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IRRESPONSABILI FOR EVER

Post n°185 pubblicato il 15 Ottobre 2011 da acetosella5
 

La notizia della scoperta del gene dell'altruismo mi

dà da pensare. A rischio gli sforzi educativi di

un'intera vita, forse vanificati in un solo colpo.

 Già ci pensava il periodo in cui viviamo a renderci

 fragilmente dubbiosi su quanto trasmesso a figli

o alunni o ad entrambi. Valori etici quali onestà,

altruismo, tolleranza, rispetto verso sè stessi e

 gli altri; quanti di noi, in buona fede e nel loro

 profondissimo intimo, pensando al futuro di

figli/alunni sul piano pratico, non si sono chiesti

 se sarebbe stato più utile educarli ad una più

 allegra e disincantata adattabilità, ad una

 incolpevole dimenticanza degli altri?

Ora anche la genetica ci dimostrerebbe

che tali sforzi potrebbero essere stati

del tutto vani, che tanto se uno nasce

altruista, nessuna educazione può cambiarlo,

così come sarebbe vero nel caso contrario,

che nessun principio infuso per via educativa

 servirebbe nel caso il gene fosse mancante.

 La ricerca della felicità, che pure è un diritto

 sancito da alcune costituzioni, può prescindere

 dal proprio rapporto con il mondo circostante,

con gli effetti del nostro agire sugli altri, con

la consapevolezza che la nostra felicità non può

cominciare laddove finisce quella altrui?

Ma questa consapevolezza non presuppone una

 crescita personale percorsa per un certo

periodo accanto ad un adulto educante?

E se ora mi dicono che certe "doti" sono

genetiche allora  il discorso educativo

cade da parte di tutti noi , che dovremmo

essere la società educante. Di tutto c'è bisogno

 in questo periodo meno che di una società che

anche su questo cede le armi delegando alla

genetica la sua qualità futura.

Non sarebbe orribile?

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Commenti al Post:
roseilmare
roseilmare il 15/10/11 alle 11:13 via WEB
Da tempo sento questo discorso e non ci ho mai creduto. Se fosse vero, i figli sarebbero uguali ai genitori e i figli dei figli, pure. E invece non è così perchè anche gli insegnamenti dei genitori sono recepiti dai figli stessi in maniera diversa tant'è che i fratelli sono diversissimi tra di loro. Chi ha più di un figlio questo lo sa bene. Non è che è un trucco per massificarci ancora di più togliendoci autonoma facoltà di pensiero e di giudizio? Questo il mio, credo ragionevole sospetto.Buona giornata.
 
 
acetosella5
acetosella5 il 16/10/11 alle 08:37 via WEB
IL discorso dell'innatismo è antico e, con alti e bassi, riappare . Effettivamente le differenze tra figli degli stessi genitori potrebbero farci riflettere su questo e probabilmente con gli studi genetici si scopriranno più cose di quante ne conosciamo. Allora sarà più che mai necessario che si comprendano le linee educative che siano in grado di interagire con l'indole di ognuno rispettando la sua individualità ma anche il suo essere soggetto siociale. Quello che mi domando è se attualemnte siamo in grado di farlo, o se a questa società interessa farlo.
 
   
roseilmare
roseilmare il 16/10/11 alle 18:56 via WEB
Ecco, non credo che a questa società interessi farlo. Per questo dobbiamo, secondo me, adoperarci per superare questa barriera di pregiudizi e batterci per favorire l'individualità e l'unicità di ogni soggetto sempre nel rispetto del contesto sociale in cui vive e si muove. Poi credo che sia anche importante capire come i singoli individui rispondono a queste linee educative. Ognuno recepisce a suo modo gli stessi insegnamenti. Insomma si vuole fare facile quello che invece è difficile.
 
     
acetosella5
acetosella5 il 18/10/11 alle 17:12 via WEB
No, probabilmente no. Un' educazione che riesca a rispettare le peculiarità e i talenti di ognuno e contemporaneamente a renderlo perfetto attore sociale non interessa le società in cui la democrazia è solo apparente, penso. Gli individui liberi dentro e contemporaneamente rispettosi del prossimo non sono funzionali ai sistemi discutibilissimi . Senza contare, come dici tu, la fatica dell'educatore e dell'educato. Questa si pregia di essere la società della samplificazione, mi pare..
 
ilike06
ilike06 il 15/10/11 alle 17:12 via WEB
Condivido quanto dice roseilmare. è probabile che, come accade per la predisposizione alla musica piuttosto che alla matematica o alla danza, ci sia un che di genetico che ci predispone ad essere altruisti o egoisti, ma non può assolutamente essere possibile che non abbiano importanza il contesto familiare e l'educazione in genere.
 
