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Sola me ne vo per la città

Post n°1058 pubblicato il 13 Ottobre 2009 da poison.dee
 

Sola... si fa per dire.
Soli sul 3 è ardua, a meno che non siate l’autista (e/o manovratore) mentre torna in deposito. Comunque, sono uscita un po’ prima dall’ufficio per andare a ritirare il passaporto. Sappiate che – come se una brutta foto non fosse sufficiente – ora, nei nuovi passaporti, nella pagina con le generalità, la foto è doppia.
Poi c’è la pagina con le avvertenze: il presente documento contiene elementi elettronici di elevata tecnologia (e già un po’ ti intimidisce) e deve essere conservato con cura, evitando sollecitazioni (sollecitazioni? Come si sollecita un passaporto?) meccaniche (pieghe o urti) (ah, ecco) ed esposizioni ad agenti esterni critici (fonti di calore ed umidità eccessiva). Prima della partenza è bene verificare l’operatività sugli appositi terminali. Adesso. Tralasciando il fatto che io, personalmente, gli appositi terminali non li ho mai visti e quindi non so dire se sarei in grado di riconoscerne uno, qualora lo incontrassi, vorrei che mi si spiegasse come ci si regola se decidessimo di andare, per fare un esempio in cui umidità e calore la fanno da padrona, a Salvador de Bahia? Che durante la nostra permanenza in quella città ci si aggirava per le strade abbruttite da un tasso di umidità tale che sembrava avessimo la bizzarra abitudine di farci lo shampoo con l’olio motore.
Ma anche questo, mi sa, lo scopriremo solo vivendo.
Tornando in ufficio me la sono presa comoda e ho deciso di fare una passeggiata per il centro. Ovviamente senza evitare giri al mercato, osservazione vetrine, soste sporadiche in alcuni negozi, estrazione maestosa e incontrollata di carta di credito.
Quello che  mi chiedo adesso è: siamo sicuri che di una maglia con una fantasia a gufi io avessi proprio proprio bisogno?
Non scervellatevi troppo, la risposta la conosco.

 

 
 
 
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