Creato da ro.sheen il 10/10/2011

rosheen

nel vento dell'anima

 

...io mi inchino a chi vecchio un tempo sedeva...

Post n°18 pubblicato il 01 Agosto 2012 da ro.sheen

 

 

 

Colline musicanti delle note erbose

fummo il passo lieve della notte

come onde ci liberammo archi di vento

foglie di conchiglie

e sopra di noi c'era il mare

ad attenderci nell'altalena della storia

Senza muoverci

fummo nel dondolio della vita

Ci raggiunse il profumo del melograno

spaccato in due da chicchi troppo succosi

per essere lasciati alla trappola della sfera

e roteando

si fermarono nelle fessure dei denti

troppo gustosi per non trattenerne 

la saliva della passione

...deglutemmo l'istante di un sapore animale...

e poi...poi sentimmo che andava

come vanno i polmoni per obbligato fiato

Sedemmo allora sulle orme del condizionale

che non ha tempo lungo abbastanza per ridere dell'ora

e giocammo con i sassi del destino

che non ha chioma da legare e reggere in una treccia di incroci

...quanti cerchi siamo capaci di far nascere

sulla superficie d'un acqua che disseta

se non ha piatto il fondo di un respiro...

Sotterranei i pensieri 

come formiche a costruire imprevedibili tunnel

Sono arrivata quando la foglia  già aveva mangiato il suo cuore

e rivoli di trame già aveva disegnato sul pigmento del secco germoglio

Mi sono persa nell'incrocio tra l'arrendevolezza e la pazienza

trovando sei zampe per strisciare, correre via

o aspettare il tonfo del masso caduto dell'esperienza

Sono scivolata nella coda della cometa

troppo lontana dal cuore che conduce

e ho lasciato l'energia del soffiare

facendomi trasportare dalla mente che non crede

Cerco la sciammia del coraggio

che si arrampica sugli arbusti sempre verdi

mentre mangio lombrichi di albe e dormo su tramonti senza soli

Cerco il passo della condizione di una terra silenziosa

che si rammarica del fieno nelle balle

lasciato evaporare del sudore della pelle

quando si dissetava la passione per la vita

...quando guardavo te 

che avevi capelli raccolti da spilli d'argento e profumo di dama antica

mentre le rughe, lente

ti percorrevano il sorriso

e sentivo che passava...

passava...passa...

ancora...ora

toccami di aria e rotola sui pendii del cielo

che non sa della prigione del tempo

fammi pesce dell'aria e uccelllo della terra

lasciami sprofondare nell'incrocio della ruga

che unisce l'angolo di labbra al sorriso degli occhi

...ci vuole forza per l'andare...

io mi inchino a chi  vecchio un tempo sedeva

al capo tavola della vita

servendo il tempo dell'esperienza su piatti d'argento

e mescolandone i sapori con i sorrisi rugosi

ci vestiva della bellezza della vita...


rosheen


 
 
 

...stordiscono i venti della quotidiana malvagità...

Post n°17 pubblicato il 01 Giugno 2012 da ro.sheen

 

Scricchiolii di luce sospendono corse

vapori di sabbie hanno la seta

che percorre le terre del silenzio

Non c'è profumo che invade il fiore risucchiato dal perdono

cercavi il petalo  morbido al tocco

...ma come puoi prendere il tempo senza mani e senza braccia...

Così sparisce il giorno

come carta di riso sgranocchiata dal topo

Tu ridi e ti beffi della statua del candore

e hai baffi di corda che stritolano respiri

Si, tu stupisci le crepe della ingenua giovinezza

e ti inchini alla guerra dei colori sbiaditi

 ... c'è un bimbo lontano a ricordare le foglie
ma non senti la pioggia della regale credenza...

Stordiscono i venti della quotidiana malvagità

e rincorrono lembi della terra che salva

Non c'è forza di un domani sicuro

e giri come vortice in un buco sabbioso

mentre muore la salvia a insaporire stufati

 o scorre a pulire denti ormai lisi

Ma il rosmarino è all'ombra del profumo

aghi di bosco per una tana che non vuole ci sia il rimorso

...come corre la maniglia di una finestra sempre aperta
mentre guardi il vetro che s'imprigiona alla cornice...

