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Filosofia del viaggio
Il viaggio fornisce l'occasione per dilatare i cinque sensi: sentire e comprendere in modo più profondo, guardare e vedere in modo più intenso, assaporare e toccare con maggiore attenzione. Teso e pronto a nuove esperienze, il corpo in subbuglio registra più dati rispetto al consueto.
Viaggiare intima il pieno funzionamento dei sensi.
Emozione, affezione, entusiasmo, stupore, domande, sorpresa, gioia e sbalordimento, ogni cosa si mescola nell'esercizio del bello e del sublime, dello spaesamento e della differenza.
Michel Onfray
James Michener
Man learns what he sees
and what he learns
influences what he sees
Visto da vicino, nessuno è normale.
Strana questa cosa dei viaggi, una volta che cominci, è difficile fermarsi. È come essere alcolizzati. |
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La settimana scorsa ho acquistato la famosa gattaiola per settechilidigatto. Che ho dovuto prendere la misura “cani piccoli-gatti grandi”, per dire. E quella era la parte più facile. Abbisognava quindi trovare un volontario per l’installazione. Quando avevo accennato la cosa al marito della Lu, che si diletta in lavori di falegnameria con ottimi risultati, lui si è rifiutato dicendo “io la porta non te la buco”. Ecco. L’idea di provarci da sola non mi ha sfiorato nemmeno per un istante. Che conosco i miei limiti. E so che con un seghetto in mano potrei fare danni permanenti. A me, più che altro, che della porta mi importa fino a un certo punto. Che sarò una femmina indipendente, prepotente, e pure un po’ saccente, ma alla fine per certe cose c’è poco da fare, serve un uomo. E siccome io un uomo non ce l’ho, me lo sono fatto prestare. Da lei. E così sabato mattina, l’uomo in prestito è arrivato, e, mentre settechilidigatto dormiva pacifico su un divano, ha iniziato il lavoro. Che ha portato a termine in un tempo ragionevole, ottenendo un ottimo risultato e sacrificando parzialmente uno dei suoi attrezzi. Insomma, dovesse mai servire posso rilasciare una lettera di referenze. Dovrò anche sdebitarmi, prima o poi, ma spero di cavarmela con un paio di birre. Durante tutta l’operazione ho fatto in modo che settechilidigatto non si avvicinasse alla porta, che quel gatto è strano, metti che poi si spaventa, mi rimane traumatizzato per qualche motivo e la gattaiola non la vuole vedere nemmeno dipinta. Nel pomeriggio, con calma, l’ho preso e l’ho portato davanti alla porticina. Ovviamente si è spaventato. Allora gli ho fatto vedere lo sportellino basculante e lui, sborone, gli ha soffiato. Andiamo bene, ho pensato. Poi, tenendo lo sportellino sollevato gli ho fatto vedere che da lì poteva uscire. E, poco convinto, è uscito. E poi, chiamandolo, è rientrato, come niente fosse. Abbiamo ripetuto l’operazione una seconda volta, ed è uscito e rientrato di nuovo. Ho preferito non insistere, per non stressarlomi. Ieri pomeriggio ci ho provato, ma ho visto che non era cosa, e ho lasciato perdere. Stamattina l’ho fatto uscire da lì. Magari prima o poi capisce come funziona. Magari.
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ti giuro che tutto mi sarei immaginata, ma non che gli soffiasse! :)
così, per la cronaca, il mio gatto continua a ignorarla, la gattaiola.
(speriamo non sia una caratteristica insita nel gatto brianzolo!)