 
acetosella5
acetosella5 il 16/10/11 alle 08:39 via WEB
Già come dicevo prima, trovare l'equilibrio educativo fra le predisposizioni individuali e il loro incanalarle in qualcosa che oltre ad essere funzionale all'individuo in qualche modo ne faccia un essere sociale, è un compito educativo arduo, penso.
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 15/10/11 alle 17:59 via WEB
Annosa questione, cmq la scoperta è stupefacente, a me sconvolge anche che il "gene dell'egoismo", molto più problematico nella società odierna e per i rapporti interpersonali, sia molto meno diffuso e considerato addirittura una disfunzione genetica... interessantissimo. Per un attimo ho creduto che volessi parlare di Scilipoti :)
Oggi ho sentito che in Inghilterra il 20% dei ragazzi che escono da scuola non sanno né leggere né scrivere... non incrementare l'educazione (che fa parte della cultura) porta anche a disporre del "popolo", la cultura è imprescindibile.
 
 
acetosella5
acetosella5 il 16/10/11 alle 08:41 via WEB
Già, Scilipoti ha dato un nome alla sua corrente che è tutta un programma. Reposnsabili di che? Il discorso sulle responsabilità individuali è difficile, ma soprattutto in periodi come questi in cui nessuno è disposto ad assumersene. Certamente questo tipo di atteggiamento è funzionale alle democrazie malate di oggi, che devono contare più sulle mancanze che sui valori dei popoli che governano!
 
elliot1
elliot1 il 15/10/11 alle 20:51 via WEB
...un dito di buon senso.. in ogni direzione..
 
 
acetosella5
acetosella5 il 16/10/11 alle 08:45 via WEB
Davvero sarebbe utile, ma cosa è, oggi come oggi, il buon senso?
 
   
elliot1
elliot1 il 16/10/11 alle 22:26 via WEB
perchè mai oggi dovrebbe esser diverso da ieri o da domani? rispetto, moderazione, sincerità, tutti valori che non hanno età, occorre solo la volontà di praticarli
 
     
acetosella5
acetosella5 il 18/10/11 alle 17:14 via WEB
Eh però la volontà spesso è faticosa, lo sai e i valori, che come dici tu, probailmente sono sempre quelli, costano un po'.
 
     
elliot1
elliot1 il 19/10/11 alle 08:36 via WEB
a proposito... avrei qui un set di valori usati ma ancora in buono stato, per te (ssssshhhh) a prezzo stracciato!!
 
     
acetosella5
acetosella5 il 19/10/11 alle 09:09 via WEB
Se sono in buono stato li prendo senz'altro, ma tu, perchè te ne vuoi liberare?
 
Lolablu7
Lolablu7 il 15/10/11 alle 22:56 via WEB
Assolutamente no!L'esperienza di chi ha operato con i giovani ha insegnato che i ragazzi assumono comportamenti diversi in base a chi hanno di fronte,poi valutano nel tempo e scelgono.Ovviamente gioca un ruolo anche l'indole,ma all'educazione "intelligente" dei giovani non bisogna mai rinunciare.Bastano i danni già fatti da una certa forma di permissivismo e dalla cultura del più o meno.Mai imporre,ma ragionare insieme!Buonanotte:-)
 
 
acetosella5
acetosella5 il 16/10/11 alle 08:49 via WEB
Questo è il punto che mi preoccupa e che trovo dolente. La facilità con la quale è diventato educante altro dalla scuola e dalla famiglia non è che la trovi deleteria a prescindere, deleteria sarebbe la tendenza a delegare a quest'altro completamente il compito( che è faticoso assai!) Temo che l'idea dell'indole a prescindere possa diventare un alibi in questi casi, ecco.
 
   
SoBBona
SoBBona il 19/10/11 alle 06:49 via WEB
Se siamo 3 sorelle molto diverse è anche vero che le basi dell'educazione sono perfettamente uguali...
 