Gambe nude e braccia spoglie

feriscimi della sciocca finzione

che abbia un nome il tempo di un tale istante

che  abbia fine un oltre che non comprende

Stancano le parole quando corrono su vie parallele

e mai incontrano la luce del conoscere

...tu mangi la briciola del solo istante
io guardo la tua bocca mentre dilania la tua fame...

Demone di vischio

non ha baffi il topo fugace

Nei cunicoli dormienti

s'insinua il suo occhio di sangue

e nelle pieghe della veste

si lava dell'acqua nera

e nel bisbiglio che passa

il catrame ricopre l'ora

Si confonde nel fetido liquame

a dispensare ginestre senza fiori

mentre sulla collina

s'addormenta il vento

...inchiodami all'albero dall'occhio profondo

e sparisci nella condanna della polvere al vento

costretta a vagare

 posarsi e ripartire...

 

rosheen

 
 
 

...la bocca a succhiare linfa d'amore

Post n°16 pubblicato il 03 Maggio 2012 da ro.sheen

 

Mi perdo negli attimi che incedono nel lungo scorrere del respiro

quando si prende il giorno e lo si lega all'immenso

quando s'assapora la fine di un inizio che s'allunga

e ci si immerge nella sobrietà dell'esserci

Mi perdo nei movimenti di una mano che gentile si libra di pensiero

dipinge la semplice forma dell'occhio che s'apre e si chiude

e come un respiro

inspira ed espira la meraviglia dell'ora

…chiedimi se di troppa aria ho arsa la gola
o se tinta è  la bocca del rossetto di lingua…

Mi perdo nell'incrocio delle pupille che attraversano i rami e oltre

sfuocati di reale

appaiono gli alberi

che si moltiplicano in un bosco di incroci tra suoni e silenzi

e lì, dove sboccia la bocca a succhiare linfa d’amore

dove è fondo il punto che si bagna di nettare

sprofondo nel desiderio che per me ha il sapore del passo rubato

Ora

ora che api e falene baciano pollini e notti

mi perdo nella pienezza dei miei silenzi e nella nullità della mia consolazione

nella carezza di  tempo che abbraccia le corse di ieri e le girandole del sorriso

Perché oggi

rubo le labbra degli amanti

nello sguardo di tenerezza ne disegno i  sospiri

e mi getto nell'onda del loro bacio che vorrei fosse la mia acqua

Io mi perdo nella roccia rumorosa degli attimi altrui

dentro me sospinti nel buio della gelosia

ed urlo la dolce tempesta  di dita incastonata ad indicare

punte di stelle luminose

dove c'era la scia che mi condusse tra rami di vento e colore

dove il vortice si legava all'occhio prigioniero nella sua libera esplosione

Ora implodo nella scintilla di un bacio sotto

lento

nascosto

e striscio la lingua su lembi di terra dove il sapore

è la grotta buia del tormento

…dimmi se nascono fiori dai petali di pioggia
e s'innalzano foglie a smuovere venti
o se sono turbinii di polveri a vestire capelli…

Sto bene nella gonna che nasconde la via dei profili

seguire l'immagine di dita ad aprire valichi di confini

…sto bene strisciare il passo che osserva la mano che passa la gola

assorbire quei suoni di pelle e…

… sporcarmi di saliva

rosheen

 
 
 

Come mandorlo in fiore

Post n°15 pubblicato il 24 Marzo 2012 da ro.sheen

 

