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Filosofia del viaggio
Il viaggio fornisce l'occasione per dilatare i cinque sensi: sentire e comprendere in modo più profondo, guardare e vedere in modo più intenso, assaporare e toccare con maggiore attenzione. Teso e pronto a nuove esperienze, il corpo in subbuglio registra più dati rispetto al consueto.
Viaggiare intima il pieno funzionamento dei sensi.
Emozione, affezione, entusiasmo, stupore, domande, sorpresa, gioia e sbalordimento, ogni cosa si mescola nell'esercizio del bello e del sublime, dello spaesamento e della differenza.
Michel Onfray
James Michener
Man learns what he sees
and what he learns
influences what he sees
Visto da vicino, nessuno è normale.
Strana questa cosa dei viaggi, una volta che cominci, è difficile fermarsi. È come essere alcolizzati. |
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Ciiiiis
Post n°1538 pubblicato il 19 Settembre 2011 da poison.dee
Questa ingiustificata botta di freddo mi ha colto alla sprovvista, che io sono un animale estivo. E non sono ancora pronta ad affrontare il freddo. Non sono mai pronta a dire il vero. Comunque, questo week end mi è scivolato tra le mani, e quasi non me ne sono resa conto. Venerdì pomeriggio io e la bionda siamo andate a Bra, che abbiamo raggiunto in un tempo ragionevole. Peccato averci messo un tempo irragionevole a trovare i parcheggi, che il centro era off limits. Siccome sono una signora, sorvolerò sul fatto che il “comodo servizio navette” fosse a pagamento, e non fosse nemmeno tanto comodo. Comunque, una volta arrivate nei pressi della stazione, ci siamo immerse in un tripudio di sapori che, se come me ami il formaggio, non ti possono lasciare indifferente. Non possono lasciare indifferente nemmeno la bilancia, se proprio proprio vogliamo essere pignole, ma tant’è. Al secondo blocco di stand stavo sfiorando la disidratazione, e mi sono scolata una weiss in 54 secondi. Quest’anno mi hanno entusiasmato particolarmente alcuni formaggi inglesi e americani, Infatti sono tornata a casa con una ricotta... abruzzese. Perchè, diciamocelo, mi sembrava brutto tornare a casa da “cheese” senza nemmeno un formaggio. Se vogliamo considerare formaggio la ricotta, ecco. In ogni modo, dopo un altro po’ di assaggi io e la bionda ci siamo prese una doverosa pausa. E ci siamo date allo shopping. Che se hai una reputazione da difendere, la difendi, costi quel che costi. Quindi ci siamo concesse una pausa vera. Comodamente sedute a un tavolino sulla piazza, con una bottiglia di… chinotto! Mentre aspettavamo che ci raggiungessero gli indigeni, la poison ha pensato bene di mettersi alla ricerca di un bagno. Dove, mentre attendeva di lavarsi le mani prima di andarsene, è riuscita ad attaccare discorso con il signore davanti a lei, che aveva appena finito di spendere, attaccato ad una slot-machine, l’equivalente di quello che gli sarebbe costata una settimana all-inclusive in Tunisia: “Scusi signora, le lascio subito il posto” “non si preoccupi, non ho fretta” “sa, queste monete lasciano un odore terribile” “ah, le posso assicurare che anche i formaggi non scherzano” “adesso ci diamo il cambio, io vado ad assaggiare i formaggi e lei gioca alle slot” “no, guardi, non mi ci metto nemmeno, sono talmente fortunata in amore…” “carina com’è non si sbaglia!” Alla fine un complimento è un complimento, anche se te lo fanno in un cesso. Quindi ho raggiunto gli altri nella piazza, e siamo andati a farci una birra. Altri passi, altre parole, altre risate… poi la cena, cacio & pepe. Tanto pepe. E poi il concerto di Roy Paci. Bravo, eh? E aveva pure un bassista (basso) molto carino. Che io lo guardavo, il bassista basso, e pensavo che aveva una di quelle facce da schiaffi che mi piacciono tanto.
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