozze! Non ho MAI capito questa mania della parola straniera. Pazienza quelle parole che trovi già fatte come computer...o kangaroo... o kitsch - ma "guard rail"?? (che poi vien storpiato in modo osceno) Perché insistete nel rubare parole straniere per poi storpiarle o peggio pronunciare parole inglesi alla francese e vice versa. (tipo "stage" che è francese detto all'inglese ...e poi mi si guarda come se fossi cretina o peggio maleducata perché non vi capisco)? Non c'è mica bisogno di fare come i francesi e nuotare contro corrente con il loro "ordinateur", ma solo usare un po' di buon senso - e l'italiano quando esiste. Ci capiamo tutti molto meglio alla fine! A proposito del concept store però vi racconto che qualche tempo fa alla radio chiama uno di Catania che professa di essere "uno store manager in una boutique di informal wear" e il LSH con foga "ma parla come magni"!!! Mi sa che la provincia non dura incontaminata a lungo!!
 
     
acetosella5
acetosella5 il 11/10/11 alle 16:18 via WEB
Ehi, prima di tutto, cos'è il LSH? IO sto ancora a tentare di sciacquare i panni nell'Arno. I francesi con l'"ordinateur" saranno esagerati? Forse, ma sappiamo tutto sulla loro fierezza gallica. Gli spagnoli che dicono "ordinador" però mi danno più da pensare. E che ne dici dei neologismi da facebook??
 
     
ceithre
ceithre il 12/10/11 alle 00:32 via WEB
LSH = Long Suffering Husband nonchè marito che sopporta stoicamente la mia compagnia da oltre 20anni! Dopo gli F dovevo appioppare una sigla pure a lui!
 
     
acetosella5
acetosella5 il 12/10/11 alle 08:38 via WEB
Ma è grandioso!!Posso rubartelo? ( L'acronimo). Il mio sarebbe VLSH ( very long, trent'anni). Però per la par condicio, io sono VLSW!
 
   
domenicomolinini
domenicomolinini il 11/10/11 alle 15:17 via WEB
Io sono fiero del mio paese.
Purtroppo il mio paese è come quello che Campanella delinea nella sua utopia.
Alcuni di noi vogliono cose che non solo agli altri non interessano, ma che gli altri osteggiano.
Ho già scritto che c'è voluto Benigni perché la maggior parte della gente scoprisse (o mostrasse di scoprire) Dante Alighieri. Come se non ci fossero state le letture della Commedia fatte con la voce di Arnoldo Foà, per citare solo uno dei migliori attori di teatro che questo paese abbia mai avuto.
Non parliamo dello scippo strumentale che una massa eterogenea di gente che si alimenta del Mein Kampf nazional popolare ha pensato di fare del coro del Nabucco di don Peppino.
Io sono fiero del mio paese. Ma dov'è il mio Paese?
 
     
acetosella5
acetosella5 il 11/10/11 alle 16:30 via WEB
Che tasto dolente, quello del Nabucco. Comunque hai ragione, dover essere grati a Benigni per la Divina Commedia dà un po' da pensare. Arnoldo Foà appartiene all'epoca in cui prima si conoscevano e amavano le cose e poi le cercavi a teatro, o per radio, ora che avviene esattamente il contrario, che dire? Benemerito Benigni. Anche alla luce di queste constatazioni,so che ci sono cose di cui essere fieri lo stesso, forse sarebbe giusto ricominciare a farlo così seriamente da far sentire umiliati quelli del Mein Kampf.
 
elliy.writer
elliy.writer il 10/10/11 alle 21:44 via WEB
Che bella novità, non mi pare di averne mai visti, ma nulla di strano: non amo lo shopping e giro poco per negozi, giusto lo stretto indispensabile per non andare con le toppe :) Ora che lo so, ho un altro posto da evitare! Ciao Acé :)
 
 
acetosella5
acetosella5 il 10/10/11 alle 22:23 via WEB
Anche se giri poco per shopping questi concept store ti dovrebbero colpire per il fatto che non si capisce al primo colpo cosa si vende all'interno. Insomma stimolano curiosità ed ipotesi astruse. Poi, appena ne incontri uno, fai bene ad evitarlo. E' freddo come un inverno al polo!
 
roseilmare
roseilmare il 10/10/11 alle 22:07 via WEB
Anch'io ammetto la più crassa ignoranza. Non conoscevo né la parola e neanche il suo significato. Ma non sarebbe bello chiamare le cose con il loro nome di battesimo? Evviva la semplicità.
 
 
acetosella5
acetosella5 il 10/10/11 alle 22:24 via WEB
Eccome, io mi commuovo davanti alla prola "Drogheria" (che non si trova più), "Calzolaio" ( anche quello disperso)!
 
SoBBona
SoBBona il 11/10/11 alle 07:20 via WEB
ahhahha Ace *_* Anch'io, come te, mi irrito all'uso dell'inglese, per definire IL NULLA! Anche nella mia azienda (statale) si fa un gran uso di termini inglesi che mi rifiuto di capire!! Lo trovo patetico ahahah C'è un detto:"Parla come mangi" che racchiude il tutto o...arrivando fino all'autartico...beh...li esageravano...ma un po' di autartico in Italia non sarebbe male! (rido) Buona giornata *_*
 
 
acetosella5
acetosella5 il 11/10/11 alle 09:07 via WEB
Vedi, se uno fa questi discorsi viene facilmente etichettato come vecchio autarchico. Ma come si fa a non capire la differenza? Devo dire che se un negozio ha un nome inglese mi dissuade dall'entrarci! Sono una vecchia campanilista.
 
   
SoBBona
SoBBona il 13/10/11 alle 06:52 via WEB
ahahha anch'io *__* Forse perchè siamo delle snob al contrario:-DD Buongiorno.
 
eccomiqui4
eccomiqui4 il 11/10/11 alle 14:24 via WEB
Ahahahah grande, Acé!! Me lo sono chiesta anch'io passando da un Concept Store qui a Vienna e .. la unica cosa che ho capito è: il concetto di attirare persone con un qualcosa in vetrina che ti piace. Tu entri e dentro trovi niente di quell'esposto e perdi .. assolutamente il concetto! E lasci lo store per conquistare un qualcosa dove sai almeno che quel che è fuori è anche dentro e .. possibilmente .. in una taglia non per le misure della Barbie ^__^
 
 
acetosella5
acetosella5 il 11/10/11 alle 16:34 via WEB
Ecco, hai centrato un altro problema che mi si pone, già è così difficile avere dei concetti, pure mi confondono le idee con delle cose che tutto sono fuorchè concettuali. Sulle taglie, continuo a stendere pietosi veli, ( di ciccia)!
 
vi_di
vi_di il 12/10/11 alle 12:18 via WEB
Concept store... io non conosco l'inglese ma più leggo e più mi sa che sto negozio è come quello di Concetta, quella che teneva la merceria nello stretto vicino alla Piazza, e che quando ci entravi, se non compravi niente, prima di farti uscire faceva un sacco di storie. :-)
 
 
acetosella5
acetosella5 il 12/10/11 alle 18:09 via WEB
Tu dici che è lei che ha messo su un "franchising" ? Però devo dire che già mi è più simpatica dell'altezzosa commessa concettuale.
 
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