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Aspettando il sole

Post n°1232 pubblicato il 14 Giugno 2010 da poison.dee
 

Quando arriva la bella stagione (a proposito, quando cazzo arriva la bella stagione, qua nel nord ovest?) anche la vecchia poison lascia da parte le sue abitudini invernali e, abbandonati il felpone consunto, il divano e la copertina di pile, fedele trittico compagno delle domeniche invernali, decide di dedicarsi ad attività più ludiche.
E così ieri mattina, dopo aver scrutato il cielo, ho stabilito che lavare le lenzuola non era cosa, e, prima di dedicarmi alle rituali abluzioni settimanali a base di sapone nero e kessa, ho deciso che potevo estirpare un po’ di erbacce dal giardino.
Ordunque, giardino è un nome affettuoso per indicare quello che un tempo era effettivamente un giardino. Poi, per un insieme di motivi che non starò a raccontare, il fu giardino è diventato terra di nessuno. O meglio, di esclusiva proprietà delle erbacce. Ma roba mai vista, alta anche più di un metro, eh? Ovviamente affrontare la foresta con un normale tosaerba non è più fattibile, e ho contattato una ditta affinché lo sistemi. Ma, nell’attesa che venga il giorno, io non riesco più a tollerarlo. E così, armata di una forbice da giardino, ho estirpato erbacce – a mano – per due ore. No, tranquilli, tutto a posto. A parte il fatto che ho inopinatamente risvegliato i bicipiti femorali, che dormivano il sonno dei giusti da almeno 20 anni, un terzo del prato è tornato al suo originario splendore.
Un paio di palle. Fa schifo, ma almeno fa schifo raso terra.
Adesso non mi resta che affrontare il resto... e poi mi farò fare uno sconto dalla ditta specializzata, visto che in pratica il lavoro sporco gliel’ho fatto io.
Il resto della giornata è stato meglio, però. Un giro in città al Food Market Festival e poi un salto ad Asti per un gelato in compagnia...

 
 
 
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