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Post n°771 pubblicato il 31 Ottobre 2008 da poison.dee
 
Tag: cinema

Quando negli anni 80 acquistai i due LP dei Joy Division, Ian Curtis era già morto. Suicidatosi il giorno prima della partenza per il primo tour del gruppo negli Stati Uniti. E il film di Anton Corbijn, fotografo al suo esordio cinematografico, ci ripropone sullo schermo, in un bianco e nero che ben si adatta allo spirito della band, la vita del giovane artista, interpretato da un bravissimo Sam Riley, e della sua difficoltà a mantenere il controllo sulle cose. Sulla sua vita, innanzi tutto. Incapace di “scegliere” fra la moglie, sposata forse troppo presto, e l’amante, conosciuta dopo un concerto. E incapace di accettare la sua malattia, l’epilessia, con gli attacchi sempre più frequenti, oltre alla convinzione di non riuscire a gestire il successo.  
Fine delle trasmissioni.

 
 
 
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