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è pur sempre agosto.
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Filosofia del viaggio
Il viaggio fornisce l'occasione per dilatare i cinque sensi: sentire e comprendere in modo più profondo, guardare e vedere in modo più intenso, assaporare e toccare con maggiore attenzione. Teso e pronto a nuove esperienze, il corpo in subbuglio registra più dati rispetto al consueto.
Viaggiare intima il pieno funzionamento dei sensi.
Emozione, affezione, entusiasmo, stupore, domande, sorpresa, gioia e sbalordimento, ogni cosa si mescola nell'esercizio del bello e del sublime, dello spaesamento e della differenza.
Michel Onfray
James Michener
Man learns what he sees
and what he learns
influences what he sees
Visto da vicino, nessuno è normale.
Strana questa cosa dei viaggi, una volta che cominci, è difficile fermarsi. È come essere alcolizzati. |
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Che ieri era San Giovanni, e a Torino noi si è fatto festa (e anche a Genova e Firenze, per quel che ne so) e quindi arrivo con notevole ritardo. Ma il pezzo che Gramellini ha scritto su La Stampa di martedì va letto. E, visto che magari a qualcuno è sfuggito, io lo ripropongo qui, così non dovete nemmeno andarlo a cercare sul sito del quotidiano:
Filmini e saette
Ho la prova definitiva dell’arcitalianità di Berlusconi. A fornirmela è stata l'intervista al Sunday Times di una delle veline di Palazzo Grazioli, le famose grazioline, che in estate si trasferiscono a Villa Certosa e diventano certosine. La fanciulla racconta che il pezzo forte della serata consisteva nel famigerato Filmino. Le venti girls si stringevano sui divani e il premier faceva partire il video dei viaggi all'estero: Silvio con Bush, Silvio con Putin, Silvio con Berlusconi (il suo preferito). Sbadigli fino alle orecchie, ma lui era così contento.
Il Filmino è una iattura che i più fortunati di noi hanno subito almeno una volta nella vita. I più sfortunati alcune decine. Il Filmino cala di solito nel dopocena, quando fra gli ospiti si è finalmente creato un clima colloquiale: si beve e si chiacchiera amabilmente, qualcuno abbozza un ballo. Ma ecco sopraggiungere i padroni di casa col piglio di Indiana Jones: «Vi abbiamo mai mostrato il nostro viaggio di nozze in Mauritania?». Impossibile bluffare: sono tornati la sera prima. Non resta che assieparsi intorno al televisore e subire piani-sequenza interminabili di deserti e strade sporche, spesso riprese da dietro i vetri di un pullman. L’insieme è condito dai commenti estatici dei protagonisti. Tutti si annoiano, ma nessuno può dirlo. Anzi, il rituale prevede che a turno un ospite si risvegli dal coma e urlacchi: «Che meraviglia, beati voi!». Si tratta di una tortura a cui ci sottoponiamo gratis. Le grazioline, invece, chiedevano dai 500 ai 1000 euro. Una tariffa onesta. Penso che la farò mia.
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il 12/04/2022 alle 11:51
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