     
acetosella5
acetosella5 il 19/10/11 alle 09:11 via WEB
Questo è il grande interrogativo da secoli. Se però fosse tutto deciso a priori perchè leggere, ascoltare musica, migliorarsi?
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 16/10/11 alle 12:05 via WEB
Mi ha sempre interessato il rapporto tra ereditarietà e cultura, quindi posso rassicurarti sul fatto che la cultura non sia inutile, anzi... I geni codificano per un certo carattere, ma non agiscono come detentori del 100% di questo carattere (alcuni scienziati arrivano a pensare che essi al massimo danno un 30% ad esso): il carattere (in questo caso consideriamo carattere l'altruismo) è fortemente determinato anche dalla cultura, cioé da cosa viene insegnato. Chi ha questo gene sarà naturalmente portato all'altruismo, ma sicuramente vivendo in una società non altruistica, questo gene regredirà. Al contrario anche chi non lo possiede, potrà diventare altruista se l'altruismo verrà insegnato e si vede circondato da altruisti. Quindi continuiamo a insegnare l'altruismo se vogliamo una società migliore, infischiandocene dei geni. :))
 
 
acetosella5
acetosella5 il 18/10/11 alle 17:19 via WEB
Perfetto. Sono molto d'accordo. La mia preoccupazione era che quella dei geni possa diventare un alibi alla delega totale. Invece l'idea che l'educazione possa incrementare le doti e i talenti che uno già possiede al 30% mi sembra molto rasserenante!
 
artchoker
artchoker il 16/10/11 alle 23:55 via WEB
Pertanto è assolutamente inutile educar rampolli, se il gene c'è o non c'è. Ah! che la Gelmini abbia ragione, a non impegnare risorse nella scuola? diavolo d'un ministro, aveva capito tutto!
 
 
acetosella5
acetosella5 il 18/10/11 alle 17:20 via WEB
Vedi qello che dicevo? Com'è facile, per chi è in malafede trovarsi degli alibi! E la Gelmini e la buona fede mi sembra che non cvadano d'accordo per niente.
 
ceithre
ceithre il 17/10/11 alle 10:43 via WEB
oh sì, io ci credo. Guardo il mio F2 e mi chiedo come fa dopo 15 anni a non recepire certi insegnamenti. Deve essere un qualcosa di innato che fa sì che dopo solo 5 minuti da una mia sfuriata riguardo a casino nella camera, compiti non fatti, risultati scadenti, qualunque cosa insomma, lui sia in grado di chiedermi un piacere. Le altre due F (e non ditemi che è perché è maschio)non si avvicinerebbero neanche se non con bandiera bianca, profuse scuse e lacrime agli occhi! Che sia un gene... beh mi conforta. Capisco che sto battagliando contro la sua conformazione naturale e non contro una sua volontà di ferirmi. Mi guardo attorno e mi rendo conto che è ovviamente una disfunzione genetica in aumento, se di disfunzione si tratta, spalleggiato e non contrapposto dalla società e gli immagini simboli proposte dalle media. Che posso dire? Ora che hanno trovato la disfunzione, chissà che non trovino anche la cura??
 
 
acetosella5
acetosella5 il 18/10/11 alle 17:25 via WEB
Ah, come comprendo quello che dici. Quante volte si pensa che in certi atteggiamenti perniciosi non può che esserci lo zampino di un gene impazzito, perchè nessuna volontà potrebbe essere così deleteria? Chi educa sa pure che questi geni impazziti, lasciati allo sbando, procurerebbero molti più guai di quel che fanno. Quindi genitori, insegnanti o entrambi, insistiamo nell'eroica mansione.
 
   
SoBBona
SoBBona il 19/10/11 alle 06:51 via WEB
C'è una cosa che noto spesso..dimenticare ciò che eravamo noi da ragazzi...io me lo ricordo sempre...e malgrado i cazziatoni che passo a mio figlio ricordo sempre che sono stata estremamente problematica...ma non dipendeva certo da me...torniamo sempre al nucleo della situazione...l'ambiente familiare...pregi e difetti, dolori e felicità nascono soltanto dal nucleo *_*
 
     
acetosella5
acetosella5 il 19/10/11 alle 09:13 via WEB
Ma io credo che quello che sta uscendo fuori è che siamo tutti più o meno convinti che ci sia una percentuale di innatismo e una, più grande, data dall'ambiente educante. Che può molto su un'indole refrattaria, che lasciata a sè stessa probabilmente degenererebbe. Però non sono una tecnica e, come dicevamo sopra, cerco di dare delle interpretazioni di buon senso.
 
 
roseilmare
roseilmare il 18/10/11 alle 21:07 via WEB
Hai ragione. Anche mio figlio è così, il mio F2, come hai scritto tu. Una capra. Ritiro tutto quello che ho scritto prima confidando anch'io nel progresso della scienza:-)))
 
   
acetosella5
acetosella5 il 19/10/11 alle 09:14 via WEB
Ma dài, vedrai che la scienza troverà il modo..e poi a me le capre sono simpatiche...
 
