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è pur sempre agosto.
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Filosofia del viaggio
Il viaggio fornisce l'occasione per dilatare i cinque sensi: sentire e comprendere in modo più profondo, guardare e vedere in modo più intenso, assaporare e toccare con maggiore attenzione. Teso e pronto a nuove esperienze, il corpo in subbuglio registra più dati rispetto al consueto.
Viaggiare intima il pieno funzionamento dei sensi.
Emozione, affezione, entusiasmo, stupore, domande, sorpresa, gioia e sbalordimento, ogni cosa si mescola nell'esercizio del bello e del sublime, dello spaesamento e della differenza.
Michel Onfray
James Michener
Man learns what he sees
and what he learns
influences what he sees
Visto da vicino, nessuno è normale.
Strana questa cosa dei viaggi, una volta che cominci, è difficile fermarsi. È come essere alcolizzati. |
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« Summer on a solitary beach | Piove dalle nuvole sparse. » |
Parigi, sera, locale, gente, amici, scooter, strada, incrocio. Pum. Ludo (Jean Doujardin, parliamone) finisce nel reparto di rianimazione dell’ospedale Saint Antoine e al suo capezzale si ritrovano, increduli, gli amici di sempre, prossimi, come tutte le estati, alla partenza per le vacanze a Cap Ferret (che sembra un posto bellissimo e a me è venuta voglia di andarci, ma questo è un altro discorso), ospiti nella villa di Max. E tutti si troveranno a fare i conti con la vita che va avanti nonostante l’assenza di Ludo, fra rimpianti e piccoli segreti... Vincent, che pensa di essersi innamorato dell’insopportabile Max, Antoine, ancora innamorato di Juliette e che aspetta i suoi SMS nonostante lei sia in procinto di sposarsi con un altro, Eric, impenitente dongiovanni che scopre di essere innamorato della sua fidanzata solo quando lei non ne vuole più sapere di lui, e Marie, indolente e insoddisfatta, ancora innamorata di Ludo, nonostante non siano più fidanzati da anni. Fra gite in barca, ostriche e champagne, l’estate scorre malinconica e il film, ruffiano ed agrodolce quanto basta, complice una deliziosa colonna sonora, commuove al punto giusto. Se si esclude la grandissima troia seduta dietro di me, che ha riso come una foca monaca per buona parte del film, anche soprattutto quando non ce n’era affatto bisogno. |
Max è François Cluzet, appena visto in "quasi amici"...