viaggiando... (meno)

The great rock’n roll swindle

Uscire da una sala cinematografica e ritrovarsi abbagliati dal sole e con in più uno splendido cielo azzurro non capita spesso, infatti inizialmente ero un po’ stranita. Ma mi sono ripresa subito (o almeno, credo) e, approfittando del fatto che era comunque presto, io e la Paola siamo entrate in un po’ di negozi, tanto per far passare il tempo, visto che – secondo noi – era presto. Poi siamo andate a pranzo e, con assoluta tranquillità, alle 13.30 eravamo all’Ambrosio, per provare ad assistere alla proiezione di W, di Oliver Stone. Peccato che i posti per accreditati, abbonati e paraculati fossero già abbondantemente esauriti, e sarebbero entrati solo (e forse nemmeno tutti) coloro che avevano acquistato il biglietto individuale per lo spettacolo. Così ci siamo rassegnate a ripiegare su una visione alternativa. Avremmo potuto spingerci fino al Greenwich per rivedere “Drowning by numbers”, ma la pigrizia, unita al vento gelido ci ha fatto subito desistere, optando per una comoda visione di “The great rock’n roll swindle” di Julian Temple, documentario sulla storia dei Sex Pistols dal punto di vista di Malcom Mc Laren, loro manager. Abbastanza noioso, se si esclude Sid Vicious che canta my way.