DUE DI DUE
"...la prima volta che ho visto Guido Laremi eravamo tutti e due cosi' magri e perplessi ,cosi' provvisori nelle nostre vite da stare a guardare come spettatori mentre quello che ci succedeva intorno entrava a far parte del passato. Il ricordo che ho del nostro primo incontro e' in realta' una ricostruzione ,fatta di dettagli cancellati e poi modificati . In questo ricordo io sono in piedi al lato della strada ho le mani in tasca e il bavero del cappotto alzato e cerco di assumere disperatamente un senso di non appartenenza al mondo . Ma ho 14 anni ed odio i vestiti che indosso , odio il mio aspetto in generale , e l'idea di essere qui in questo momento..."
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ESCO A FARE DUE PASSI - FABIO VOLO"Sentimentalmente la mia vita è una frana. Come sempre non sono fidanzato, ho delle storie, delle relazioni, ma a livello di coppia sono immaturo, non so amare, sono come un bambino. Credo che sia paura. Paura d’amare. Credo sia restare soli per paura di rimanere soli. Paura dell’abbandono. Non voglio essere abbandonato da nessuna parte e da nessuno. Non voglio essere abbandonato a una fermata del tram, né in un grande magazzino, o in un bar. Non voglio essere abbandonato da una donna, da un amico, da una pianta, dalla mia famiglia e nemmeno abbandonato da me stesso. Quando scendo troppo a compromessi sento che mi sto un po’ abbandonando, Ma non voglio. La mia paura di soffrire con le persone mi ha portato ad avere uno strano meccanismo. Quando conosco qualcuno che mi piace cerco subito qualche difetto anche piccolo e me lo metto lì da parte, e come un’arma la tengo pronta per sferrarla in caso di necessità. Se la persona mi ferisce, quel piccolo difetto diventa enorme e mi aiuta a screditarla e a soffrire di meno. E si che non sono difficile, se pensi che sono solo due le categorie di ragazze con cui non potrei mai stare: una è quella che sale sulle spalle di qualcuno ai concerti e se ne frega di quelli dietro, e l’altra è quella che vuole andare con il risciò sul lungomare. Se invece parliamo delle caratteristiche che deve avere, diciamo che ce n’è una che assolutamente non deve mancare, ed è che voglio una ragazza comoda. Per comoda intendo per esempio che se dobbiamo sederci per terra non mi dice che ha paura di sporcarsi i pantaloni, comoda vuol dire che se vado a trovarla a casa la domenica, non è di quelle che ti aprono la porta già truccate e vestite come quando sono fuori. Comoda per me vuol dire che non risponde in modo autonomo alla richiesta "Belli, perfetti e pronti". Un’altra caratteristica che deve avere è la capacità di rimanere sola. Conosco un sacco di persone che non riescono a stare sole, persone che escono tutte le sere, che vanno a trovare chiunque, che si iscrivono a mille corsi… Portare fuori il cane la sera era una delle cose che serviva anche a fare due passi e riflettere sulla giornata, era il momento meditativo…. Voglio una che sa stare sola. Forse uno dei motivi per cui non sono fidanzato è che io mi sento già da solo una coppia. Litigo con me stesso, mi parlo, a volte non mi sopporto, a volte faccio l’amore, a volte mi manco, a volte mi tradisco, capita che mi racconti bugie, che mi dimentichi degli appuntamenti, e spesso mi vorrei lasciare. Un sacco di volte vorrei prendermi una settimana di tempo da me stesso, senza sentirmi, per scoprire come mi sento. Insomma, io vivo da anni con questa relazione e alla fine, nonostante le difficoltà che si possono avere stando in due, devo dire che ci sto abbastanza dentro. Non è facile rinunciarci. Certo non posso essere considerato uno difficile per questi motivi. Forse il vero motivo – l’unica mia colpa – può essere quella di fantasticare troppo quando incontro una ragazza, di farmi troppi film in testa, e di rimanere poi deluso dalla realtà. Quante persone come me sono penalizzate dalla propria fantasia: i registi dell’amore, quelli che immaginano di fare delle cose, con la ragazza o il ragazzo che hanno appena incontrato, e si fanno dei veri e propri film. Andare a vivere insieme, per poter dipingere la casa (lei rigorosamente in salopette tutta sporca di vernice), o passare dei week-end in un baita di montagna davanti al fuoco, o stare in camere d’albergo con vasca idromassaggio e lume di candela e la mattina dopo abbondanti colazioni a letto, spremuta d’arancia, brioche con la marmellata e caffè." |
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POESIA
"Il tempo perso" di Jacques Prévert
Sulla porta dell'officina
d'improvviso si ferma l'operaio
la bella giornata l'ha tirato per la giacca
e non appena volta lo sguardo
per osservare il sole
tutto rosso tutto tondo
sorridente nel suo cielo di piombo
fa l'occhiolino
familiarmente
Dimmi dunque compagno sole
davvero non ti sembra
che sia un po' da coglione
regalare una giornata come questa
ad un padrone?
Inviato da: Wetter
il 10/08/2018 alle 18:01
Inviato da: Wetter
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