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è pur sempre agosto.
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Filosofia del viaggio
Il viaggio fornisce l'occasione per dilatare i cinque sensi: sentire e comprendere in modo più profondo, guardare e vedere in modo più intenso, assaporare e toccare con maggiore attenzione. Teso e pronto a nuove esperienze, il corpo in subbuglio registra più dati rispetto al consueto.
Viaggiare intima il pieno funzionamento dei sensi.
Emozione, affezione, entusiasmo, stupore, domande, sorpresa, gioia e sbalordimento, ogni cosa si mescola nell'esercizio del bello e del sublime, dello spaesamento e della differenza.
Michel Onfray
James Michener
Man learns what he sees
and what he learns
influences what he sees
Visto da vicino, nessuno è normale.
Strana questa cosa dei viaggi, una volta che cominci, è difficile fermarsi. È come essere alcolizzati. |
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time out
Post n°1363 pubblicato il 21 Dicembre 2010 da poison.dee
Da quando sono tornata la vita in casa poison sì è fatta abbastanza difficile. Non che prima fosse una passeggiata sull’olio extravergine, ma insomma... La poison mamma, in un impeto di genialità creativa, ha deciso di autosospendersi la cura, in modo che io, al mio ritorno, potessi trovarmi di fronte un donnino traballante, balbettante e semi-delirante. In pratica tutto quello che una figlia unica di madre vedova desidera di più al mondo: vedere sua madre che se ne va in aceto. Non avendo io il gene della crocerossina caritatevole, né tanto meno quello di madre teresa, spesso e volentieri la mia (limitata) pazienza va a farsi fottere nel giro di 30 secondi, perchè di fronte ad una donna annientata dal dolore mentale, che scoppia a piangere mentre sta mangiando il minestrone, io non so davvero come comportarmi. Qualche sera fa ho telefonato allo psichiatra. Che mi ha suggerito un periodo di ricovero. Con lei che ripeteva fra i singhiozzi “non voglio andare all’ospedale, non voglio andare all’ospedale, non voglio andare all’ospedale”. Che, se ci pensi, non fa una grinza. Nessuno – sano di mente – vorrebbe andare all’ospedale di sua spontanea volontà. Ho provato a prenderla con le buone, e, destreggiandomi nella sconosciuta arte della maieutica, ho cercato di convincerla. Si è calmata, ma qualcosa non ha funzionato, perchè alla fine è stata lei a persuadere me di rimandare la questione ricovero. Sono riuscita a convincerla che un breve (?) periodo in ospedale sia la cosa migliore. Mi servirebbe qualcuno che riuscisse a convincere anche me.
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