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Il mio non buttare via niente è ereditario. La mia famiglia vanta numerosi casi affetti dalla medesima patologia. Il più famoso è “Rosinaelasuaborsa” Nomignolo affibbiato a una zia ad un certo punto della sua adolescenza e da lei mantenuto fino alla fossa. La borsa di zia Rosina era la summa della patologia che io mi porto appresso. La sua essenza filosofica nonchè la madre di tutte le borse. La litania veniva recitata tutta unita a sottolineare l’indivisibilità dell’oggetto (e del suo contenuto) dalla sua proprietaria. Avete presente il contrario della filosofia Zen? Laddove bisognerebbe, man mano che ci si avvicina all’estrema soglia, privarsi di tutti i beni materiali per restare soli con il proprio io indivisibile, con la propria essenza, noi ( non è plurale maiestatis, parlo di me e famiglia) si tende al raccatto parossistico. Se qualcuno dei lettori del post qui presente soffrisse della stessa patologia e sperasse di migliorare con l’età, mi corre l’obbligo di avvertirlo che no, non succede. Se sperasse con il tempo di raggiungere l’essenzialità di pensieri parole ed opere/manufatti, sbaglia. Il pensiero forse si, può darsi si riduca un po’ e anche lo sguardo d’insieme si libera dai fronzoli per badare più all’essenziale, ma sulla carta da regalo, i cordini dorati, i contenitori di plastica delle ricottine ed altre amabili cianfrusaglie non c’è scampo. Lì si tiene tutto e si arricchisce il parco giochi pressocchè quotidianamente.
Tornando alla zia, io mi contengo con le borse solo perché ho ancora qualche velleità modaiola, altrimenti svaccherei anche su quel versante. Vi propongo qualche mia specialità, per vostro diletto e mio personale inventario di fine anno.. Carta regalo, natalizia e non. Fotografie e immagini Formine per biscotti e dolcetti vari, Barattolini di fogge strane Scarpe Calzini e calzettoni dai disegni improbabili Cornici e cornicette Brochure di viaggi, ristoranti, musei, mostre, persino qualche cimitero monumentale Campioncini di profumeria Bustine di zuccheri vari Saponette Perle, perline, turchesini e corallucci Lane multicolori. Bottoni Ricette Sciarpe, sciarponi, scarpine e sciarpacce.
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Tu vai al Brico per comprare due tasselli da muro. Ci sono i pacchetti da 10, da 50...se sono tasselli piccoli anche da 100. Devo dire che non costano una cifra enorme, quindi ne prendo un bel pacchetto. E avanti così per anni, e naturalmente la misura che hai non è mai quella giusta, così tutte le volte che ti serve un tassello ne compri 50 o 100.
Il trucco è nasconderli in cantina. Quando ti servono due tasselli due, tu non ti ricordi dove li hai messi e quindi vai e ne compri altri 100. E così via.
In cantina dovrei avevre dai 10.000 ai 30.000 tasselli di varie misure, ma non so dove.
E mi sono anche reso conto con raccapriccio che non ho abbastanza muro per tutti...
Perchè, (come già tu donna intelligente sospetterai), sono una nipote emigrata al sud, della suddetta zia Rosinaelasuaborsa. A me mi si potrebbe più modernamente appellare Eta Beta e la sua gonnellina magica o Mary Poppins e il suo borsone...Adesso poi che leggendo il tuo post apprendo che la diagnosi è infausta e che i miei periodici proponimenti zen non sono destinati a vincere sull'accumulo compulsivo e caotico, mi sento un pò irredimibile (parola che avrei amato fosse accostata a qualcosa di peccaminoso che mi affliggeva, alla Anna Karenina per intenderci, che non alla zia Rosinaelasuaborsa )...
Bisogna traslocare una volta almeno ogni 10 anni in una casa appena più piccola. Ed i giochi son fatti. Sei obbligato a scegliere, a discernere, a buttare.
Ora che ci penso, sarebbe ora di rifarlo, un bel trasloco...:o)))
Rido.....penso che se lo dico a mia moglie, mi dice "ma tses fol?!?!"...ahahahah...:o)