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« Il figlio più piccolodell’immane tragedia »

di organigrammi aziendali e ferie residue

Post n°1160 pubblicato il 03 Marzo 2010 da poison.dee
 

Ieri pomeriggio ero in ferie.
Ho portato mia mamma dal dentista.
Del resto quando una sa come divertirsi, non si fa mancare nulla.
Ma guardiamo il lato positivo: non ho dovuto ricorrere alla fatina dei denti, me la sono cavata con un barattolone di gelato.
La mia società, o meglio, la società per cui pregiomi lavorare da una dozzina d’anni, ha un organigramma, che viene aggiornato con una regolarità tale che il bidifus regularis se la sogna. In codesto organigramma la sottoscritta, da sempre fidata assistente di uno dei due direttori tecnici è menzionata come “forza condivisa”. Ovvero in condivisione e a supporto dell’altro direttore tecnico. Come del resto è configurata la di lui assistente, la collega G.
Che – non so alla collega G., ma a me – quando l’ho letto, mi sono anche girati un po’ i coglioni.
Comunque.
Venerdì scorso, uscendo dall’ufficio, sono andata a salutare il mio capo, preannunciandogli che ieri pomeriggio sarei stata in ferie.
Lui, luminoso dirigente del terzo millennio dallo stipendio di giada non si è fatto sfuggire l’occasione e mi ha domandato:
“A proposito di ferie, quando intendi finire quelle residue?”
Regola vuole che a domanda stupida segua risposta idiota, ma qua delle regole abbiamo imparato bellamente a catafottercene e quindi, nonostante l’unica risposta possibile fosse: “E io che minchia ne so?”, ho pensato che lui era pur sempre il mio superiore, e che un minimo di rispetto sarebbe stato opportuno.
Infatti gli ho risposto semplicemente: “E io che minchia ne so?”, spiegandogli che le condizioni di salute di mia madre non mi consentono di fare programmi e previsioni, cosa che – purtroppo – è schifosamente vera.
Lui mi guarda con un’espressione mista fra lo scettico e il comprensivo e aggiunge: “Guai a te se te ne vai ancora in ferie prima di natale!”
“Capo, ma è successo una volta sola da quando lavoriamo assieme!”
“Appunto, vedi di non farlo succedere più, che a dicembre qua è stato un casino...”
“Scusa capo, fammi capire, ma non avevi a disposizione le altre due forze condivisibili? Mi spieghi come cazzo è che qua l’unica che condivide sono io, mentre quando io manco anche solo per un giorno torno in ufficio e mi trovo una scrivania che sembra mi sia assentata per un periodo equivalente alla gestazione di un’elefantessa asiatica?”

Non ha saputo rispondere.

(per la precisità, il periodo di gestazione dell'elefante(ssa) asiatica è di 645 giorni)

 
 
 
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