Si staglia il paesaggio nella sospensione della gravità

quando i raggi di luce riflettono nebbie

così rimango sulla collina al rovescio

mentre chiedo all’occhio di sintonizzare i colori

che lenti si spengono in un viale di mandorli in fiore…

 …io ero la bambina che dell’erba ne faceva il bosco

 case di gnomi dai cappelli verdi i riccioli di foglie

rosse le bacche velenose da mangiare

si sentiva allora passare la folla del silenzio

percorrere il torrente del mattino

…ero il cinguettio del giorno che amava la sera…

Tremolii le luci come polveri di ieri dalla lontananza tattile

si rincorrono ora nel vento che s’addormenta

Non spiegarmi del giorno che fa principi i ranocchi

non narrarmi della notte che porta cavalieri

io abbraccio la luna per prenderla a calci nello specchio dei miei occhi

e gioco con il sole a strapparne i suoi raggi per farne i miei capelli

Ho lasciato la punta che si arrotola all’inizio

 nel bulbo che si fa radice del pensiero

dove dorme la forma della mia sensualità

spenta femmina pallida d’improvviso

…come è strana la morte quando sorprende sé stessa morendo …

Sento il prurito delle ore che non sanno

delle quote impreviste della sorpresa

ero campanella di prato a rincorrere il solletico dell’erba

ero nel ramo del ciliegio, rossa, tonda da mangiare

ero dove si muore prima d’essere vivi

 nell’inferno del controllo

 tra la fortezza delle conclusioni e le sicurezze dei dubbi

Pallida, tonda, piena a ore e mezza più spesso

sovente sono lo spicchio tagliente della mia stessa rotondità

e irraggiungibile sprofondo nei crateri del buio

in cerca del mare della vita

 …servirebbero artigli famelici per tenersi aggrappati all’acqua turbinosa

e labbra come ventose a cavalcare i delfini del cielo…

Ma si spezzano le unghie ed ha sete d’aria la bocca

e sono ancora, sì

la bambina che fa del bosco la sorpresa della vita

Sono dove arriva il pianto dell’immensa brevità dell’ora

che lava e purifica l’occhio del cuore

… così preziosa la vita nei suoi attimi…

non nasconderli nelle fiabe del per sempre

 

 

 rosheen

 
 
 

Lungo è il tempo della paura

Post n°14 pubblicato il 15 Febbraio 2012 da ro.sheen

 

 

 


Macina e rulla il piatto fondo dell’indice

mescola il vibrare di pensiero

E’ immobile il petalo che silenzioso rimane

nel caldo inizio di una stagione

Ci sono segreti che portano via la terra

come uragani senz'occhio

la vestono di ombre rumorose

...sono tormenti che hanno bisogno di catene

perchè non si facciano ancora ai piedi del respiro

e non s'impossessino del giorno...

Posso vestirmi di fiori che sorridono

o spogliarmi alla pioggia che gioca

e usignolo

fingere la danza della primavera

ma sprofondo nel bosco che non ha radici

e senza ramo

non trovo nido dove imboccarmi di briciole sicure

In una scatola si racchiude l’impronta di volpe

ma ha odore la sua corsa e punge il pelo in un'eco che rimane

...senti com'è fermo il ramo della gemma del caduco proseguo...

Lento scorre il sentiero

ti ascolta senza muoversi

e pesa la sacca di ieri ad ossigeno di un passo

quando occhi pungono suola e pelle e sono ovunque

a spiarti

in una mente che si perde nel male che si fa ragione

...ecco, a volte io cado nella buca del respiro

dove s'introietta il pensiero

e s'affanna come tangente a sfidare

la linea piatta del comprendere

Ho paura delle tempeste della mente, senza controllo

filanti spinate schegge d'improvviso

Si diletta il compasso del cuore

per un cerchio senza raggio, senza centro

e si concede la circonferenza alla morbidezza del tocco

che non è sempre fissa la perfezione di un’anima

ma sprofonda al pugno della disperazione

e respira alla carezza del contorcere le forme

Brevità di una soave circostanza che si fà asfissia...

Scende la lacrima a ghiacciare sulla punta di naso

e la prende la lingua a nutrirsi del sapore del cuore

o la lascia cadere che s'assorba nel fango di un oblio

dimentichi la sua corsa e la luce degli occhi

Si mangia ingoiando tempesta

che non hanno ragione le stelle a specchiarsi su un tavolo di male

quando le mani non portano i segni della morbidezza

e facile la bocca s'apre al vento della sbornia...

...quando gole secche, avide di vuoto

strappano lembi e come carne d'animale

ne gettano le ossa

brandelli di pelle sputano

ghigni stonati a rcihiamo di un silenzio

che imbiancherà i capelli

mentre si perdono le unghie a graffiare la ruggine di una verità...

Gira la molla di una giostra senza seggiole

cade la foglia sul guscio di una lumaca

che lenta corre lo strisciare di muschio e disegna la sua via

... chissà se avrà pena nella tormenta della ruga

la foschia d'occhi che arriverà ad oscurare misfatti e cervelli

Gira la chiave e gira

stride il minuto quando è rubato dal non respiro

ed è fatica come grida di porco al rito del suo sangue

lungo è il tempo della paura


 

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