domenicomolinini
domenicomolinini il 17/10/11 alle 17:35 via WEB
Penso che la ricerca scoprirà tanto e tanto ancora. Conosciamo ancora poco sul funzionamento della mente umana.
Sicuramente ogni essere umano ha una sorta di marchio, quella che chiamiamo indole. Tuttavia, voglio pensare che l'indole possa essere plasmabile: dai genitori (se probi ed onesti), dalla scuola (se sia all'altezza) da coloro che governano la res publica (se ne siano degni).
Bisogna credere nell'educazione come processo trasformativo che combatte una rivoluzione contro l'indole, anche la peggiore, e vince.
Ci crede Hugo quando racconta del vescovo Myriel che dona a Jean Valjean le posate d'argento che costui aveva rubato, ed a quelle aggiunge i suoi preziosi candelabri, pur'essi d'argento.
 
 
acetosella5
acetosella5 il 18/10/11 alle 17:29 via WEB
Che genio ad aver scritto quel pezzo. Io credo che l'esempio sia una gran forma di educazione, infatti, Ho sempre pensato che gli alunni e i figli recepissero come spugne più ciò che facciamo di ciò che diciamo. Anche le indoli più ribelli, per esempio, credo che siano colpite dalla bontà più che dal male. In certo qual modo è più rivoluzionaria. Come dicevo sopra il processo educativo è faticosissimo.
 
pomacaanthus
pomacaanthus il 17/10/11 alle 21:08 via WEB
Ciao acetosella, sono qui per restituirti la tua gradevole visita al mio blog. Non credo che doti come l'altruismo o l'egoismo siano semplici fattori genetici. Sarebbe come credere alla fisiognomica di Cesare Lombroso! Ritengo che a forgiare il nostro carattere sono ineviitabilmente l'ambiente e l'educazione ricevute, le persone che si frequentano...E non trascuriamo la Società! questa che viviamo è la peggiore in assoluto, ha insegnato e non solo ai giovani che l'egoismo, il raggiungimento del proprio benessere, anche a scapito degli altri, è l'unico modus vivendi che ci rende forti e sicuri! L'aggregazione, la sussidiarietà e se vuoi l'altruismo non sono (più) doti e valori essenziali del vivere comune! Come si torna indietro, come si cambia una sociètà che ritiene che il possesso del danaro sia l'unico mezzo per giudicare virtuoso un essere umano? Difficile, anzi impossibile impresa! Ciao Acetosella, spero rivederti presto! Pom
 
 
acetosella5
acetosella5 il 18/10/11 alle 19:11 via WEB
Sicuramente la società ha un grandissimo peso. Il fatto che la società attuale sia quella che è mi preoccupa anche perchè, sentendomene io parte, ed essendo abituata (appunto per educazione) ad identificarmi in essa, mi chiedo quanto io abbia, magari in minima parte, contribuito a farne questo sfacelo. Perchè appunto, se si decide che la società è educante non posso mica delegare tutte le responsabilità agli altri? Non so se l'impresa sia impossibile, io non sono così pessimista, penso che raggiunti certi livelli ci sia una sorta di rigurgito fisiologico per certe cose e magari da lì ricomincia la rinascita. D'altronde nella storia è successo altre volte, speriamo bene!
 
   
pomacaanthus
pomacaanthus il 18/10/11 alle 21:16 via WEB
Acetosella, per come la intendo io la Società non è educante, piuttosto inglobante! Bisogna ammettere, in senso lato che la cultura della nostra società è (stavo per scrivere cambiata, ma è un termine errato)è diventata un'alra, diversa sotto molti aspetti rispetto a quella di solo qualche decennio fa e la responsabilità ricade su coloro che hanno impercettibilmente ordinato la diversità! Speriamo Acetosella, forse ce la facciamo! Un piacere chiacchieerare con te! Un caro saluto,Pom.
 
     
acetosella5
acetosella5 il 19/10/11 alle 09:18 via WEB
Inglobante tanto da educare all'accettazione dell'inglobamento stesso, mi pare. Cioè ci ha educato a non reagire.In questo mi sento un po' colpevole anche io. ( E poi, lo ripeto, tendo ad attribuirmi parte delle responsabilità universali, sarà senso di onnipotenza?) Grazie, buona giornata.
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 17/10/11 alle 21:22 via WEB
Bè, posso portare un'interessante esperienza che peraltro tu hai già citato nei commenti: due figli , gemelli, stesso sesso ma diversi, e che hanno anche un fratello maggiore; quindi sono stati allevati nello stesso momento della vita della madre (che con il primo figlio ha giocoforza avuto un'esperienza diversa perchè era il primo, lei era più giovane, inesperta ecc.); l'educazione impartita è per forza di cose (gestire tre figli piccoli non consente di avere tempo per differenziare alcunchè) la stessa a entrambi, il contesto nel quale crescono è lo stesso. Eppure sono diversi come il giorno e la notte, e crescendo diventano sempre più diversi anche nel reagire agli insegnamenti dei medesimi genitori.... come si spiega se non con il carattere e i suoi geni correlati? naturalmente i figli sono i miei :)
 
