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è pur sempre agosto.
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Filosofia del viaggio
Il viaggio fornisce l'occasione per dilatare i cinque sensi: sentire e comprendere in modo più profondo, guardare e vedere in modo più intenso, assaporare e toccare con maggiore attenzione. Teso e pronto a nuove esperienze, il corpo in subbuglio registra più dati rispetto al consueto.
Viaggiare intima il pieno funzionamento dei sensi.
Emozione, affezione, entusiasmo, stupore, domande, sorpresa, gioia e sbalordimento, ogni cosa si mescola nell'esercizio del bello e del sublime, dello spaesamento e della differenza.
Michel Onfray
James Michener
Man learns what he sees
and what he learns
influences what he sees
Visto da vicino, nessuno è normale.
Strana questa cosa dei viaggi, una volta che cominci, è difficile fermarsi. È come essere alcolizzati. |
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« Fuori porta. Fuori portata. | L’uomo in prestito » |
delle strane associazioni che possono scaturire da una coppia di neuroni che rimbalza nello spazioCip e Ciop sono rilassati. Ultimamente sto facendo in modo che si agitino il meno possibile. Che poi iniziano a rincorrersi, fanno bordello, e finisce che mi viene mal di testa. Poi, capita che leggo un post in cui si parla di tagliatelle shirataki e decido di andare a pranzo al ristorante giapponese sotto l’ufficio, perchè mi è venuta voglia di yaki udon. Che assomigliano alle tagliatelle shirataki nello stesso qual modo io posso ricordare (al buio, in una stanza buia e vestita di nero) Monica Bellucci. Comunque. Entro, saluto. E prendo posto in un tavolo vista acquario. Solo perchè i posti al bancone sono già occupati. Che a me piace sedermi al bancone e guardare i ragazzi sfilettare il pesce, e preparare i maki e i nigiri. Invece. Lì, al tavolo. Da sola, a guardare i pesci nell’acquario. Mentre i pesci nell’acquario probabilmente guardavano me. O forse no. Che poi mi sono incantata a guardare un pesce. Forse era una carpa giapponese, tecnicamente parlando. Ma aveva la faccia da passerotto. Ed era davvero carino. Poi nel mio campo visivo si è materializzato il proprietario del ristorante. E ho smesso di guardare il pesce passero. E al posto di cip e ciop, i neuroni, mi si sono risvegliati tom e jerry, gli ormoni. E mentre mi offriva un bicchiere di vino, mi faceva i complimenti per le scarpe. Dicendo che a lui sono sempre piaciute le donne che sanno camminare sui tacchi. Ma lo sanno tutti che io non so leggere fra le righe.
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il 12/04/2022 alle 11:51
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