 
acetosella5
acetosella5 il 18/10/11 alle 19:22 via WEB
Sì, effettivamente l'esempio che porti non lascerebbe adito a dubbi. Non sono una scienziata, non so di genetica e poco ricordo del comportamentismo studiato migliaia di anni fà, ormai. Continuo a pensare, forse solo per affezione al mio ex mestiere, che senza dei potenti sforzi educativi, senza l'idea che certi insegnamenti siano necessari, senza la consapevolezza dell'utilità dell'esempio, un giovane si troverebbe del tutto incapace ad affrontare la realtà. Probabilmente l'indole o il gene sono diversi e apparentemente difficilmente modificabili, ma sono convinta che nel fondo di ognuno quello che resta, oltre all'immodificabilità del patrimonio genetico, siano gli effetti di un educazione impartita con affetto e partecipazione. I tuoi opposti gemelli manterranno nel tempo l'impronta comune tua, ci potrei scommettere!
 
   
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 18/10/11 alle 21:39 via WEB
;-) Se lo fai, spero con tutte le forze che tu vinca! :))
 
     
acetosella5
acetosella5 il 19/10/11 alle 09:18 via WEB
E non puntiamo niente, neanche un caffè?
 
mpt2003
mpt2003 il 18/10/11 alle 22:35 via WEB
e' indubbio che l'educazione abbia un'impronta importante nella crescita dell'individuo, ma temo che una certa predisposizione o dote come vuoi chimarla , sia da considerare, è quel famoso "quid" che fa sì che di fronte agli stessi insegnamenti due individui diversi reagiscano in modi diversi. L'essere umano è un complesso di tante varianti e pensare che sia solo una a determinare l'agire dello stesso mi sembra troppo limitante. ciao. mp
 
 
acetosella5
acetosella5 il 19/10/11 alle 09:22 via WEB
Concordo perfettamente. Credo che siamo giunti più o meno tutti a questa conclusione. Una parte di predisposizione, una parte di educazione familiare ed ambientale, una parte di casualità e una piccola parte di, come chiamarlo? Comincia per c e finisce per ulo. L'educazione forse fa da regista? Ciao, buon giorno.
 
SoBBona
SoBBona il 19/10/11 alle 06:47 via WEB
Buongiorno *_* A me pare una cavolata assurda...certi valori li ho imparati dai miei genitori e li ho trasmessi a mio figlio...è palese che dipende dall'educazione avuta in famiglia...lo vedo da sempre...Il gene è una vera cavolata!!
 
 
acetosella5
acetosella5 il 19/10/11 alle 09:25 via WEB
Il gene non so, forse in futuro si chiamerà in modo diverso quel quid che ci portiamo dentro e che più o meno tutti abbiamo constatato esserci. La famiglia e la scuola secondo me non possono e non devono delegare a questo quid la crescita e la realizzazione dell'individuo. Ciao buona giornata!
 
   
SoBBona
SoBBona il 21/10/11 alle 06:47 via WEB
Mi trovi totalmente in accordo *_*
 
alba_chiara5
alba_chiara5 il 19/10/11 alle 21:42 via WEB
i valori si imparano a casa dai genitori...ma a volte i nostri valori per qualche figlio si vanno a far friggere :))) ciaoooo notte
 
 
acetosella5
acetosella5 il 19/10/11 alle 23:05 via WEB
Ma, magari sono solo rimandati ad un'età piùadulta, chissà? Ciao e buona notte pure a te!
 
vi_di
vi_di il 19/10/11 alle 22:06 via WEB
No, non credo che cadrebbe il discorso educativo. In fondo questa del gene dell'altruismo somiglia alla teoria di Rousseau secondo cui l'uomo nasce buono e se diventa ingiusto la causa è da ricercare nella società che ne corrompe l'originario stato di purezza. Insomma il gene ce l'hanno, ma si può sempre addormentare se non lo stimoliamo in modo giusto
 
 
acetosella5
acetosella5 il 19/10/11 alle 23:07 via WEB
Ecco, questa mi embra l'ottica che debbono avere genitori ed insegnanti. Stimolare il buono e far riflettere sull'inutilità del cattivo. Dovrebbero loro e poi, quello che c'è all'esterno dovrebbe sancirlo premiando, ora mi sa che avviene il contrario, ma noi imperversiamo lo stesso!.
 
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